di Pia Mastrangelo
Quattro le cause principali della caduta dei capelli: l’azione degli androgeni, la fibrosi del bulbo, la microinfiammazione e il deficit microcircolatorio.
La data di nascita della European Hair Research Society è l’11 di novembre del 1989. Il luogo: Bruxelles, dove si svolse, sotto la presidenza del Prof. Dominique van Neste, il primo Congresso costitutivo. Due anni dopo, il secondo incontro fu organizzato a Bologna dalla Prof. Antonella Tosti. Dopo diciassette anni, per la 13a edizione, l’evento è tornato in Italia e il coordinamento organizzativo è stato affidato ai Proff. Alfredo Rebora e Marcella Guarrera, dell’università di Genova. Un’ottima occasione per uno scambio di informazioni e per discutere i progressi scientifici fatti nell’ambito della biologia, delle tecniche diagnostiche e dei trattamenti mirati a prevenire e a ritardare la caduta dei capelli. Durante i giorni dei lavori, abbiamo incontrato il Prof. Bruno Bernard, che era stato presidente della 6a edizione dell’EHRS che si svolse a Parigi ed oggi è fra i più famosi esperti in biologia del capello, direttore del Laboratorio di Ricerca Avanzata della L’Orèal.
L’alopecia androgenetica colpisce solamente gli uomini?
La caduta si osserva in entrambi i sessi, trattandosi della più comune malattia dei capelli, nel corso della vita colpisce circa l’80% dei maschi e il 50% delle femmine, ma l’uomo perde i capelli prima della donna, a partire dai 18 anni, mentre per le donne è più pronunciata dopo la menopausa.
Si parla tanto dei recettori degli androgeni: ci sono differenze fra i follicoli maschili e quelli femminili?
Sawaya e Price hanno da tempo confermato in entrambi l’espressione del recettore degli androgeni e delle 5alfa-reduttasi, con una diversa localizzazione: nella regione frontale, essa è del 40% meno elevata presso la donna che nell’uomo. Anche Ando &al. hanno identificato questi recettori nella pailla dermica del follicolo pilifero umano, indipendentemente dal sesso. Grazie alla tecnica del follico coltivato in vitro, si è messo in evidenza un metabolismo di tipo androgenetico, proprio del follicolo pilifero umano, che di conseguenza può produrre localmente androgeni attivi. In conclusione, la componente androgenetica è comune a maschi e femmine, ma è il profilo della caduta dei capelli che è modulato da un metabolismo locale qualitativamente diverso. Ogni attivo in grado di inibire la 5alfa-reduttasi, come avviene in vitro in presenza di Zinco, di polifenoli del tè, o di fitosteroli del pino, può avere un effetto preventivo sulla caduta dei capelli.
Altri fattori biologici che possono agire come concausa in entrambi i sessi?
Jaworsky ha descritto una comune presenza di micro-infiltrato infiammatorio localizzato a livello dell’infundibulum follicolare della ghiandola sebacea, che secondo Mahè et al. può essere provocato dalla produzione locale da parte del follicolo di citochine pro-infiammatorie in risposta a uno stress, Ultravioletti, Radicali Liberi, Inquinamento atmosferico, microflora. Inoltre Whiting, e più recentemente il mio gruppo, ha messo in luce un concomitante processo d’ispessimento della guaina connettivale e lo sviluppo di fasci collagenici fibrosanti. A questo proposito oggi si sa di più anche del ruolo svolto dalle citochine che, a seguito dei ricordati stress, entrano rapidamente a far parte del processo microinfiammatorio e fibrotico, quali IL-1a , IL-6, Il-8, MCAF/MCP1 e TGF-b. Quest’ultima molecola può essere essa stessa una risposta diretta della papilla dermica del follicolo pilifero a uno stimolo androgenico che inibisce la proliferazione cheratinocitaria. Ogni attivo capace di opporsi all’effetto del TGF-b e alla sua secrezione androgeno-dipendente può avere un effetto preventivo sulla caduta dei capelli, in quanto questa molecola ha un’azione potenzialmente deleteria tanto a livello della guaina connettivale dove induce un ispessimento, quanto a livello delle cellule della matrice, situate nella immediata periferia della papilla dermica, dove svolge un ruolo anti-proliferativo.
Può indicarci le più comuni causa di alopecia androgenetica?
Cominciamo con il dire che la classica condizione di alopecia, che si manifesta con una riduzione progressiva della densità capillare e un assottigliamento delle fibre, dopo i 50 anni può essere un processo in parte fisiologico, in quanto direttamente legato all’invecchiamento. Oltre allo stress, fra le condizioni in grado di favorire la caduta si possono ricordare i fattori genetici che possono influenzare la rapidità di sviluppo e la progressione dell’alopecia. Il processo non è imputabile da un solo gene ma a una pluralità di geni, alcuni dei quali, correlati al recettore cellulare degli androgeni, sono localizzati sul cromosoma X e spiegano la familiarità materna della condizione, altri sono posizionati su cromosomi non sessuali, tipo 3 e 26, e possono spiegare perché esiste anche una familiarità paterna. Ci sono anche implicazioni etniche: gli asiatici, per esempio, sono meno colpiti dei caucasici e dei neri…
…e gli aspetti ormonali?
Il profilo ormonale maschile, caratterizzato da una prevalenza di androgeni, conferisce una maggiore possibilità di atrofia dei follicoli piliferi. Nei soggetti alopecici, in sede follicolare è particolarmente attivo l’enzima che trasforma il testosterone, la 5 alfa-reduttasi, e ciò porta a un accorciamento del ciclo. Nella donna la caduta dei capelli è segno dell’iperandrogenismo cui va incontro nella menopausa, oppure, nel post-partum, l’effluvium è dovuto al blocco di quasi tutti i capelli in fase telogen a seguito dell’elevato tasso di estrogeni. Non va ignorata poi la localizzazione dei follicoli, con il vertice a essere la zona più colpita negli uomini. Anche l’età influenza la caduta nei soggetti geneticamente predisposti insieme a fattori ambientali, quali sport che comportano attività fisica intensa e di breve durata (a esempio: culturismo, nuoto) che favorisce l’aumento degli androgeni. L’obesità, al contrario, purchè non associata a diabete esplicherebbe un ruolo protettivo, in quanto il tessuto adiposo è provvisto di un enzima, l’aromatasi, in grado di convertire il testosterone in estradiolo. Anche la durata dell’esposizione alla luce solare influenza la sintesi di testosterone.
E i fattori neuropsichici?
Alcuni recenti studi hanno dimostrato in alcuni uomini una correlazione tra alopecia e calo dell’autostima e del tono dell’umore.