Zoocosmesi: prodotti per l’igiene degli animali

dott.ssa Maria Concetta Pucci Romano, dermatologa, Presidente Skineco

Negli ultimi anni sono aumentati a dismisura i prodotti per l’igiene e la bellezza dei nostri amici a 4 zampe tanto che da coniare il termine zoocosmesi. Secondo i dati quattro famiglie su 10 in Italia convivono con un cane (nel 53% dei casi) o con un gatto, ma ci fanno compagnia anche uccellini, pesci d’acquario, tartarughe, conigli e qualche furetto. Queste cifre, unitamente ai risultati emersi da una ricerca condotta da Eurispes ci dicono che gli italiani mostrano una crescente sensibilità nei confronti degli animali dichiarandosi sempre più contrari alla caccia e alla vivisezione. Non solo, spesso l’animale viene considerato un amico fedele cui dedicare il proprio tempo e su cui investire parte del proprio stipendio. Del resto oggi vi sono in commercio un’infinità di prodotti dedicati a essi: dai cosmetici per la loro igiene, a mangimi che nulla hanno da invidiare al cibo umano fino ai vestitini per ogni stagione.

Un giro di affari di milioni di euro a cui si devono aggiungere i costi che giornalmente vengono spesi per mantenere i nostri amici a quattro zampe in buona salute e garantire loro una lunga vita. Questa maggiore attenzione e sensibilità verso temi quali l’ecologia e il benessere degli animali ha attirato anche l’attenzione di lungimiranti imprenditori che hanno pensato bene di creare e investire in linee di prodotti che sposino la sensibilità green dei padroni. Sono nati allora collari antipulci a base di olii essenziali naturali di limone o cedro, perché anche gli animali possono sviluppare allergie, dermatiti e intossicazioni a contatto delle sostanze chimiche contenute nei collari. è stata creata un’acqua officinale per cani e gatti a base di lavanda, rosmarino e geranio per tenere lontane zanzare e insetti e prevenire la diffusione della leishmania. Per l’igiene è possibile utilizzare detergenti naturali ed evitare i prodotti a uso umano: i nostri amici hanno un pH della pelle diverso dal nostro e potrebbero sviluppare problemi. Oggi, insomma, si guarda al benessere dell’animale nel senso più ampio della parola, dagli spazi a esso dedicati, all’alimentazione (ormai sono disponibili anche cibi bio e vegani) e all’igiene. In questa ottica è naturale preoccuparsi della loro pelle con la stessa attenzione che rivolgiamo alla nostra perché anche nei cani e nei gatti la cute è l’organo più esteso dove si svolgono raffinate attività enzimatiche, metaboliche e neuroendocrine. Non solo. Quello con gli animali è solitamente un rapporto intimo in cui si condividono ambienti e superfici, e si deve prestare attenzione anche che ciò che viene applicato sul loro pelo non interferisca anche con la nostra salute. I prodotti pensati per loro, infatti, se “manipolati” da noi possono interagire anche con la nostra cute e provocare reazioni di tossicità e/o di sensibilizzazione allergica.

Prodotti per animaliMa esistono normative sulla tollerabilità umana dei prodotti destinati agli animali? I cosmetici per animali sono sostanzialmente formulati come quelli dedicati all’uomo, ma non esiste normativa che li disciplini né in Italia né in Europa. Esiste, quindi, la reale possibilità che sostanze pericolose e al momento non ancora regolamentate, possano essere assorbite, sia per via cutanea che orale, e provocare danni sia alla salute degli animali d’affezione sia a quelli da reddito e, di conseguenza, anche alla salute umana. Il mercato ormai offre una vastissima gamma di prodotti per ogni tipologia di animale, di pelo, di età, proposti in formulazioni diverse, dalla forma liquida alla schiuma, dal gel al prodotto secco sino alle salviette profumate. Ma che caratteristiche devono avere questi prodotti per non danneggiarci e quanti attualmente le rispettano? Insieme al dr.ssa Daniela De Orsi dell’Istituto Superiore di Sanità, la dr.ssa Lucia Bonadonna, Direttrice del Reparto di Microbiologia e Virologia ambientale e Wellness, AMPP, le prof.sse Cecilia Anselmi e Marisanna Centini, dell’Università di Siena e il dott. Luca D’Ambrosio, Direttore del Laboratorio analisi alimenti APPA di Bolzano, abbiamo provato a dare una risposta a queste domande. Ne è emerso un quadro piuttosto allarmante. I cosmetici per animali, come detto, non sono soggetti a una normativa specifica e quindi la qualità delle materie prime e il profilo ecologico del prodotto è lasciato alla sensibilità e alla buona volontà del produttore. Esiste quindi la reale possibilità che sostanze non regolamentate, contaminanti non indicati in etichetta possano essere assorbite per via cutanea, per contatto o per inalazione. Tutto quanto è vietato o sconsigliato in un prodotto cosmetico per uso umano, insomma, può non essere assolutamente segnalato in uno dedicato agli animali.

Il futuro della zoocosmesi sarà quindi quello di compiere un grande lavoro di sensibilizzazione per spingere verso la produzione di formulazioni sicure per tutti, in modo da tutelare il benessere animale e la sanità pubblica. Ciò che viene auspicato è che si adottino per questi prodotti le stesse regole di ecodermocompatibilità utilizzate per quelli destinati “agli umani”. Infine, vorrei chiudere riportando un’informazione per certi versi curiosa che è nata dai nostri approfondimenti, di sicuro interesse per gli amanti della natura: anche gli animali domestici lasciano una loro impronta ecologica. Si inquina per preparare i loro alimenti e per smaltirne gli escrementi (si pensi all’impatto ambientale della lettiera del nostro gatto). Si tratta di un “inquinamento” importante visto che secondo le ricerche condotte da due architetti neozelandesi, Roberta e Brenda Vale, l’impatto ambientale di un grosso cane in termini di consumo di energia per produrre il cibo che gli serve in un anno è pari a quello di una automobile. Lancio allora una provocazione: forse sarebbe meglio preferire ai cani di razza grande qualche animaletto di taglia più piccola come un coniglietto.