Tu chiamale se vuoi, Emulsioni

Tu chiamale se vuoi, emulsioni” è un libro scritto da Umberto Borellini, noto cosmetologo milanese, per le Edizioni LSWR. Quando ho iniziato a leggerlo ho avuto la stessa impressione di quando ti accorgi di aver equivocato il messaggio di un amico. Mi aspettavo un libro che parlasse di cosmetici e ho scoperto un volume, ricchissimo di citazioni erudite, che spazia dalla psicologia alla psicoanalisi, dall’anatomia alla filosofia, dalla neurologia alla poesia, dalla genetica alla musica, dall’estetica all’etica. Con un virtuale sottofondo musicale, che unendo come in un’emulsione più fasi apparentemente incompatibili – e ciò spiega il titolo dell’opera – fa da fil rouge di un percorso che parte dalla pelle e conduce fino alla psiche. Certamente, nell’ultima parte del suo lavoro, Borellini non rinuncia a dare prova della sua competenza nell’ambito dei cosmeceuti del terzo millennio, evidenziando il ruolo di diverse sostanze funzionali, presenti in farmacopea ma utili anche in campo estetico, così come le potenzialità cosmetiche di molti derivati vegetali, o degli oli essenziali a livello epidermico e psicosomatico, ma parte più sorprendente del libro è sicuramente quella che meno ti aspetti. L’autore propone, infatti, una visione della bellezza e del benessere che è il risultato di un costante dialogo tra due zone, psiche e cute, già unite a livello embrionale, o ancora “di un percorso polisensoriale che faccia emergere la personalità unica e irripetibile di ogni persona.” Nella neurocosmesi, Borellini vede il superamento della suddivisione fra corpo e spirito, e nella cute un organo nervoso-endocrino-immunitario, testimone dell’interiorità e riflesso della salute, proiezione esterna dell’intimità, della configurazione psichica e fisica profonda della persona. Spiega quindi come nasce la formulazione di un cosmetico polisensoriale: non si fa appello a una dimensione unicamente razionale, ma anche a una dimensione simbolica, perché bisogna stimolare, come si fa con un buon bicchiere di vino, e coinvolgere tutti i sensi che una volta sincronizzati si trasformeranno in empatia, coinvolgendo
emotivamente i fruitori. Citando il suo omonimo, il filosofo Umberto Galimberti, l’autore affronta anche il tema del fascino, del carisma e della seduzione, dell’erotismo e della pornografia, soffermandosi sulla crescita della cosmesi maschile, sul bisogno che oggi l’uomo mostra per aspetti estetici che testimoniano una contaminazione e una netta attenuazione della contrapposizione fra i sessi. L’homo cosmeticus si è femminilizzato e nella sua autorealizzazione si avvale di supporti cosmetici efficaci. Ma se è vero che tutti sono alla continua ricerca della bellezza; che prima della bellezza dell’anima si tende a guardare quella del corpo; e che è quindi normale che donne e uomini abbiano cura del proprio aspetto fisico; è altrettanto vero che i cosmetici possono solo aiutarci a sembrare più belli, perché come diceva Socrate: non c’è bellezza del corpo senza grazia. La vera bellezza è più profonda e più morale, nasce da dentro. Dietro la bellezza c’è anche la cultura, quella in grado di sorprendere. Da ciò la necessità di educare a una cosmesi integrale, che coinvolga la cura del corpo e dello spirito, approfondendo l’analisi delle relazioni esistenti tra benessere della cute, il sonno e i sogni che offrono uno sguardo nella profondità della nostra natura, sia psichica che somatica, inaccessibile quando si è svegli. Per piacere dobbiamo piacerci , l’estetica, per Borellini, è un esercizio al piacere, ma sarebbe un errore gravissimo pretendere l’ammirazione degli altri: il soggetto si congela e si fissa nell’immagine di uno specchio virtuale, come se recitasse una parte in una rappresentazione teatrale, o nell’ossessione di un selfie o di instagram. Quando alla bellezza si affianca il fascino, invece la luce emanata può abbagliare. In conclusione: qual è il messaggio che sottende alle 300 pagine del libro? I nuovi cosmetici polisensoriali non sono utili solo per la cura della pelle ma per il benessere globale della persona. Con meno stress, controllando le emozioni, con una buona nutrizione e attività fisica, si può dare una svolta alla propria vita in termini di consapevolezza, salute, benessere, bellezza e, perché, no, longevità.