In una recente pubblicazione, un dentista illustra quali sono gli alimenti da evitare per preservare il candore della dentatura e renderla migliore
Il sorriso è il nostro biglietto da visita, uno strumento di comunicazione non verbale fondamentale delle relazioni sociali. Per questo, specie negli ultimi anni, molte persone si rivolgono ai dentisti per intervenire a livello ortodontico e migliorare la propria dentatura e anche il suo colore. Per mantenere un sorriso splendente la regola aurea è quella di sottoporsi periodicamente a un’igiene dentale. Naturalmente, non avere denti perfettamente bianchi non è automaticamente sinonimo di scarsa igiene orale o di malessere. La colorazione bianca dipende infatti dalla dentina, la parte più interna del dente, ovvero un tessuto calcificato costituito da minerale idrossiapatite. E, per assurdo, essa è di colore giallognolo ma influenza la colorazione del dente grazie alla traslucenza dello smalto. Spesso però, nonostante tutte le accortezze che si prendono, lo smalto può macchiarsi. Un ruolo importante nel prevenire tale inestetismo, e per prevenire l’ingiallimento diffuso, è svolto dal cibo. L’uso di determinati alimenti può influire in maniera significativa sulla salute della dentatura e sul suo colore. Alcuni cibi e bevande, ad esempio, sono particolarmente dannosi per lo smalto dentale, mentre altri favoriscono la rimozione di placca e batteri. Questo perché le sostanze contenute nei cibi che ingeriamo riescono a passare attraverso lo smalto e a depositarsi sulla dentina, arrivando a modificarne il colore. Dunque, se si vuole proteggere e curare il sorriso è importante conoscere gli effetti di alcuni cibi e bevande. Spesso capita di leggere o ascoltare di alcuni alimenti come rimedi naturali per prevenire macchie o sbiancare i nostri denti. Rimedi che si sono tramandati fino a diventare falsi miti e che, in alcuni casi, possono addirittura essere nocivi per la dentatura e per la stessa salute. Uno su tutti è il limone, che, mescolato con acqua e bicarbonato, potrebbe essere un valido sostituto del dentifricio. Tuttavia, diversi studi hanno sottolineato che questo metodo deve essere utilizzato sporadicamente perché, il combinato di bicarbonato e limone, può causare sensibilità dentale e consumazione dello smalto. Il limone da solo, o meglio, lo strofinamento della parte bianca della buccia sui denti, viene utilizzato come rimedio fai-da-te per lo sbiancamento. Anche in questo caso, però, abusarne non è consigliato, perché l’acidità dell’agrume potrebbe incidere sulla sensibilità della dentatura e delle gengive. Questo aspetto ci porta ad affermare che per mantenere splendente e in salute la nostra dentatura è sempre meglio affidarci a degli specialisti. Il dentista di fiducia saprà darci dei consigli – basati su studi scientifici – in merito a cibi e bevande da utilizzare e/o evitare. Il Dott. Emanuele Puzzilli, dentista di lungo corso, a cui si sono affidati anche personaggi del mondo dello spettacolo, ha scritto il libro “The White Identity“, in cui fornisce una serie di accorgimenti al lettore su come e cosa mangiare per avere e mantenere i denti bianchi. Lo specialista, innanzitutto, spiega che “la miglior cura” per le macchie dentali è “la prevenzione” che, in questo caso vuol dire, “seguire abitudini sane, a partire dall’alimentazione all’evitare il fumo”. Ma quali sono, invece, i cibi e le bevande che generano macchie? Il dentista individua: caffè, vino rosso, tè o bibite gassate quali principali cause dell’ingiallimento dei denti, perché le sostanze naturali o chimiche di queste bevande presentano un’elevata acidità che – scrive il Dott. Puzzilli – “indebolisce lo smalto dentale, rendendolo più esposto al processo di alterazione del colore naturale”. Ma poi ci sono i cibi come ciliegie, frutti di bosco e liquirizia, tutti ricchi di pigmenti, o i ghiaccioli e quegli alimenti con una quantità eccessiva di coloranti industriali, che possono macchiare i denti. L’alimentazione, però, come è stato già anticipato, può essere anche l’arma giusta per rendere i denti più resistenti all’alterazione del loro colore. Ma prima di far riferimento agli alimenti, viene sottolineata l’importanza della masticazione. Masticare lentamente favorisce la produzione di saliva che contribuisce a eliminare i batteri depositati sullo smalto dentale e a salvaguardare i denti dalla formazione di placche. Per questo, un’altra buona abitudine da seguire è quella di bere molta acqua, perché abbassa il livello di acidità nello smalto. Passando agli alimenti, spiccano i cibi crudi e croccanti: carote, sedano, noci, mandorle, pere, mele, stimolano la masticazione, grazie alla quale si possono rinforzare le gengive, rimuovere il tartaro e la placca batterica. Per eliminare la placca batterica nel libro viene consigliato anche il consumo di frutti con alto contenuto di vitamina C, come, per esempio, i kiwi. L’importante è mangiarli con parsimonia, perché l’abuso potrebbe generare il deterioramento dello smalto dentale. Un alimento che non ci si aspetta, ma che viene consigliato per eliminare la placca, è il formaggio stagionato. Ma oltre agli alimenti di uso comune, che rientrano in una dieta quotidiana, Puzzilli stila una lista di cibi e bevande che non consumiamo di solito, ma che aiutano a mantenere denti bianchi. Parliamo, ad esempio, di salvia e menta, che hanno un potente effetto sbiancante, ma meglio se assunti sotto forma di oli essenziali. Anche il tè verde favorisce l’eliminazione dei batteri, grazia alla catechina, una sostanza che non si trova in altri alimenti. Infine, a proposito di proprietà benefiche contenuta nei cibi utile per la nostra dentatura, va menzionato il lentinano, che si trova nei funghi shiitake, di origine asiatica, molto utilizzati nelle diete cinese e giapponese e che, ormai, possiamo trovare anche qui in Italia. Questi funghi aiutano a rimuovere la placca batterica. La lista che si trova in “White Identity” cita i cibi e le bevande più importanti per lo sbiancamento dei denti. Tuttavia, gli alimenti che possono favorire la salute dei denti sono tanti e, per questo, è sempre utile rivolgersi al proprio dentista per particolari consigli e suggerimenti.