di Alfredo Mariani
La scoperta di nuovi filati permette di produrre capi di abbigliamento sportivo i cui tessuti sono sempre più leggeri e con un alto livello di qualità. La storia degli ultimi quarant’anni, da Bill Gore, padre del Gore-tex, al Microtene ed al Twintech della Ermenegildo Zegna.
La funzione del sudore è quella di determinare un effetto refrigerante sull’organismo, utilizzando le molecole di acqua che sono prodotti di scarto di molte reazioni chimiche proprie del nostro metabolismo. Tale refrigerazione però non si ha al momento della secrezione, ma durante l’evaporazione del sudore dalla pelle. Perchè avviene questo fenomeno? Perchè nel passaggio dallo stato liquido a quello gassoso viene assorbita molta energia termica; pensate che per vaporizzare un solo grammo di acqua occorrono più di 500 calorie, esattamente 0,58 Kcal. Se moltiplichiamo questo dato per la quantità di litri che può essere persa da un atleta durante una prestazione prolungata (sono stati registrati addirittura consumi di 7 litri di acqua per traspirazione durante una partita di calcio), allora è evidente la grande importanza del meccanismo del sudore nella termoregolazione.
Per questo occorre fare di tutto per facilitare l’evaporazione, e cioè non frapporre ostacoli tra la superficie della pelle e l’aria, compatibilmente con la necessità di evitare il raffreddamento del corpo nei periodi invernali. Immaginate, quindi, da questo punto di vista , quanto grande sia l’errore di chi, nonostante le corrette informazioni sull’argomento , si ostina ad allenarsi coperto fino all’inverosimile, addirittura con tessuti gommati o plastificati, nell’illusione di dimagrire più facilmente. In realtà l’effetto così ottenuto altro non è che quello di mettere in crisi, sino al rischio per la salute, la fisiologia della termoregolazione.
Tessuti traspiranti
Una volta resa evidente la necessità di permettere al sudore di evaporare, è però anche vero che molti sport e molte attività lavorative umane si svolgono in condizioni climatiche non sempre favorevoli, tali da richiedere una buona protezione dagli agenti atmosferici quali il freddo, il vento, la pioggia o addirittura il ghiaccio e la neve. E da sempre l’uomo si è ingegnato nella produzione di indumenti altamente protettivi; i primi buoni risultati furono raggiunti con l’adozione di tessuti naturali, e cioè lana, ma soprattutto pelli e pellicce, conciate e cucite secondo gli usi dei popoli nordici. Questi abiti permisero, fin dalla fine del secolo scorso, l’epopea delle scoperte polari e delle grandi imprese alpinistiche. Successivamente si diffuse l’uso dei piumini d’oca, ma tutti questi indumenti, pur riparando dal freddo, presentavano gli svantaggi del loro elevato spessore, tale da rendere goffi i movimenti, della mancanza di impermeabilità, soprattutto all’esterno e, al contrario, l’impossibilità di un’efficace evaporazione del sudore.
Un eccezionale salto di qualità nella risoluzione di questi problemi avvenne nel 1969 con la scoperta del GORE-TEX , ad opera dello statunitense Bob Gore. Si trattò del primo traguardo di un percorso scientifico che era stato avviato molti anni prima da Wilbert Bill Gore, il padre di Bob. Bill Gore era un tecnico della DU PONT, esperto dei polimeri del fluorocarbonio, che si convinse della molteplicità delle applicazioni industriali di quei materiali di nuova concezione e che pertanto fondò, nel 1958, una piccola società per la fabbricazione di materiali isolanti per cavi elettrici, nello scantinato della sua casa. Anche per la famiglia Gore il “sogno americano” divenne presto realtà e nel giro di pochi anni l’azienda attivò iniziative commerciali e partnerships in tutto il mondo.
