del Prof. Torello Lotti
Emiliano Panconesi: L’ultimo maestro ci ha lasciato
Il sentito omaggio di un collega a Emiliano Panconesi: grande luminare della professione dermatogica e tra i teorizzatori della psicodermatologia.
Il professore Emiliano Panconesi, luminare della dermatologia clinica di fama internazionale, maestro di generazioni di dermatologi italiani, è morto lo scorso marzo all’età di 90 anni a Pontassieve (Firenze). L’annuncio della sua scomparsa è stato dato dalla famiglia a funerali avvenuti. Era professore emerito di dermatologia dell’Università di Firenze dal 1999 e autore di un ”Manuale di dermatologia” (Utet) considerato il testo di riferimento negli atenei italiani e anche all’estero. Vorremmo ricordarlo con le parole di uno dei suoi allievi.
Nato a Pistoia il 20 giugno 1923, Emiliano Panconesi, dopo la maturità classica al liceo “N. Forteguerri” di Pistoia, nel 1947 si laurea con lode all’Università di Firenze in medicina e chirurgia, ottenendo due anni dopo la specializzazione in Dermatologia e Vereologia, anch’essa con lode. Successivamente diventa assistente professore al Dipartimento di Dermatologia delll’Università di Firenze dove nel ‘56 assume l’incarico di libero Docente in Clinica Dermosifilopatica. Nel 1970 viene nominato Professore e responsabile del secondo Dipartimento di Dermatologia dell’Università, e nel 1972 Professore e responsabile del Primo dipartimento di dermatologia nonché Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia, cariche che rivestirà sino al 1995. Numerosi gli incarichi ricoperti da Panconesi nella sua carriera: dal 1987 al 1989 è stato presidente della Società Italiana di Dermatologia, dal 1987 al 1989 presidente dell’European Academy of Dermatology and Venereology (di cui organizzò anche il primo acclamato Congresso italiano a Firenze nel 1989), dal 1989 al 1999 vicepresidente esecutivo dell’International Society of Dermatology, dal 1995 al 2005 presidente dell’European Society of Dermatology and Psychiatry, di cui dal 2005 fu presidente onorario. Una vita intera spesa per la psicodermatologia, la scienza che il Professore scherzosamente definiva “la sua amante segreta” ma che invece costituiva, di fatto, il suo amore più grande. Un amore che emergeva dal suo modo unico di concepire il rapporto tra corpo e mente e dall’importanza che egli attribuiva al ponte esistente tra questi due ambiti: la pelle, il principale psico-organo esistente. Le sue pubblicazioni, la sua esperienza sul campo, le numerose ricerche da lui condotte hanno cambiato in maniera fondamentale l’approccio alla malattia dermatologica. Ma grande fu il suo apporto anche alla storia della medicina: una passione che oltre a costituire materia di cattedra (Professore di Storia della Medicina tra il 1990 e il ‘95 presso l’Università di Firenze) gli valse anche l’investitura di Professore Emerito nel 1999. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche di dermatologia clinica, dermatologia psicosomatica, allergologia e immunopatologia, tradotte in molte lingue diverse, è stato anche direttore e ha partecipato attivamente al board di numerosi giornali e riviste italiani e estere. E non solo. La sua passione per la scrittura lo ha portato anche a realizzare testi che nulla avevano a che fare con la medicina ma che approfondivano la vita e le opere di autori quali: Honoré del Balzac, Gottfried Benn, Anton Chekhov, Franz Kafka, Seamus Heaney, Thomas Mann e Joyce. Tanto ancora ci sarebbe da aggiungere per ricordare chi ha trascorso una vita intera a servizio della nostra professione. Ma a volte le parole non bastano mai ed è forse meglio raccogliersi in un sentito silenzio, interrotto solo dal ricordo della sua voce. Certi che il suo genio e la sua generosità sapranno ispirarci e guidarci nello svolgimento della nostra professione e nel proseguio della nostra vita.