Siamo donne vere e imperfette

Dopo circa due anni dal suo lancio sono oltre 130mila i followers che abitualmente visitano l’account Istagram #loveyourlines. Uno spazio virtuale che ospita migliaia di storie diverse di persone che, stanche dell’ideale di bellezza femminile utilizzato nelle campagne pubblicitarie, ha deciso di condividere le proprio foto e i propri difetti fisici, in particolare le proprie smagliature. Come ogni altra donna al mondo, queste giovani o anziane signore, single o più volte madri, non amano certamente le proprie smagliature, forse non convivono serenamente con quei segni, più o meno marcati, ma rendendole visibili in una propria instantanea stanno lanciando una sfida, estetica e culturale, per eliminare stereotipi e contrastare la pressione che viene dai iIMG_0362mmagini perfette e modelli irragiungibili, e che stanno condizionando intere generazioni provocando disagi psicologici e sociali, ma anche effetti perversi come i disordini alimentari, l’abuso di farmaci dimagranti, il ricorso precoce ed eccessivo alla chirurgia estetica estrema. L’account, aperto e gestito da due giovani mamme americane che, seppure non si siano mai dichiarate orgogliose delle proprie imperfezioni fisiche, si sono apertamente schierate contro gli stereotipi del Fashion System. Subito seguite da moltissime donne che per solidarietà hanno postato le foto dei loro corpi segnati dalla gravidanza e dal trascorrere del tempo. Foto in bianco e nero, cariche di umanità vera, ma l’account è anche uno spazio di ascolto e di reciproca comprensione, in cui l’immagine, mai ritoccata e talvolta veramente impattante, è accompagnata da una breve storia personale che spiega l’origine del problema estetico – quasi sempre una gravidanza –  e il modo in cui ha condizionato la qualità della loro vita quotidiana. Donne incinte che raccontano le loro esperienze, paure, ossessioni, che nulla hanno a che vedere con le classiche modelle filiformi dai corpi ritoccati virtualmente. Le imperfezioni femminili sono poste in primo piano: dalle smagliature alla ciccia, dalla cellulite ai cuscinetti, a testimoniare e rendere omaggio alla naturalezza dei corpi delle donne vere, che pur vivendo un disagio continuano ad amare se stesse e le proprie misure reali. Nessuna modelle oversize, di quelle che sempre più spesso vengono chiamate a sfilare sulle passerelle, ma donne comuni orgogliose di mostrare al mondo i loro corpi imperfetti e di raccontarsi con sincerità. Il progetto è anche finalizzLoveYourLines25ato a eliminare il tabù della smagliatura intesa come segno indelebile del passare del tempo,  o cicatrice inevitabile di un’esperienza pur bella  com’è quella della gravidanza. Da sempre, infatti, la smagliatura è vista come una nemica della giovinezza, un autografo non richiesto lasciato inesorabilmente dal tempo. Le autrici del progetto si chiedono: perché vergognarsi delle smagliature che è  uno degli inestetismi più diffusi al mondo? Ma la risposta non è solo nel contrapporre con ostentata  fierezza le proprie “linee”, anche quando sono la conseguenza di un repentino e aggressivo dimagrimento attuato per scelta per eliminare il peso in più acquisito in gravidanza  o nella ricerca personale di un corpo nuovo e più sexy. L’obiettivo più profondo è trasmettere a ogni donna la sicurezza che si può convivere ognuna con il proprio corpo, senza fotoritocco, senza manipolazioni dell’immagine, così com’è. Mostrare senza vergogna il proprio corpo femminile senza filtri e nella sua grande varietà di forme, dimensioni, pelli, colori rende re omaggio a tutti quei corpi che, non potendo essere assimilati al canone estetico dominante, artificioso e artificiale della moda, rischiano di essere sviliti, privati di ogni rappresentazione, da coprire e quasi da nascondere, o da sottoporre a interventi più o meno aggressivi. Nella collezione fotografica di selfie inviati da ogni parte del mondo ci sono corpi grassi, magri, giovani e vecchi, seni piccoli, vuoti, grandi o calati, cosce e fianchi pieni di smagliature, figure semplicemente imperfetti. Sarebbe, oltre che un errore, una vera ingiustizia dimenticare che quando il corpo di una donna si trasforma con la maternità, ella non è più quella di prima sia nell’anima che nell’aspetto, e non basta quindi che gli uomini offrano comprensione e un’amorevole dolcezza verso i segni e gli inestetismi che ne conseguono.  Sarebbe invece opportuno che quegli stessi segni, che solo le donne vivono sulla propria pelle, fossero vissuti anche dai partner, e dai maschi più in generale,  come il passaggio tra il prima e il dopo per chi è diventata mamma, con la riconoscenza infinita e incondizionata per quello che ciò significa in una coppia.