Lo strato corneo

strato-corneoChe cos’è?

La cute rappresenta un’ottima barriera, che impedisce il passaggio di sostanze potenzialmente dannose all’organismo. Al contrario, è noto come spesso la via cutanea è utilizzata in medicina per introdurre, a scopo terapeutico, farmaci destinati ad esercitare un effetto sull’intero organismo e il cui assorbimento graduale, attraverso la barriera cutanea, consente di mantenere costante la loro concentrazione e quindi di ottimizzarne l’azione. La cute, quindi, non è una barriera impermeabile, bensì è semipermeabile e le vie attraverso cui essa può essere superata sono gli spazi intercellulari, le strutture annessiali e le stesse cellule.

La vera barriera è rappresentata dallo strato corneo. Infatti, molecole grandi, con peso molecolare superiore a 100.000 kd, non hanno possibilità di penetrare allorché esso è integro, mentre qualche possibilità vi è per le molecole di piccola taglia.

 

Come è fatto?

Al microscopio elettronico lo strato corneo appare come un tessuto compatto multilaminato, costituito da cellule fittamente stipate fra di loro, derivate dalla maturazione delle cellule basali attraverso il progressivo arricchimento in proteine fibrose, quali le cheratine, la filagrina, l’involucrina. Gli spazi intercellulari sono occupati dalla componente lipidica, da zuccheri neutri, da proteine e da enzimi idrolitici. I lipidi prodotti dalle cellule dello strato granuloso, appena sotto lo strato corneo, si riuniscono prima in piccole raccolte, dette corpi di Orland, poi si fondono con la membrana cellulare e vengono riversati all’esterno nello spazio intercorneocitario, dove vanno incontro a processi di trasformazione. L’aspetto al microscopio elettronico è quello di una duplice barriera, costituita dalla membrana plasmatica dei corneociti e da una serie continua di dischetti lipidici fusi fra loro.

L’insieme di queste due componenti è, secondo Landmann, la base anatomica della funzione della barriera epidermica.

 

L’assorbimento cutaneo

Nell’assorbimento, il ruolo delle ghiandole sudoripare e delle unità pilo-sebacee, che sono contenute nell’ambito della struttura cutanea, è minimo e concerne soprattutto gli elettroliti e certe molecole caricate elettricamente. Inoltre, in confronto all’intera area occupata dallo strato corneo, la superficie degli orifizi follicolari e sudoripari è ridotta, rappresentando soltanto da un millesimo a dieci millesimi di essa.

Nonostante questo, la penetrazione transfollicolare è evidente laddove la radice del pelo non aderisce alla parete follicolare, venendosi a creare uno spazio attraverso il quale qualunque sostanza può penetrare raggiungendo la ghiandola sebacea senza eccessivi ostacoli. L’assorbimento cutaneo è dunque un fenomeno per lo più passivo, messo in atto soprattutto da forze di origine fisico-chimica; infatti, non vi è evidenza di un processo di trasporto attivo attraverso la cute, anche perché lo strato corneo è costituito da cellule metabolicamente inattive.

 

I fattori che influiscono

I fattori che influiscono su tale fenomeno sono diversi e principalmente sono rappresentati da:

a) spessore dello strato corneo, che è inversamente proporzionale all’assorbimento;

b) turnover cellulare, il cui rallentamento riduce anche l’assorbimento, come avviene nelle persone anziane;

c) temperatura cutanea, la cui elevazione favorisce l’assorbimento, come può avvenire negli stati febbrili e negli stati infiammatori cutanei;

d) idratazione cutanea, che facilita la penetrazione soprattutto di sostanze lipofile; infatti, i bendaggi occlusivi, idratando la cute, favoriscono il passaggio di molecole attive

c) altri fattori, come età, zone del corpo, microcircolazione locale e integrità dello strato corneo.