Novembre dicembre 2012 B
Del Dr. Raffaele Soccio
Le suggestive immagini che illustrano l’articolo, sono opera di una giovane artista italiana: Marta Lapillo. Molto apprezzata per i suoi lavori in Inghilterra, Marta è nata a Cagliari e attualmente vive e lavora a Woking un paese del Surrey. Ciò che colpisce delle sue opere, come avrete notato, è che esse sono dotate di una carica comunicativa non indifferente in cui prevalgono atmosfere cupe, quasi morbose. Sogno e realtà si fondono e confondono arrivando a generare qualcosa di altro che sembra parlare direttamente all’anima dell’osservatore. Uno stile volutamente ombroso e scenografico che mette in luce nella personale visione della pittrice, quei particolari crudi, a volte taciuti, quasi mai manifesti, della realtà attuale. Perché le opere di Marta parlano proprio di questo: della vita che ci scorre attorno e dalla quale spesso siamo rapiti in peregrinazioni senza fine, immaginari viaggiatori destinati a non raggiungere mai la meta. Il dettaglio sanguinolento, la concretezza della carne, l’efferatezza della mutilazione fisica divengono, così, istantanee di una sofferenza mentale reale. Di una inquietitudine dell’animo appena percepita. Che non può che restare a fior di pelle, quasi fosse una sensazione o il ricordo di un sogno, poiché nascosta tra i milioni di pieghe del nostro universo onirico. E allora, guardando le opere di Marta, in un gioco di immedesimazione e repulsione, riflesso della costante dinamica umana di accettazione e fuga dalle proprie pulsioni più intime non si può che restare tramortiti o affascinati. Poiché essi rappresentano schegge di ciò che siamo e di ciò di cui abbiamo più paura: quella sfera segreta dentro ognuno di noi fatta di inquietitudini e desideri, voglie infantili e sacri terrori. Una dimensione oscura da cui siamo irresistibilmente attratti ma che preferiamo spiare, perché visitarla vorrebbe dire spogliasi di tutte le strutture e schematicità proprie dell’essere adulti e restare completamente indifesi, come il bambino del quadro qui sopra (La nascita – olio su legno). www.martalapillo.com