Una formulazione per la psoriasi

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del Dott. Mario Bellosta, Dermatologo, Pavia

I  numeri sono drammaticamente impietosi. La psoriasi oggi interessa il 2-3% della popolazione mondiale e circa il 20-30% dei pazienti necessitano di terapie personalizzate che devono essere continuate per lunghi periodi di tempo per permettere un buon controllo della malattia. Tutto ciò nonostante la ricerca scientifica abbia, negli ultimi anni, profuso moltissime risorse per la risoluzione di questa problematica fortemente debilitante. Ma come è possibile che non si sia trovato ancora un rimedio definitivo per le chiazze eritemato-desquamanti caratteristiche della patologia, che pure ben sappiamo essere dovute a una iperproliferazione dell’epidermide a seguito all’accelerato tournover dei cheratinociti, che notoriamente si associa a uno stato infiammatorio sia dell’epidermide che del derma dovuto al rilascio di citochine infiammatorie da parte sia del sistema immunitario che dei cheratinociti stessi. Poco è possibile anche nei riguardi del sintomo più frequentemente lamentato dai pazienti psoriasici: il prurito avvertito prevalentemente nelle ore notturne. Esso induce il grattamento protratto delle lesioni, provocando un peggioramento della condizione infiammatoria e quindi della psoriasi stessa , conosciuto universalmente come fenomeno di Koebner. Certamente esistono numerosi trattamenti farmacologici sistemici (farmaci biologici, immunosoppressori, retinoidifotochemioterapia) e topici (steroidi, analoghi della Vitamina D, derivati della vitamina A, ditranolo, catrame, agenti cheratolitici ed emollienti), che se combinati in maniera corretta, secondo la gravità della malattia stessa e delle comorbidità del paziente permettono di ottenere in molti di essi la remissione clinica. In generale, però, i pazienti psoriasici necessitano di trattamenti topici prolungati nel tempo, consolidati, aggiustabili a seconda della fase della malattia. Alla luce di tutto ciò, è innegabile come la componente fondamentale del trattamento topico di base della malattia sia ancor oggi il ricorso a terapie emollienti, idratanti ad azione antiinfiammatoria non steroidea che continuano a giocare un ruolo sia come terapie adiuvanti ai farmaci tradizionali, alcuni dei quali, (ad esempio i retinoidi e/o le terapie topiche steroidee prolungate nel tempo) possono peggiorare la secchezza cutanea del paziente psoriasico, sia come mantenimento nelle fasi di remissione della malattia. Da decenni, si sa, inoltre che  alcune forme lievi di psoriasi possono essere trattate con specifici trattamenti idratanti, emollienti e blandamente cheratolitici permettendo di ottenere una riduzione degli effetti collaterali, un migliore gradimento cosmetologico e adesione del paziente alla terapia.Un’ampia letteratura internazionale conferma che questi trattamenti riducono la desquamazione, il prurito, attraverso una migliore idratazione dello strato corneo xerotico e ripristinando l’equilibrio della barriera cutanea alterata, ottenendo inoltre la possibile riduzione dell’utilizzo di farmaci antistaminici per bocca. Senza trascurare che una buona idratazione riduce il grattamento e quindi la lichenificazione (la kobnerizzazione) e il rischio di sovrainfezione tipico di una cute sottoposta a grattamento continuo, permettendo inoltre un maggior assorbimento dei principi attivi contenuti nei diversi farmaci topici. Alla ricerca della migliore formula cheratonormalizzante, lenitiva e antinfiammatoria che ne permettesse l’utilizzo anche su chiazze psoriasiche eritematose ed pruriginose, abbiamo testato una formulazione ricca di sostanze dermo-attive in grado di incrementare la capacità dello strato corneo di trattenere l’acqua, ristabilire la normale cheratinizzazione restituendo idratazione ed elasticità alla cute psoriasica o comunque interessata da desquamazione e stati infiammatori. Essa presenta  6 principi attivi. 1)

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La psoriasi è malattia infiammatoria cronico-recidivante che si manifesta con quadri clinici estremamente variabili con manifestazioni localizzate a un determinato distretto corporeo (ad esempio mani, cuoio capelluto, unghie, gomiti etc.) e con manifestazioni generalizzate che coinvolgono gran parte della superficie cutanea e mucosa.

