Come mai i capelli con l’età diventano grigi? Ma è un vero cambiamento di colore o forse si tratta solamente di un effetto ottico?
Secondo Desmond Morris, la prima caratteristica che ci ha identificati come esseri umani è stata la capigliatura! (‘’La scimmia nuda” Bompiani, Milano, 1968). La chioma è parte della nostra struttura corporea, essenziale a determinare la nostra identità. I capelli sono un indizio dello stato fisico e psicologico della persona, ma anche della sua condizione sociale e professionale. Inoltre come dice la saggista americana Marina Warner nel suo ”From the beast to the blondè’ (Ferrar Straus and Giroux N.Y.1974) essendo oggetto di manipolazioni, i capelli rispecchiano le modificazioni culturali. L’ingrigimento, in particolare, assume una valenza molto importante per l’uomo così come la calvizie. I capelli bianchi portano inevitabilmente a un aumento dell’età apparente. Citando il Leopardi: ”Il patir nostro, il sospirar, che sia; che sia questo morir, questo supremo scolorar del sembiantè’. Come la calvizie, l`incanutimento è progressivo ed è correlato all’eredità e all’età. E come la calvizie, l`incanutimento precoce è una condizione parafisiologica e non una malattia. La maggior parte delle osservazioni sull’incanutimento è aneddotica, mancano invece informazioni obiettive. Ci sono stati tentativi di condurre studi epidemiologici sia sulla calvizie che sull’incanutimento, ma i risultati sono stati interessanti solo perché hanno confermato quello che già sapevamo: l’eredità e l’invecchiamento sono le uniche correlazioni positive. Allora perché i capelli diventano bianchi? La voce popolare dà la colpa ai figli che portano preoccupazioni e qualche capello bianco. Da un lato I capelli bianchi sono indice di saggezza, maturità e sicurezza, ma possono essere vissuti come segno di vecchiaia e decadimento, una bruttezza. Basta pensare a una strega e necessariamente la capigliatura grigia viene aggiunta alla sua immagine. Con l’avanzare dell’età i capelli vanno incontro a un processo di incanutimento fisiologico che comunemente ha inizio nel quarto decennio di vita, ma che può avvenire in età diversa nei differenti soggetti. Sono noti casi di incanutimento anche in età molto giovanile: sono casi spesso familiari e quindi condizionati da fattori genetici ereditari. Negli europei di solito l’incanutimento inizia nelle regioni temporali intorno ai 35-40 anni e si diffonde poi alle altre zone del capillizio per cui, a 50 anni circa, la metà della popolazione ha il 50% dei capelli bianchi. L’incanutimento si completa in età molto avanzata, accompagnato dal diradamento dei capelli. Per capire il processo di incanutimento incominciamo dal lato opposto: perché i capelli sono pigmentati? Essenzialmente il capello è bianco. Il colore viene dal pigmento melaninico la cui formazione appare già nell’embrione. Si possono classificare almeno 14 sfumature di colore che sono correlate alla produzione e distribuzione di melanine e melanosomi (Serri). Tra un fusto e l’altro si trovano granuli di pigmento melanico e bollicine d’aria; la densità del pigmento e la quantità delle bollicine determineranno il colore del capello. Il capello ha soltanto due tipi di melanina: eumelanina (scuro) e feomelanina (chiaro). Miscelandosi tra di essi si arriva ad avere tutta la gamma dei colori. Superfluo ricordare che la melanina viene prodotta da cellule pigmentarie speciali chiamate melanociti,distribuiti su tutta la superficie della pelle insieme ai follicoli. Sebbene i melanociti del bulbo del capello, alla stregua dei melanociti epidermici che producono lo stesso pigmento, derivino dalla cresta neurale, dal punto di vista funzionale vanno considerati come unita’ distinte e le differenze non mancano: i melanociti dei capelli sono più voluminosi di quelli epidermici, hanno dendriti più sviluppati che pero’ forniscono meno melanosomi: solo 4-5 cellule contro le 20-25 dei melanociti epidermici. Interessante segnalare che la produzione di melanina è legata alla fase di crescita del capello: durante la crescita (anagen) viene prodotta la massima quantità di melanina, che decresce fino alla completa sospensione durante la fase di ricambio e quiescenza del follicolo (catagen e telogen), per poi riprendere nella nuova fase anagen (Kukita, 1957). Quando il capello incomincia a formarsi, i melanociti trasportano la melanina nelle cellule cheratiniche. A oggi ancora ci sono parecchie domande su questi meccanismi di trasporto. Con l’età si nota la riduzione della melanina e come conseguenza i capelli diventano grigi per poi diventare bianchi. La percezione di colore grigio dei capelli è un’impressione soggettiva, causata dalla combinazione di capelli pigmentati e bianchi; un capello singolo è sempre o bianco o pigmentato, mai grigio. Un capello bianco sara’ visibile in un soggetto con capelli neri, ma non in uno con capelli biondi. Il colore di un singolo capello è invece il risultato del pigmento della corticale e delle proprietà di rifrazione del fusto del capello. Ogni follicolo è sottoposto a 10-30 cicli riproduttivi nella sua vita. L’anagen fase dura 2-8 anni, il catagen fase dura 4-6 settimane, e il telogen fase dura 2-3 mesi. Il fusto del capello pigmentato viene prodotto solo durante la fase