La melatonina nei capelli

della Prof.Antonella TostiDipartimento di Medicina Interna, dell’Invecchiamento e Malattie Nefrologiche – Alma Mater Studiorum Univ. di Bologna

Recenti studi confermano che esiste una secrezione diretta nel follicolo e il ruolo svolto da questa molecola a favore della salute dei capelli.

La melatonina è un indolo con effetti diversi e complessi su molte cellule, tessuti e organismi. La sua struttura chimica altamente lipofila le permette di penetrare facilmente all’interno delle cellule dove svolge un importante ruolo nel proteggere i componenti intra ed extracellulari dai danni ossidativi. La melatonina è prodotta non solo dall’ipofisi ma anche da moltissimi tessuti periferici fra i quali la cute, il follicolo pilifero, il midollo osseo, il fegato e l’apparato gastrointestinale. Molti studi recenti mettono in luce la produzione extraipofisaria di melatonina anche se le sue funzioni a livello dei tessuti che la producono sono ancora sconosciute. La secrezione ipofisaria di melatonina è influenzata dalla luce. La melatonina è sintetizzata e secreta di notte e le sue massime concentrazioni ematiche sono evidenziate tra le 2 e le 4 del mattino con successiva riduzione graduale all’approssimarsi del giorno.

Nei mammiferi la melatonina regola numerosi processi, in particolare il ritmo biologico stagionale, il ciclo sonno / veglia e le reazioni immunologiche. La sostanza agisce sulle cellule sia attraverso effetti diretti che attraverso effetti mediati dal suo legame ai recettori cellulari. Sono oggi conosciuti diversi tipi di recettori cellulari per la melatonina quali: 1) recettori di membrana MT1, MT2; 2) recettori citosolici NQO2 e 3) recettori nucleari retinoid-related orphan receptor alfa (ROR a). Come già evidenziato il follicolo pilifero sintetizza melatonina e esprime anche i recettori di membrana MT1 (a livello dell’epitelio follicolare) e MT2 (a livello della guaina epiteliale interna) e i recettori nucleari ROR a. L’espressione dei recettori varia durante il ciclo follicolare, in particolare l’espressione di MT2 aumenta alla fine dell’anagen e in catagen e diminuisce in telogen, mentre l’espressione di ROR a diminuisce alla fine dell’anagen e in telogen.

Studi recenti su biopsie di cuoio capelluto umano hanno evidenziato immunoreattività per la melatonina sia a livello dell’epidermide, dove la melatonina è presente nello strato spinoso e granuloso e a livello dei vasi sanguigni del derma, che a livello dei follicoli. Nel follicolo la melatonina è presente nei cheratinociti della matrice, nei vasi della papilla, nella guaina connettivale e nella guaina epiteliale esterna. Anche a livello del follicolo la melatonina esercita probabilmente sia effetti diretti, con attività citoprotettiva sulle cellule metabolicamente attive del follicolo in anagen dove agisce come scavenger di radicali liberi e inducendo DNA repair, sia effetti mediati dal suo legame ai recettori cellulari dove può agire inibendo l’apoptosi dei cheratinociti del follicolo. Un altro aspetto interessante per le possibili applicazioni della melatonina in campo tricologico è la sua attività antiandrogena. La melatonina infatti agisce sui recettori per gli androgeni e per gli estrogeni. In particolare ha un effetto inibitore sull’espressione del ER-a e per questo può ridurre la sensibilità del follicolo alla stimolazione estrogenica. Ha inoltre attività antiandrogena sulle cellule prostatiche di roditori e inibisce l’attività dell’armatasi. Nei mammiferi è noto da molti anni che la melatonina ha un ruolo chiave nel modificare la qualità e il colore del pelo in base alle esigenze ambientali e riproduttive: quando le ore di luce aumentano la secrezione ipofisaria di melatonina si riduce con conseguente sviluppo del mantello estivo; al contrario in inverno la secrezione aumenta con produzione del mantello invernale più lungo e folto. La melatonina agisce influenzando la secrezione ipofisaria di prolattina. Quando le ore di luce aumentano i livelli circolanti di prolattina aumentano e la crescita del pelo si riduce; al contrario nei giorni invernali i livelli circolanti di prolattina si riducono con aumentata crescita del pelo. Anche nell’uomo la produzione ipofisaria di melatonina e prolattina sono influenzate dalle ore di luce ma in ambiente urbano la risposta è alterata dall’illuminazione artificiale. Gli abitanti dell’Artico e i soggetti con depressione stagionale sembrano mantenere i ritmi biologici estate/inverno di secrezione di melatonina.

La produzione follicolare di melatonina è aumentata dalle catecolamine. La melatonina può proteggere il follicolo dagli ”stressors” sistemici associati ad alti livelli di noradrenalina ed è stato ipotizzato che la caduta dei capelli indotta dallo stress potrebbe dipendere da uno sbilancio fra gli aumentati livelli sistemici di noradrenalina e l’incapacità del follicolo a produrre una quantità di melatonina sufficiente a proteggerlo. La melatonina pertanto rappresenta una molecola di grande interesse in campo tricologico e sono convinta che nel prossimo futuro si caratterizzeranno meglio le proprietà e le possibilità di impiego clinico di questa preziosa sostanza nelle patologie dei capelli.