La scoperta di Bob Gore nacque da sue ulteriori ricerche sulle possibilità offerte dal politetrafluoroetilene, commercialmente conosciuto come Teflon. Egli provò a “stirare” questo materiale tendendolo ed ottenendo così una membrana microporosa sottilissima, dalle proprietà sino ad allora sconosciute. Il Teflon è chimicamente inerte e non è attaccabile da alcuna sostanza chimica comunemente diffusa; ha un basso coefficiente di frizione, mantiene la sua funzionalità a temperature molto basse o molto elevate, non si altera nel tempo ed è resistente agli agenti atmosferici; si tratta, inoltre, di un materiale poroso, permeabile all’aria ma non all’acqua, molto resistente all’uso, idrofobo e biocompatibile.Bastano alcuni dati per descrivere meglio le particolari caratteristiche di questa membrana: per ogni centimetro quadrato di GORE-TEX, possiamo contare un miliardo e quattrocento milioni di microscopici pori, di dimensioni tali da non essere penetrati dall’acqua, ma grandi abbastanza da permettere la traspirazione, in quanto ogni poro, per piccolo che sia, è comunque settecento volte più grande delle molecole di vapore acqueo, che così possono allontanarsi dal corpo. Per quanto riguarda l’impermeabilità, pensate che questo materiale può sopportare una pressione idrica fino ad ottanta atmosfere per centimetro quadrato. Per visualizzare questo dato, immaginate di tratteggiare un quadratino di un centimetro di lato e di fargli gravare sopra una colonna d’acqua lunga ottanta metri; dall’altra parte lo troveremo ancora asciutto! Sono veramente molte le attività nelle quali l’utilizzo negli abiti della membrana GORE-TEX risulta essere determinante per il miglioramento del confort e della prestazione, dalla pratica invernale di qualunque tipo di sport a quelle attività a contatto con l’acqua (vela, canoa, pesca sportiva, rafting, ecc.), dal trekking all’equitazione, dal ciclismo al motociclismo, dall’alpinismo all’orienteering, dallo sci fino alla semplice passeggiata in campagna. E sono molti i tipi di tessuto (dai guanti alle calzature) sui quali i produttori di abbigliamento licenziatari applicano questa straordinaria membrana, diffondendo così una vasta gamma di confezioni in grado di dare risposta a qualunque esigenza.
La ricerca delle aziende italiane
Anche in Italia alcune prestigiose Aziende si sono poste l’obbiettivo di creare tessuti con elevate caratteristiche di impermeabilità e di traspirabilità. E la strada seguita è stata diversa da quella affrontata trent’anni fa dalla famiglia Gore. Se il GORE-TEX è una membrana sintetica che può essere applicata all’interno di vari tipi di tessuto, la Ermenegildo Zegna, fedele alle antiche tradizioni italiane, ha invece perseguito la realizzazione di filati dalle caratteristiche eccezionali, ma che possono poi essere tessuti in maniera tradizionale.
La ricerca del particolarissimo filo è stata affidata alla Montefibre, che ha brevettato il Terital Zero 4, un filo continuo in poliestere composto da tantissime “bavelline” intrecciate, dal diametro di 6 micron (il micron è l’unità di misura corrispondente alla millesima parte di un millimetro) ed è talmente leggero che 9 mila metri pesano solo 0,4 grammi. Volendolo stendere tutto attorno all’equatore, basterebbero solamente 2 chilogrammi!
Con fili così sottili è possibile produrre tessuti ad alta densità ed estremamente compatti, che consentono al vapore acqueo di filtrare, ma impediscono alle gocce d’acqua di penetrare. Il Terital Zero 4 è tessuto in esclusiva dalla Società Limonta, e presenta 30.000 filamenti per centimetro quadrato, vale a dire oltre quattro volte di più della seta, la più sottile fibra naturale. Il tessuto che è nato dalla applicazione delle nuove tecnologie italiane porta il nome di MICROTENE 10.000. Con esso si realizzano capi di vario genere, ma soprattutto giacche a vento leggerissime, idrorepellenti e traspiranti, e teli per le tende da campeggio e da esplorazione, come quelle della ditta Ferrino utilizzate da Messner nel suo ultimo viaggio in Antartide. Un altro tessuto molto interessante per tutti gli sportivi , sempre prodotto dalla Ermenegildo Zegna, è il TWINTECH: si tratta di un tessuto a doppio strato, termoisolante e traspirante , che però, a differenza degli altri già presentati, è adattissimo anche per la maglieria intima, per le felpe e per le tute sportive leggere. Lo strato a contatto del corpo è in polipropilene, un materiale che ha la proprietà di trasferire il sudore allo strato più esterno, in cotone, che lo assorbe e lo fa progressivamente evaporare. Così l’azione combinata dei due strati di tessuto permette di evitare che il sudore rimanga a diretto contatto con la pelle, anche dopo una intensa attività fisica, contribuendo ad evitare l’umidità all’ interno dell’abito asciutto, e ad evitare i rischi di colpi di freddo ed a garantire , di conseguenza, una gradevole sensazione di benessere.
Attenzione alle etichette
I materiali e i prodotti che vi abbiamo presentato sono sempre più diffusi nei negozi di articoli sportivi specializzati ed in quelli di abbigliamento. Sono realizzazioni frutto di importanti progetti di ricerca, sperimentate quotidianamente in allenamento, in gara e nei grandi eventi internazionali dai migliori atleti e specialisti. Si è, infatti, completamente annullata la differenza tra le tute e i capi di abbigliamento a disposizione dei grandi campioni e quelli che tutti noi possiamo adoperare nelle nostre attività quotidiane. Particolare attenzione quindi alle etichette, che riportano tutti i dati tecnici più importanti e le garanzie a disposizione del consumatore, e… buon allenamento!