Continua il nostro viaggio all’interno del complesso e affascinante tema del trapianto dei capelli. Parliamo oggi di una metodica francese che si avvale dell’ausilio di un robot
Prof. Ezio Maria Nicodemi Docente a contratto Scuola di Specializzazione Chirurgia Plastica Università Tor Vergata, Roma
Il primo auto-trapianto di capelli fu ideato nel 1959 da Orentreich. Il prelievo di piccole aree di cuoio capelluto, contenenti le unita’ follicolari, veniva attuata con grandi ”punch” di diametro di 4-5mm nella zona donatrice; queste aree venivano trapiantate nell’area ricevente. L’effetto del risultato finale davano all’area donatrice occipitale un aspetto ”tarlato” e all’area ricevente il più volte ricordato ”effetto bambola”. Da allora numerosi sono stati gli sviluppi tesi sempre di più ad ottenere un risultato naturale e una riduzione dei tempi operatori. La metodica chirurgica è oggi, probabilmente, quella più eseguita perché risponde alla maggior parte delle richieste del paziente in termini di risultati e tempo operatorio, sebbene residui, per il prelievo di una striscia di cuoio capelluto, una cicatrice lineare nella zona occipitale (tipicamente la zona donatrice) e un periodo post-operatorio relativamente lungo e inabilitante per il paziente.Negli anni la tecnica iniziale proposta da Orentreich ha subito alcune modifiche: i punch si sono ridotti di diametro per ottenere unita’ follicolari mono o pluri bulbari e quindi un risultato naturale, a questo si affianca l’assenza di cicatrici visibili.
Questa metodica conosciuta con il nome di FUE (Follicular Extraction Units), tuttavia richiede tempi operatori molto lunghi, un maggior numero di assistenti e inoltre una percentuale di capelli può essere persa nel processo; è quindi poco applicata. Oggi in risposta alle richieste dei pazienti e degli operatori è stata sviluppata una nuova metodica definita Automated Transfer che permette l’estrazione e l’impianto delle unita’ follicolari in maniera automatizzata attraverso l’utilizzo di una nuova apparecchiatura chiamata Punch Hai Matic®. Per spiegarne il funzionamento partiamo da alcuni ricordi di fisiologia del capello. Le unita’ follicolari (FU) si compongono di 1-3 capelli che crescono attraverso un singolo orifizio comune e a volte tramite un orifizio secondario. Ciascun capello dell’unita’ follicolare ha il proprio follicolo. La FU è raccolta usando dei piccoli punch da 0.8 – 1.2 mm di diametro. E’ stato dimostrato che raccogliere le FU con punch di diametri inferiori a 1.25 mm, per effetto delle forze centripete di cicatrizzazione, non esita cicatrice nella zona donatrice occipitale o temporale.
Fra ogni prelievo, tuttavia, è necessario lasciare almeno cinque unita’ follicolari per non ottenere un’area vuota e per non ostacolare la cicatrizzazione del foro del punch e, soprattutto, per lasciare una zona donatrice abbastanza densa. Poichè il cuoio capelluto dell’essere umano contiene di media 100 – 150 capelli per cm2, con la chirurgia tradizionale è necessario prelevare una o più strisce di cuoio capelluto di circa 25 cm2 per ottenere circa 3000 capelli (25 cm x 1 cm).Con l’utilizzo di piccoli punch manuali (FUE) per ottenere lo stesso numero di capelli (3000) e per lasciare una sufficiente densita’, l’area donatrice deve essere preparata tagliando i capelli molto corti (circa 2 mm) di una zona che è sei volte più ampia (25 cm X 6 cm) rispetto alla chirurgia tradizionale. E’ importante, con questa tecnica, che l’unita’ follicolare sia rimossa intatta. Per ottenere ciò è necessario un training ottimale dell’operatore, una strumentazione chirurgica idonea e l’ausilio della meccanizzazione robotica per ridurre il tempo di intervento.
Il principio di questa apparecchiatura si basa su sistema pneumatico di aspirazione e pressione, che muove due tipi di strumenti: a) un manipolo di aspirazione (Figura 1) consiste di un micromotore elettrico con un albero cavo che alloggia un punch di piccolo calibro (diametro 0.8 mm, 1 mm, o 1.2 mm) (Figura 2.). Il punch ruota in maniera concentrica ed esegue l’estrazione delle FUs di qualità eccezionale; contemporaneamente l’unita’ follicolare viene aspirata, attraverso un tubicino, fino a una camera di raccolta con filtro. Il motore che guida il movimento rotatorio del punch ha un comando a pedale. L’utilizzo di punch guidati permette all’operatore di focalizzare l’attenzione sull’orientamento del punch, che deve seguire la direzione del capello anche all’interno del cuoio capelluto. Il manipolo impiegato presenta un contrangolo che permette di lavorare molto più vicino al cuoio capelluto e per avere una vista migliore del campo operatorio. La posizione della mano da’ appoggio e supporto. Questo manipolo di contrangolo è collegato da un tubicino a una camera di raccolta con filtro (Figura 3). L’unita’ follicolare è estratta e aspirata senza trauma e uniformemente (Figura 4).b) il manipolo d’impianto è costituito da un cilindro vuoto trasparente con pistone pneumatico. La trasparenza del manipolo permette di controllare l’innesto prima dell’impianto, se necessario. La FU è aspirata nel cilindro e re-impiantato tramite un movimento regolare e progressivo del pistone senza il rischio di trauma ai capelli (Figura 5). Nella FUE, gli step operatori sono gli stessi della prima tecnica che utilizzava i punch, ma il diametro dei punch è più piccolo (0.8 – 1 mm contro 2 – 3 mm); ciò permette di ottenere FUs (micro-innesti), lasciando, dopo una veloce cicatrizzazione, alcuna traccia nella zona donatrice. Secondo la nostra esperienza gli svantaggi della FUE sono l’esigenza della rasatura dell’area donatrice, le residue piccole croste che sono visibili per alcuni giorni se il paziente porta i capelli corti, un più lungo tempo operatorio e l’elevato rischio di resezione della radice del capello durante l’estrazione cieca della FU. La nuova metodica supera in larga misura gli ultimi due principali svantaggi della FUE. Usando un manipolo di aspirazione, si può prelevare fino a 50 FUs al minuto (30′ per 1000 FUs). E’ necessario prelevare inizialmente circa 10 FUs per valutare la struttura e la resistenza della pelle nella zona donatrice. Va tenuto presente che si possono verificare due casi: se il tessuto è sottile, si usano i micro-punch da 1 mm che permettono innesti molto sottili. Si possono usare micro-punch da 0.8 mm per prelevare unita’ follicollari con uno o due capelli senza incorrere nella resezione. Se invece il tessuto è spesso il punch da 1mm può determinare errori di taglio; viceversa con l’utilizzo di punch da 1.2 mm, il risultato è soddisfacente al 99%. La particolare forma di questo manipolo permette l’estrazione delle FUs altamente sicura e veloce . In conclusione, la tecnologia qui descritta permette di raccogliere FU di qualità ottimale, riduce i tempi operatori e permette risultati naturali. Inoltre, dal punto di vista del paziente, il decorso post-op è ridotto e i disagi minimi, con dolore limitato e nessuna cicatrice.