Verso una Medicina Estetica più sociale e priva di eccessi

Durante il 44° Congresso SIME è stato ribadito con forza il ruolo sociale e preventivo della Medicina Estetica

Bellezza e benessere, questi sono i mondi al crocevia dei quali si pone il medico estetico, il cui fine, nella sua pratica lavorativa, deve essere sempre la ricerca di una bellezza globale e soprattutto autentica. Questo, in poche parole, il messaggio con cui il Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica, Emanuele Bartoletti, ha aperto la quarantaquattresima edizione del Congresso annuale. Alta l’offerta formativa che ha coinvolto alcuni dei nomi più prestigiosi del settore. Come fil rouge, a legare i diversi workshop e approfondimenti, la consapevolezza che la Medicina Estetica deve essere necessariamente considerata Medicina a tutti gli effetti, rifuggendo, quindi, dagli eccessi di tipo “trasformativo” che ancora oggi, spesso, vengono legati alla figura del medico estetico. Il concetto moderno di bellezza è infatti da considerarsi come un insieme di pratiche volte a prevenire i normali processi fisiologici dell’invecchiamento, correggendo dove necessario le imperfezioni che genera, con l’obiettivo ultimo di mantenere sempre l’equilibrio delle forme e dei volumi propri del volto del paziente, senza dimenticare la ricerca dell’eleganza. Compito del medico estetico è di iniziare effettuando un check up a 360° del paziente, arrivando a offrire un approccio di cura che preveda l’identificazione di eventuali patologie dermatologiche ed endocrine, una corretta educazione alimentare, la prescrizione dell’attività fisica e motoria regolare, anche con il coinvolgimento di altre figure professionali. Motivo per cui anche quest’anno il SIME ha ospitato sessioni in collaborazione con importanti Società Scientifiche, trattando problematiche di confine e approfondendo il ruolo del professionista nella gestione di patologie come quelle oncologiche. Un programma ricco che non ha dimenticato di dare risalto a tecniche di intervento sempre verdi quali filler, biostimolazione, tossina botulinica, medicina rigenerativa, alle nuove tecnologie ma anche alla cosmetologia che da sempre accompagna il cammino di prevenzione e anti-aging. Un forte atteggiamento critico, infine, è stato mostrato rispetto all’estensione delle competenze dell’Odontoiatra in Medicina Estetica condiviso da parte delle principali società scientifiche di ambiti affini e connessi alla medicina estetica, e da oltre 800 medici attraverso la sottoscrizione di un alert trasmesso alla Camera e al Senato. L’area di competenza dell’odontoiatra, è stato ribadito, è la zona perilabiale, area dei mascellari inferiore e superiore fino all’area sotto zigomatica: con la nuova legge la competenza verrebbe estesa al “terzo superiore, terzo medio e inferiore del viso, senza tener in debito conto le problematiche, di varia natura, che discendono da questa estensione.