Una sinergia per il trofismo cutaneo

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della Dr.ssa Giulia Cattarini, Specialista in Dermatologia, Genova

I nucleotidi rappresentano la base di una terapia  medico estetica che combina attività ambulatoriali  e trattamenti domiciliari è ormai da molto tempo riconosciuto l’effetto trofico dei Nucleotidi sui fibroblasti, cellule fondamentali del derma. Dalla letteratura scientifica internazionale e dall’esperienza clinica è stato infatti documentato che l’apporto esogeno di nucleotidi consente di accelerare e facilitare i processi fisiologici di rigenerazione dei tessuti, in particolare di quelli a elevato turnover, e/o di quelli che si trovano a fronteggiare situazioni di emergenza, come perdita di sostanza o inadeguato equilibrio fra processi catabolici e di rinnovamento (1-2). Infatti i Nucleotidi sono capaci di incentivare l’attività metabolica dei fibroblasti sia nel generare nuove cellule in regime di risparmio energetico, sia nel produrre in maniera omogenea e bilanciata i vari componenti della matrice e i fattori di crescita più importanti. Inoltre, peculiarità molto importante, i Nucleotidi favoriscono direttamente la riparazione dei danni al DNA delle cellule cutanee, causati da radiazioni UV e ossidanti (3). In Medicina Estetica la classe medica ha colto l’importanza di questi effetti e così i Polinucleotidi, sono diventati una delle risorse più affidabili per la “Biorivitalizzazione Cutanea” venendo diffusamente utilizzati mediante infiltrazioni intradermiche ambulatoriali effettuate con dispositivi medici di classe III in siringa pre riempita. Vi sono differenti prodotti in commercio a base di soli polinucleotidi o in associazione ad acido ialuronico (Plinest, Newest – Mastelli srl) e dalle evidenze si evince l’utilità di affiancare i trattamenti ambulatoriali di Biorivitalizzazione cutanea – e non solo quelli a base di Polinucleotidi – con la somministrazione sistemica di Nucleotidi, al fine di mantenere un certo grado di attivazione dei fibroblasti e conservare un tasso ematico di Nucleotidi adeguato per garantire al tessuto cutaneo l’apporto necessario a sostenere un buon ricambio e il rinnovamento tessutale. Questo discorso si può estendere naturalmente anche a tutti i trattamenti che mirano a mantenere o recuperare le condizioni di tonicità, elasticità e idratazione della cute, contrastando il fotoaging. Per esempio si può integrare un ciclo di biorivitalizzazione con polinucleotidi e un peeling per un‘azione trofica e di rinnovamento mirata sia a livello epidermico che dermico. è noto dalla letteratura internazionale che i nucleotidi sono sostanze definite “semi-essenziali”, in quanto il nostro organismo è in grado di produrle autonomamente, ma quando possibile sono utilizzati quelli introdotti con l’alimentazione/integrazione (4-5). I nucleotidi favoriscono anche le naturali difese dell’organismo, infatti vengono ormai inseriti nei latti artificiali per i neonati e nella nutrizione enterale e parenterale. A questo proposito, recentemente è stato messo appunto un integratore alimentare, consigliato allo scopo di contrastare efficacemente i radicali liberi che come è noto, accelerano l’invecchiamento riducendo le capacità di difesa delle cellule e di riparazione del DNA. I nucleotidi, frazioni naturali di DNA e RNA, costituiscono l’ingrediente peculiare e originale di questo nuovo integratore alimentare, poiché sono dotati di un’azione antiossidante e in particolare hanno dimostrato di proteggere e ridurre i danni cellulari provocati dalle radiazioni UV (3). Ma la loro azione viene coadiuvata dall’efficace associazione con importanti elementi antiossidanti: vitamina E, vitamina C, coenzima Q10 e Zinco.

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Lo zinco è essenziale per una efficace funzione immunitaria cellulo-mediata e come agente antinfiammatorio

