Vi svelo il mio protocollo di giovinezza immediato

 Dott.ssa Silvia Betti, Specialista in Dermatologia e Venereologia, Dermatologia estetica e Laser terapia Dermatologica, Firenze

Una buona detersione e poi un prodotto in gel che raggiunge i risultati di una biorivitalizzazione completa ma senza iniezioni

Mens sana in corpore sano. C’è poco da fare, per quanto istintivamente proviamo a prenderne le distanze, il desiderio di specchiarsi e sentirsi a proprio agio con la nostra immagine, alla fine riguarda un pò tutti. Infatti il trend di richieste di medicina estetica parla di un considerevole aumento negli ultimi 5-6 anni. Secondo i dati a disposizione, si stima che gli interventi siano aumentati del 67% rispetto al 2019, del 130% rispetto al 2020 (l’80% dei quali trattamenti non invasivi di medicina estetica) e del 20% nel periodo primaverile fra il 2021-2022. Il successo della medicina estetica sempre meno invasiva è dovuto, a parer mio, prima di tutto alla necessità di tornare rapidamente ai propri impegni sociali e professionali, senza ignorare l’effetto di miglioramento sulla qualità della vita di coloro che vivono un inestetismo come un disagio. L’abbassamento dell’età dei pazienti che a noi si rivolgono, spinge inoltre alla ricerca di tecnologie non invasive finalizzate a trattamenti più preventivi che curativi, e ciò richiede un continuo aggiornamento professionale e una grande passione e capacità di ascolto. Talvolta basta un sorriso per da inizio a un colloquio preliminare, fondamentale per lo sviluppo di un percorso di trattamento personalizzato in grado di valorizzare la personalità e la naturale bellezza di ognuno. La mano del medico estetico è come quella di un pittore che studia ogni volto nei minimi particolari, e poi inizia a usare il suo pennello per dipingere la propria opera. Da dermatologa dico sempre alle mie pazienti che la pelle è come una tela, e su una pelle spenta anche una piccola imperfezione sembra più brutta, mentre su una pelle luminosa e compatta, risulta meno visibile. Ecco perché la cura della pelle diventa spesso il primo passo per qualsiasi protocollo. La mia filosofia è che la metodica scelta non debba stravolgere, ma conservare, per cui nel mio ambulatorio prediligo trattamenti conservativi come peeling e biorivitalizzanti, che sono quelli che più mi riempiono di gioia quando vedo il paziente sorridere mentre esce dal mio studio. Per questo, nella mia attività prediligo trattamenti che mi permettano di mostrare subito il risultato che mi è stato chiesto. Qualche anno fa mi fu presentato un nuovo prodotto biorivitalizzante in gel (PRX -T33), composto al 33% di acido tricloroacetico (TCA), al 5% di acido kojico e a meno dell’1% di perossido di idrogeno (H2O2), che penetra rapidamente nelle membrane cellulari dei cheratinociti e neutralizza subito l’effetto esfoliante del TCA. Il prodotto brevettato veniva descritto come un dispositivo medico paragonabile a una biostimolazione senza aghi. Rimasi inizialmente alquanto scettica perché non potevo credere che un prodottoapplicato localmente potesse essere neanche minimamente paragonabile al risultato ottenuto iniettando un prodotto biostimolante. Iniziai lo stesso a usarlo sulle mie pazienti e fino a oggi l’ho applicato a soggetti di ogni età. Ebbene, il risultato che continuo ad ottenere ogni giorno è sorprendente nei pazienti, sia uomini che donne, dai 20 agli 80 anni in cui ottengo una pelle più luminosa, più omogenea, uniformata ma soprattutto immediatamente liftante e con effetto riempitivo sulle rughe più sottili. Inoltre, caratteristica a mio parere unica, nonostante il prodotto contenga una concentrazione di acido alta non vedo nessun effetto collaterale e postumo nei giorni successivi al trattamento