Stare in reparto senza camice

Un ospedale in cui il paziente può ritrovare dignità e voglia di vivere, tra concerti e iniziative culturali. Perché vivere deve essere un piacere. Sempre

Cantore
Prof. Maurizio Cantore

Nessuno si augura di avere un tumore, ma se sfortunatamente dovesse capitare vorrei essere ricoverata nel Reparto di Oncologia al IV piano dell’Ospedale Civile di Carrara, diretto da nove anni dal Prof. Maurizio Cantore. La frase non è mia, ma si ascolta facilmente in questo centro di riferimento nazionale per molteplici tipi di neoplasie. L’organizzazione sia del reparto di degenza che del day hospital è ottima, e tutto il personale oltre a svolgere le proprie mansioni, crede fermamente che, oltre alle cure sanitarie, sia indispensabile dare al paziente e ai familiari l’opportunità di vivere situazioni che suscitino la gioia di momenti normali, spogliandosi degli abiti che definiscono il limite fra medico e paziente: il medico si toglie il camice, il paziente abbandona il pigiama “di ordinanza” e partecipa agli eventi in abiti “civili”.

Chi entra in reparto, respira da subito un’aria un pò speciale: vi è un programma quotidiano che elenca attività svolte per coinvolgere i pazienti in occupazioni e incontri di svago con il personale. Gli ambienti ti accolgono con colori piacevoli, con una particolare attenzione nel rendere i luoghi di cura e di degenza gradevoli: pareti colorate, terrazze vista mare (questo è un dono naturale del luogo!) nelle quali è possibile fare la seduta di chemioterapia fra piante fiorite; un pianoforte a coda che fa compagnia agli astanti della sala di attesa, a volte solo con la sua autorevole mole, a volte con la musica che si libera al tocco sapiente dei suoi tasti da parte di un musicista di professione o di un medico, che non disdegna di cantare dei brani sotto l’occhio benevolo e compiacente del Primario.

renzo arbore

E di persone, qui, ne arrivano veramente tante: oltre al flusso costante di malati che giungono da tutta Italia, il reparto è aperto – nel vero senso della parola – a quanti partecipano e gravitano intorno alle molteplici attività che vengono svolte e agli incontri che regolarmente si tengono con musicisti, attori, comici, scultori, pittori, con un “cartellone” da fare invidia a tanti teatri di acclarata fama, da quando, in un terreno così fertile, ha preso il via e si è consolidato il progetto dei “Donatori di Musica” (www.donatoridimusica.it).

Senza titolo-2Tutto nacque nel 2007, quando Gian Andrea Lodovici, producer discografico e organizzatore di eventi musicali, degente nel reparto, venne spronato dal primario a non pensare e a vivere soltanto del passato, ma coltivare le proprie passioni anche durante il ricovero. Da allora Lodovici organizza concerti grazie alla collaborazione dei suoi amici musicisti, alcuni dei quali hanno proseguito questo progetto anche dopo la sua scomparsa, proprio nella sala d’attesa a lui dedicata, e il mercoledì sera è diventato un gradevolissimo e atteso appuntamento fisso tenuto dai  “Donatori di Musica“. Altro aspetto positivo è che il progetto è stato esteso ad altri reparti oncologici italiani, fino a essere esportato anche in America, grazie al noto pianista Martin Berkofsky, che aveva tenuto un concerto nell’ospedale toscano. A questo punto molti si chiederanno il perché della pubblicazione di questo articolo su questo giornale. L’intento è diffondere fra i medici la cultura della presa in carico globale del paziente, che nel momento della malattia non necessita solo della cura per il suo tumore ma di sentirsi al centro di una relazione terapeutica. Nel reparto dal settembre 2007, con il supporto di aziende attente a queste problematiche, è attivo anche un ambulatorio di Medicina Estetica e di Nutrizione che si occupa dei danni provocati dalle terapie oncologiche sulla cute e gli annessi. La descrizione particolareggiata dell’attività svolta, della casistica, dell’organizzazione, potrà essere argomento di un altro articolo più tecnico. Per ora ci premeva diffondere e far conoscere una realtà positiva che svetta nel mare di notizie sulla malasanità italiana. Perché tutto ciò non sembri solo una favola, bando alle chiacchiere: guardate le immagini e chiedetevi: è veramente un ospedale? di Loredana Venturini

 

Didascalia:

Alcune immagini degli ambienti e delle attività svolte all’interno del reparto di Oncologia dell’Ospedale Civile di Carrara