Causata da un fungo, la tigna del piede è una delle più diffuse patologia tra quelle che colpiscono gli sportivi. Eppure basterebbero un po’ di attenzione e qualche accorgimento in più per evitarla
di Danilo Panicali
Si sente parlare spesso di piede d’atleta, o tigna del piede, e di come questa patologia colpisca soprattutto gli sportivi. Per i meno esperti ricordiamo che con questo termine si indica una infezione altamente contagiosa, appartenente alla classe delle dermatomicosi o micosi superficiali che colpiscono la pelle glabra. Causata da un fungo chiamato Tinea Pedis, un tipo di fungo dermatofito, la patologia è frequente soprattutto d’estate, quando il caldo favorisce la macerazione della pelle, rendendola indifesa agli attacchi di tali batteri. La trasmissione avviene sia tramite contatto diretto che indiretto, a causa di piccoli frammenti di pelle che si disperdono nell’ambiente. Frequente infatti che si trasmetta semplicemente camminando scalzi su pedane di docce o su pavimenti utilizzati da chi ne è già affetto. Tra le persone maggiormente a rischio: gli adulti e gli anziani di sesso maschile oltre agli individui con scarse difese immunitarie o affetti da AIDS, diabete, disfunzioni circolatorie e dermatiti.
Alla luce di queste informazioni verrebbe da chiedersi come mai allora questo tipo di patologia viene da sempre associata agli atleti, individui che teoricamente dovrebbero godere di tutti i vantaggi che di solito si associano a un regime fisico tonificante, vale a dire maggiore resistenza, difese immunitarie più alte, ecc. La risposta è semplice: i microrganismi che causano il piede d’atleta si generano e prolificano in ambienti chiusi e caldi come appunto possono essere gli spogliatoi di una palestra o di una piscina e soprattutti le scarpe da ginnastica. Se a questo si aggiunge che tra i fattori a rischio ci sono anche la predisposizione genetica; la cattiva traspirazione; l’accumulo di umidità (calze o scarpe bagnate); l’abitudine nel camminare scalzi in luoghi pubblici; l’utilizzo di calzature e calze inadeguate (materiali sintetici non traspiranti) e l’uso di scarpe strette, il quadro risulta allora completo.
Sintomi
Ma in che modo agisce il Tinea Pedis e quali sono i sintomi dinanzi i quali ci accorgiamo di avere a che fare con il Piede d’atleta? Il microorganismo che causa l’infezione si insidia negli strati superficiali della pelle, dove trova un ambiente ideale per la sua prolificazione. Esso infatti si nutre in primis di cheratina e, attaccando questa sostanza presente nello strato corneo della cute, il fungo finisce col creare una sorta di corsia preferenziale per altri microrganismi portatori di infezioni varie, tanto che se la patologia non viene curata in tempo, di solito finisce con il dar luogo alla formazione di tagli e sovrainfezioni batteriche. Per quanto riguarda la sintomatologia, fermo restando che in alcuni casi, nello stadio iniziale, l’infezione può essere del tutto asintomatica, essa inizia a manifestarsi con fastidiosi eritemi. Sono frequenti fenomeni quali: arrossamento della pelle, forte prurito, desquamazione cutanea (nella maggior parte dei casi tra le dita dei piedi e precisamente tra terzo e quarto dito o tra quarto e quinto dito), cui seguono di solito un anomalo ispessimento cutaneo, la formazione di vesciche con contenuto acquoso più frequentemente localizzate sulla pianta del piede e sui bordi laterali delle dita, la comparsa di screpolature cutanee, piedi maleodoranti, ispessimento delle unghie con aspetto contorto e con tendenza a indebolirsi fino a spezzarsi e perdere la naturale colorazione.
Tigna del piede: Cure
Le cure più efficaci consistono nell’utilizzo di prodotti a base di principi antimicotici sia a uso topico (pomate antifungine, spray, polveri, unguenti, ecc) ma più efficace ancora è un intervento sistemico (per bocca) che provoca la guarigione nella maggior parte dei casi con un trattamento di 7-10 gg. Quest’ultimo tipo di terapia (i livelli ematici dei principi attivi restano elevati anche dopo la sospensione) evita il prolungamento delle cure necessarie con i rimedi topici. I trattamenti topici, infatti, possono in alcuni casi causare irritazioni locali e reazioni di ipersensibilità verso i loro componenti. Nell’utilizzo di questi prodotti è bene quindi rispettare alcune regole per favorire la guarigione: lavare con cura e asciugare la zona da trattare, preferire le creme in caso di pelle macerata applicando piccole quantità fino al completo assorbimento del farmaco per evitare recidive, soprattutto in caso di ricomparsa dei sintomi, è bene applicare polveri antifunginee a scarpe e calzini, evitare di grattare eccessivamente la zona colpita poichè tale comportamento potrebbe ritardare la guarigione. In ogni caso qualora i sintomi non regrediscano dopo un paio di settimane di trattamento topico è bene rivolgersi allo specialista, sia per confermare la diagnosi, sia per evitare il prolungamento delle cure che si rende necessario in caso di insuccesso con i rimedi topici. Tra i rimedi tradizionali naturali ricordiamo il timo, la lavanda, l’estratto di semi di pompelmo, la propoli e l’echinacea che contengono preziosi principi attivi con azione antisettica, disinfettante e purificante. Per evitare l’insorgenza della patologia rimane comunque necessaria un’adeguata prevenzione. Bisogna stare attenti a tenere i piedi sempre freschi e asciutti, indossare scarpe che permettono la traspirazione, calze di cotone (che possono essere lavate ad alte temperature eliminando i germi), l’uso di ciabatte e di asciugamani personali in piscina. Naturalmente sarebbe bene ricordare ai pazienti che in caso di micosi è assolutamente sconsigliabile frequentare piscine pubbliche onde evitare la trasmissione dell’infezione ad altri individui.
Le scarpe per lo sport
Scegliere le scarpe giuste per la disciplina sportiva che abbiamo deciso di intraprendere è molto utile, sia per migliorare le nostre prestazioni atletiche sia per evitare fastidiosi inconvenienti quali postura sbagliata, cattiva traspirazione del piede, formazione di vesciche, affaticamento, ecc. Spesso, tuttavia, è il fattore moda ad avere il sopravvento sulla qualità e le stesse ricerche tecnologiche sono più questioni di marketing che altro. Per anni, a esempio, le scarpe d’aerobica, considerata una disciplina prettamente femminile, sono state create solo in base a tale tipologia di consumatore tanto che all’uomo che le richiedeva, venivano fornite taglie grandi di modelli per donne. Solo nei mercati dove la ricerca del prodotto dalle prestazioni migliori è esasperata dalla performance, come nel running, si è sempre comprato in base all’effettivo riscontro tecnico. Oggi di pari passo con l’aumento delle attivita’ praticabili in palestra è aumentato anche il numero di calzature specifiche. Cosi’ si possono trovare prodotti di indoor cycling, da power-strike, da step, da funk-dance. Ma come fare a districarsi tra le tante tipologie esistenti e scegliere quella che fa al caso nostro? Il primo consiglio è quello di rivolgersi a negozi specializzati con personale preparato che sapra’ sicuramente indirizzarci verso la scelta più idonea alle nostre esigenze. Un’altra idea è quella di chiedere aiuto direttamente al trainer nella palestra che frequentiamo. L’esperienza maturata in anni di professione sara’ sicuramente fondamentale al fine di evitarci acquisti inappropriati o addirittura dannosi. (Raffaele Soccio)