senza tempi di guarigione e con un risultato immediatamente visibile e bello. Nella struttura dove sono direttrice amo chiamarlo il “peeling delle vip” per il suo effetto liftante immediato e tale da poter essere perfetto se fatto subito prima di una serata, un evento etc.. In particolare, mi sono resa conto che ciò che rende efficace la formulazione è che essa sfrutta appieno l’azione ristrutturante dell’acido tricloroacetico per innescare nei fibroblasti e nel collagene un vero processo rigenerativo. Questa soluzione permette infatti all’acido di penetrare più rapidamente nel derma senza danneggiare la pelle stessa ma stimolando piuttosto la rigenerazione cutanea senza danno epidermico o esfoliazione significativa dell’epidermide. Ecco perché considero e uso il PRX-T33 come una valida alternativa alla biostimolazione iniettiva ed è per questo che si è guadagnato l’appellativo di biostimolazione senza aghi. Entrando nel pratico, prima dell’applicazione procedo a detergere la pelle in profondità, poi inizio ad applicare il gel utilizzando un pennello siliconico o con un guanto in nitrile, distribuendo la sostanza attiva sul viso, sul collo e sul décolleté, avendo cura di evitare con attenzione i punti in cui la pelle è più sensibile come ad esempio il contorno occhi. Non ci sono tempi di posa e nemmeno neutralizzazione ma più passaggi di prodotto massaggiandolo profondamente. Il numero di passaggi varia in base ai tempi di reazione della singola persona e di solito vado avanti finché non vedo la completa penetrazione in profondità del prodotto, evidenziata dalla comparsa di un iniziale eritema seguito da un leggero edema. I primi effetti si notano subito e riguardano soprattutto la superficie cutanea perché dovuti al suo effetto esfoliante e rigenerante. La pelle appare più luminosa, alcuni tipi di macchie si schiariscono e la cosa sorprendente anche le piccole rughe si riducono. All’effetto immediato e superficiale seguono poi gli effetti più profondi di idratazione e tonificazione. L’acido tricloroacetico penetra rapidamente nelle membrane cellulari dei cheratinociti nel derma andando a stimolare le cellule fibroblastiche a produrre nuovo collagene. Personalmente utilizzo il PRX-T33 nel trattamento dell’ageing (photoaging e cronoaging), nell’acne in fase attiva, per le macchie (Melasma o Cloasma), nel trattamento delle smagliature, delle cicatrici e, in generale, come seboregolante nei pazienti che hanno pelle grassa e i pori dilatati. Solitamente applico il prodotto una volta al mese per 1-5 sedute su viso e collo. È possibile inoltre con lo stesso protocollo e modalità di applicazione anche usare il PRX-T33 come rivitalizzante del décolleté, collo o altre zone del corpo, anche in associazione con una biorivitalizzazione iniettiva. In questo caso dopo aver applicato il prodotto su tutta l’area fino al totale assorbimento in 2-3 passaggi, lo rimuovo con l’acqua e subito dopo inietto nella stessa area il pool di sostanze biorivitalizzanti mediante piccoli pomfi intradermici (endo-biorivitalizzazione), ottenendo risultati decisamente migliori rispetto ai due trattamenti eseguiti separatamente per via della maggior stimolazione dermica. Inoltre l’altro vantaggio di eseguire la terapia iniettiva nella stessa seduta è che il massaggio con il PRX-T33 produce un edema cutaneo che attenua il dolore delle successive iniezioni e riduce la comparsa di ecchimosi. In conclusione, ritengo che la bellezza non sia stravolgere il proprio viso, ma mantenerlo sano e apparentemente naturale con trattamenti non invasivi in ambulatorio e con una corretta cosmesi domiciliare. Perché, come diceva Coco Chanel, “la natura ti dà la faccia che hai a vent’anni, ma è compito tuo meritarti quella che avrai a cinquanta”.