Il congresso SIME è stata l’occasione per ribadire quale sia il ruolo del medico estetico oggi e di come l’intero settore sia mutato nel tempo
Dalla riapertura degli ambulatori dopo la chiusura forzata causata dal Covid due anni fa, la medicina estetica ha vissuto quello che può essere definito un vero boom sotto molti punti di vista. Le statistiche ci dicono che le richieste di intervento estetico si sono moltiplicate esponenzialmente, mentre in ambito tecnico, si è assistito “alla modernizzazione di moltissimi strumenti e prodotti indispensabili nella cosiddetta tavolozza del medico estetico”. Questo quanto dichiarato dal Prof. Emanuele Bartoletti, Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica, nel corso della sessione di apertura del 43esimo Congresso SIME, tenutosi come di consueto a Roma presso il Centro Congressi Cavalieri Hilton, dal 13 al 15 maggio scorsi. Ma, soprattutto, secondo Bartoletti, “questi anni difficili sono stati anche l’occasione per compiere una riflessione sul ruolo del medico estetico oggi”. Un professionista del benessere, è vero, ma soprattutto un medico chiamato, in quanto tale, non solo a correggere gli inestetismi del paziente ma anche a valutarne e migliorarne, laddove possibile e di sua competenza, lo stato di salute globalmente non limitandosi ai soli trattamenti in voga. “I medici estetici veri non si limitano a fare filler e tossina botulinica, ma utilizzano tutte le terapie che sono proprie di questa disciplina; l’indicazione più appropriata per la corretta terapia che – ricordo – deve essere programmata solo dopo un checkup di medicina estetica, effettuata con la giusta metodologia, consente di ottenere risultati validi, naturali, limitando al minimo le complicanze” – spiega Bartoletti, che continua – La medicina estetica è fatta di tante terapie… è impensabile che un medico estetico, per migliorare la qualità della pelle faccia solo filler, tralasciando peeling e laser, perché questo vuol dire non prendere in carico il paziente in maniera completa e corretta ma vendergli dei trattamenti che qualche volta sono anche fuori indicazione”. Solo con esami attenti e check-up eseguiti rigorosamente si può inoltre svolgere anche quella che è la funzione sociale della medicina estetica che, oltre a essere ormai una risorsa fondamentale delle Breast e delle Obesit Unit, permette di “intercettare” numerose patologie. “Durante il check-up – conclude Bartoletti – ci capita di scoprire melanomi e altri tumori della pelle, cheratosi attiniche, insufficienze venose degli arti inferiori, casi di ipertensione arteriosa; la medicina estetica insomma, come effetto collaterale permette anche di contribuire alla diagnosi precoce di molte patologie”. Dichiarazioni importanti da parte di chi dirige una Scuola che porta avanti una formazione di livello accademico e che, mai come quest’anno, ha saputo offrire un appuntamento rivolto tanto al medico di lungo corso che ai neofiti della disciplina, tra approfondimenti sulle nuove generazioni di strumenti essenziali e incontri face to face tra i maggiori esperti del settore. Nella consapevolezza che la medicina, anche se estetica, ha nell’aggiornamento, nella pratica e nel confronto i presupposti del proprio successo e crescita.