anagen, mentre il rilascio di peli morti, la fase esogene, arriva alla fine del telogen. Questo ciclo richiede periodi di proliferazione dei melanociti (anagen precoce), differenziazione (da metà a fine anagen) e morte per apoptosi melanociti (durante il catagen precoce). Numerosi sono i fattori che possono modificare la pigmentazione del capello, rendendo più chiara o più scura. Gli scienziati hanno diviso fattori intrinseci (interni) ed estrinseci (esterni). I primi sono principalmente difetti genetici, ormoni, età, mentre i secondi corrispondono clima, inquinanti, tossine, esposizione chimica. Ci sono pero’ anche malattie che rendono i capelli bianchi anche ai giovani: le maggiori responsabili sono l’anemia perniciosa e i disturbi della tiroide. Particolare importanza hanno i radicali liberi che concorrono ad accelerare il fenomeno dell’invecchiamento. è stato dimostrato inoltre che il fumo facilita la comparsa dei capelli bianchi. Ma qual è il meccanismo vero e proprio perché i capelli imbiancano? Una volta si pensava che la perdita di colore fosse causata da una incontinenza del pigmento stesso, che dal bulbo andava a depositarsi nel derma. Altri autori, ritenevano che la perdita pigmento fosse dovuta all’esaurimento dell’attività tirosinasica del melanocita o al blocco della sua attività dovuto all’accumulo endomelanocitico di metaboliti intermedi. La teoria più accreditata oggi è quella della perdita di melanociti da parte del follicolo pilifero (Cesarini, 1990). La causa della perdita di melanociti non è chiara e costituisce oggetto di numerose ipotesi. Oggi possiamo comunque dire che l’incanutimento è dovuto all’improvvisa e totale perdita dei melanociti di una unita’ pilare. Il fatto che apparentemente vi sia prima un ingrigimento e poi un imbiancamento è un effetto ottico, dovuto al numero di capelli interessati dal fenomeno. Infatti, come già accennato, se si prelevano capelli da un paziente soggetto a ingrigimento, si ritrovano solo due tipi di capelli: quelli pigmentati e quelli depigmentati. In pratica i melanociti si distaccano dalla zona della membrana basale del capello e vengono trasportati via nella crescita del capello dai cheratinociti. Qualche volta si può osservare un singolo capello con una zona di transizione da pigmentato a bianco. La perdita di colore avviene nell’arco di 1 cm circa di crescita, il che significa che, ad un normale tasso di accrescimento, sono sufficienti poche settimane per perdere totalmente i melanociti dalla zona bulbare. Nel 2009, alcuni scienziati hanno descritto come i follicoli piliferi possano produrre piccole quantità di perossido di idrogeno. Questo prodotto chimico si fissa sul fusto dei capelli, e può portare a una graduale perdita di colore dei capelli stessi. Per analogia con la teoria dei radicali liberi di invecchiamento, una ”teoria dei radicali liberi di ingrigimento” è stata proposta recentemente. In seguito, i ricercatori, hanno descritto il cosiddetto ”orologio melanogenico” del follicolo che influisce sull`attivita’ melanocitaria. Sotto la diminuzione dell’attivita’ melanocitica pigmentaria la radice del capello che passa dalla fase anagen verso il catagen (cioè termina la sua crescita ed è pronto a cadere) appare via via piu chiaro. Non ci sono dubbi per quanto riguarda una determinazione genetica per esempio nella ricerca sui gemelli: è stato verificato lo stesso periodo dell`inizio dell`incanutimento per entrambi. Questo è stato dimostrato da uno studio di Unilever guidato da David Gunn, che esaminando 264 coppie di gemelle ha scoperto che non c’era alcuna differenza d’imbiancamento tra le gemelle omozigote, che condividono gli stessi geni, mentre il contrario avveniva in quelle eterozigote.
I geni regolano l`esaurimento del potenziale pigmentario di ogni follicolo. Questo succede non contemporaneamente nei diversi follicoli. Diverse parti del cuoio capelluto incanutiscono in tempi diversi, spesso s’incomincia dalle tempie progredendo mano a mano indietro. I capelli spessi tendono a diventare grigi prima di quelli sottili. Interessante anche notare che i peli su diverse zone del corpo diventano grigi non contemporaneamente. L`incanutimento sembra seguire certe caratteristiche predeterminate, ma queste sono soggette a cosi tante diversita’ individuali da essere di scarso valore come guida. Dapprima sono i capelli a diventare grigi in ambedue sessi, poi sono i peli della barba e dei baffi nell`uomo. I peli bianchi nel torace e nella regione pubica appaiono dopo i 50 anni, mentre i peli ascellari diventano grigi più tardivamente. L`incanutimento delle ciglia e sopracciglia avviene fra il periodo dell`incanutimento dei peli pubici e quello dei peli ascellari. Si possono registrare diverse ”velocità individuali di incanutimento”, una persona può avere i capelli bianchi in un periodo molto breve e invece un altro ha un processo molto più lento, nel corso di decenni. Famoso è l’esempio di Maria Antonietta diventata tutta bianca prima della sua decapitazione. Dal punto di vista scientifico tutto questo si può spiegare cosi: il telogen acuto (perdita dei capelli bruscamente sotto stress) colpisce i capelli piuttosto pigmentati e risparmia i capelli bianchi, già preesistenti, da cui ”l’imbiancarsi in una nottè’.