Trattamenti corpo: perché se ne fanno di meno?

Dai dati emersi da una recente indagine condotta dalla società di rilevazioni statistiche Kantar Health, per conto di IBSA Derma, su un gruppo di eminenti medici e loro pazienti, è emerso che il viso assorbe circa l’80% del tempo dedicato ai trattamenti di medicina estetica, mentre solo il restante 20% è riservato al corpo. Dalle interviste, infatti, si vede chiaramente che le pazienti vivono i trattamenti corpo con una certa incertezza circa le possibili soluzioni. La conoscenza è frammentata, disomogenea e imprecisa e non si ha sempre chiaro chi sia lo specialista in grado di dare le risposte migliori. D’altra parte esistono delle criticità nell’attuale offerta che, in genere, richiede un importante impegno con trattamenti lunghi, in alcuni casi addirittura dolorosi, e con risultati percepiti spesso come parziali in rapporto alla spesa sostenuta. Allo stesso tempo, i medici contattati ritenevano che l’attenzione che la Medicina Estetica riserva al corpo non abbia raggiunto risultati altrettanto risolutivi, rispetto alla Chirurgia Plastica, che però è considerata di non sempre facile accesso per tutti. Nell’incertezza sui possibili benefici permanenti si sarebbe venuta a polarizzare la maggiore richiesta per protocolli cosmetici e di medicina estetica per il viso. Questo scenario, per certi versi, sconfortante, porta le donne a vivere il loro desiderio e/o bisogno di migliorare l’aspetto del proprio corpo con una latente frustrazione, che può dar luogo a ricadute psicologiche e sociali anche nella vita quotidiana: sentirsi a disagio con il proprio corpo, senso di inadeguatezza che porta alla rinuncia di abiti più alla moda a favore di quelli più coprenti, fino al cambiamento delle proprie abitudini ove queste implichino “scoprirsi” davanti ad altri (es: esposizione al sole in estate). Il senso di rabbia e rassegnazione che ne consegue è poi accentuato dal passare del tempo che peggiora la situazione, soprattutto per zone critiche come interno braccia e addome. Con particolare riferimento alla lassità cutanea del corpo, la ricerca di Kantar Health evidenzia come le aspettative del medico e della paziente siano allineate: assenza di effetti collaterali, efficacia rassodante e tonificante quindi aumento di elasticità e compattezza della pelle, durata del risultato nel tempo. Da anni la migliore ricerca scientifica è impegnata in questa direzione. Questo è quanto emerso anche nel corso dell’ultimo prestigioso AMWC, Aesthetic & Anti-aging Medicine World Congress di Monte Carlo, in cui è stato affermato che a disposizione dei medici e dei pazienti, verranno messi a disposizione prodotti che possano garantire efficaci trattamenti non invasivi, per valorizzare la bellezza autentica, anche del corpo oltre che del viso. Tenendo conto però che l’aumento della fiducia dei professionisti e dei pazienti in questi protocolli è direttamente proporzionale a un doppio livello di garanzia: una documentazione scientifica adeguata e una migliore definizione dei tempi e delle aspettative raggiungibili. Ciò comporta la scelta di dispositivi medici, cosmetici di qualità e formulazioni innovative, studiati su una ampia popolazione di pazienti. A fare la differenza nella scelta delle soluzioni più efficaci, la possibilità da parte del professionista di identificare nelle aziende non solo dei fornitori commerciali ma dei partner di riferimento che sappiano costantemente informare, aggiornare, documentare i progressi raggiunti dai propri laboratori nel trattamento delle lassità cutanee e del biorimodellamento. Una ultima considerazione per chi è giunto a fine lettura di questo articolo. Se esaminando il data base dei vostri pazienti, vi trovaste anche voi ad avere la stessa, o simile, proporzione di 8 trattamenti viso e 2 per il corpo, chiedetevi se siete voi a non “spingere” perché non vi sentite sicuri dei risultati, o perché non avete ancora trovato gli strumenti terapeutici più efficaci e scientificamente validati.