Alcune semplici indicazioni per questi componenti: la vit. E è un forte antiossidante lipofilo che protegge le membrane dal danno ossidativo da radicali liberi, aumenta la risposta immunitaria e la resistenza alle infezioni e lavora molto bene in associazione alla vitamina C (9-11). Quest’ultima è l’antiossidante primario solubile in acqua ottenuto dal cibo e ha un ruolo fondamentale all’interno dei meccanismi della nutrizione. Questa vitamina, infatti, svolge funzioni essenziali nella regolazione di numerose reazioni biochimiche nell’organismo: partecipa alla formazione del collagene, consente lo sviluppo e il mantenimento di ossa, denti, vasi sanguigni e tessuti connettivi, è implicata nella sintesi degli anticorpi ed è necessaria per l’assorbimento del ferro alimentare. Inoltre la vit. C è un efficace eliminatore di radicali liberi e protegge contro il colesterolo LDL, e se in alcuni casi agisce da pro-ossidante in questo è controbilanciata dalla vitamina E. è molto importante perciò che queste due vitamine siano integrate tra loro. Il CoEnzima Q10, che siamo abituati a chiamare anche ubichinone o ibidecarenone, consente alle cellule di ottimizzare l’impiego di ossigeno così da ridurre la produzione di radicali liberi. Con l’invecchiamento la sua sintesi subisce una riduzione, rendendone auspicabile la supplementazione. Esso lavora in sinergia con la vit. E che protegge dall’ossidazione. Ai fini della prevenzione dell’aging, interessante la sua capacità di inibire l’espressione della collagenasi in fibroblasti umani in seguito a irraggiamento UVA (8). Lo zinco (6-7) è una molecola che media la segnalazione intracellulare e gioca un ruolo importante nella funzione immunitaria cellulo-mediata e nello stress ossidativo oltre ad agire come antinfiammatorio. Contrastare l’invecchiamento naturalmente non vuol dire solo migliorare l’aspetto estetico della pelle, ma l’impiego regolare di integratori alimentari antiinvecchiamento, permette un’azione su tutti i tessuti in genere. è mia opinione inoltre che nessun trattamento, sia topico che a base di integratori o anche ambulatoriale, da solo possa contrastare efficacemente e nel tempo i segni dell’invecchiamento cutaneo. Tali trattamenti, infatti, devono accompagnarsi a uno stile di vita sano con un idoneo regime dietetico bilanciato, un adeguato livello di attività fisica e la rimozione di comportamenti nocivi come la sedentarietà, l’eccessiva esposizione a radiazioni solari e fumo. Nell’ottica di un miglioramento armonioso e naturale, è perciò irrinunciabile che il medico incoraggi uno stile di vita corretto e personalizzi particolari protocolli di trattamento allo scopo di correggere, attenuare o contrastare determinati inestetismi e la progressione dell’aging. È solo con una strategia globale, infatti, che si può ottenere un valido risultato nel rallentare l’aging cutaneo.

 

Bibliografia

1. Cavallini M. – Polinucleotidi e Acido Ialuronico nei programmi di ringiovanimento cutaneo – L’Ambulatorio medico 2012; XII (35): 35-7

2. Cavallini M, Papagni M. – Long Chain Polynucleotides Gel and Skin Biorevitalization. – International Journal of Plastic Dermatology-ISPLAD. 2007; 3(3): 27-32

3. Belletti S., Uggeri J., Gatti R., Orlandini G., Govoni P., Scandroglio R., Guizzardi S. – Pololed deoxyribonucleotides polymers promote DNA repair after UVB damage in human dermal fibroblasts/I polinucleotidi favoriscono la riparazione del danno al DNA causato dai raggi ultravioletti nei fibroblasti umani da derma. – It. J. Anat. Embriol., 111 (suppl 2): 19; 9/2006

4. Hess JR, Greenberg NA. – The role of nucleotides in the immune and gastrointestinal systems: potential clinical applications. – Nutr Clin Pract. 2012;27(2):281-94.

5. Gutiérrez-Castrellón P, Mora-Magaña I, Díaz-García L, Jiménez-Gutiérrez C, Ramirez-Mayans J, Solomon-Santibáñez GA. – Immune response to nucleotide-supplemented infant formulae: systematic review and meta-analysis. – Br J Nutr. 2007;98 Suppl 1:S64-7

6. Prasad AS. – Impact of the discovery of human zinc deficiency on health. – J Am Coll Nutr. 2009 ;28(3):257-65

7. Kumar P, Lal NR, Mondal AK, Mondal A, Gharami RC, Maiti A. – Zinc and skin: a brief summary. – Dermatol Online J. 2012; 18(3):1-8

8. Littarru GP, Tiano L. – Clinical aspects of coenzyme Q10: an update. – Nutrition. 2010;26(3):250-4

9. Shapiro SS, Saliou C. – Role of vitamins in skin care. – Nutrition. 2001;17(10):839-41

10. Joshi YB, Praticò D. – Vitamin E in aging, dementia, and Alzheimer’s disease. – Biofactors. 2012;38(2):90-7

11. Hathcock JN, Azzi A, Blumberg J, Bray T, Dickinson A, Frei B, Jialal I, Johnston CS, Kelly FJ, Kraemer K, Packer L, Parthasarathy S, Sies H, Traber MG. – Vitamins E and C are safe across a broad range of intakes. – Am J Clin Nutr. 2005;81(4):736-45