L’Olio di Emù che è stato dimostrato possedere un elevato potere antinfiammatorio, rigenerante e lenitivo questo grazie alla combinazione di acidi grassi: 2% di Omega 3 (Acido Linolenico) 23% di Omega 6 (Acido Linoleico) 75% di Omega 9 (Acido Oleico). Gli acidi grassi omega 3 e 6 sono acidi grassi così detti “essenziali” in quanto sono fondamentali per la sintesi di prostaglandine, prostacicline e leucotrieni, metaboliti attivi coinvolti nelle risposte infiammatorie, nel bilancio delle cellule di membrana. L’acido Oleico è un acido grasso monoinsaturo che costituisce importanti strutture biologiche come le membrane cellulari e le lipoproteine. Oltre agli acidi grassi l’Olio di Emù contiene anche Vitamina A ad azione regolatrice della duplicazione cellulare, Vitamina E ad azione antiossidante, Terpeni ad azione antisettica, Saponine ad azione simil-cortisonica, antinfiammatoria e lenitiva, fattori di crescita naturali ad azione antidistrofica e vasotonica. 2) Persea Gratissima oil, Olio vegetale estratto dall’Avocado che possiede un’azione emolliente e idratante, favorisce il ripristino dell’efficacia della barriera cutanea ed è in grado di alleviare il prurito. Rappresenta uno degli oli più affini alla pelle penetrando facilmente e venendo trasportato in profondità nei tessuti. 3) Un secondo fitosterolo: la Brassica Campestris Steroils, sostanza vegetale ad azione emolliente, nutriente e antinfiammatoria che viene inserita nei naturali sebo-like favorendo il ripristino della barriera cutanea. 4) L’Urea, presente in concentrazione del 10%, dall’azione cheratoplastica e levigante, accelerando l’esfoliazione dello strato corneo, fenomeno più evidente nel caso di ipercheratosi, diminuendo l’attività proliferativa e il turnover delle cellule basali dell’epidermide senza provocare atrofia anche dopo l’utilizzo per lunghi periodi di tempo, permettendo miglior assorbimento degli altri principi attivi. L’urea possiede inoltre un’azione antipruriginosa. 5) L’Allantoina dall’attività levigante, cheratoplastica e riepitelizzante. Agendo in sinergia con l’urea idrata e favorisce il distacco dei corneociti. 6) La Sericina Integra, proteina della seta dal marcato effetto idratante, con azione, prolungata nel tempo, di aumento della barriera epidermica. L’azione idratante è legata soprattutto all’effetto filmogeno, non occlusivo. In uno studio pubblicato a marzo del 2011 sulla rivista Med Space, condotto dal Prof. Fulvio Marzatico e dalla Dott.ssa Michela Quaglini sulla Valutazione dell’azione lenitiva, idratante ed emolliente della formulazione in oggetto è emerso che essa ha azione lenitiva nei confronti della reazione cutanea irritativa indotta sperimentalmente da un agente chimico (tensioattivo). L’applicazione del prodotto su cute stressata dall’agente irritante, determina una riduzione della perdita di acqua transcutanea (TEWL) superiore rispetto a quanto accade nell’area non trattata o trattata con prodotto placebo. Questo dimostra le capacità del prodotto nel favorire il naturale processo di ripristino della barriera cutanea. Anche l’indice di eritema diminuisce dopo l’applicazione dimostrando la sua azione nel contrastare la componente infiammatoria della reazione irritativa indotta. La crema possiede inoltre azione idratante ed emolliente se utilizzata su soggetti con un quadro clinico caratterizzato da secchezza associata a desquamazione. Utilizzandola quotidianamente si ha un miglioramento dell’indice di idratazione, la pelle appare più levigata, morbida e non desquamante. Si può dire quindi che essa può essere utilizzata in tutte le condizioni caratterizzate da infiammazione, secchezza e desquamazione quali eczemi, psoriasi, dermatite atopica, anche in associazione a preparati farmacologici.

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