Se l’obiettivo è il collagene

A cura di Dott.ssa Claudia Rastelli, Medico estetico, Rimini

Rughe e discromie cutanee, quali sono i risultati ottenibili con i sistemi laser? I dispositivi attualmente sul mercato di tipo non ablativo con spettro di emissione 1320 -1540 nm e quelli ablativi (CO2 o Er:YAG nell’infrarosso) hanno entrambi l’obiettivo di colpire l’acqua per poter trasformare l’energia laser in calore. L’effetto fototermico genera poi un innalzamento della temperatura che coinvolge in modo indiretto anche le fibre di collagene e ne induce la stimolazione. Sebbene efficaci, questi trattamenti introducono un down-time significativo che va gestito e concordato col paziente.
Chiediamo alla dott.ssa Claudia Rastelli, come vengono gestite da lei queste situazioni con un nuovo dispositivo laser con cui ha realizzato anche un recente studio.
Il sistema che utilizzo è un dispositivo (RedTouch di DEKA) dotato di una sorgente laser con lunghezza d’onda di 675 nm con emissione tramite sistema di scansione che genera micro zone di danneggiamento termico selettivo e sub-ablativo. La particolarità di questa lunghezza d’onda è quella di lavorare direttamente sulla componente collagenica contenuta a livello cutaneo. Lo scopo del mio studio è stato quello di dimostrare se a tale selettività di emissione corrispondesse una maggiore affinità con la melanina e il collagene [1-2] rendendo minime le interazioni con la componente vascolare e con l’acqua, riducendo in tal modo il rischio di effetti collaterali e semplificando la gestione nel post, sia delle lesioni pigmentate benigne che del fotoringiovanimento.
Come ha condotto lo studio?
Lo studio ha incluso 13 pazienti (2 uomini e 11 donne con età tra 45 e 67 anni, età media 58 anni) con fototipo II (54%) e III (46%) che presentavano segni di invecchiamento cutaneo (rughe, lassità, ipercromie). Sono stati esclusi pazienti con ipersensibilità alla luce o con disturbi convulsivi innescati da essa; che assumono farmaci noti per aumentare la sensibilità alla luce solare; in gravidanza; con anamnesi personale o familiare di carcinoma della pelle; che sono stati esposti al sole tre settimane prima del trattamento; con presenza di tatuaggi o disturbi della pelle nelle aree da trattare. Prima di iniziare il trattamento, abbiamo proceduto a detergere le aree interessate dalla procedura con un sapone delicato, rimosso poi con abbondante acqua. I pazienti hanno effettuato 3 sessioni a intervallo mensile. Durante le sedute, eseguite utilizzando un gel trasparente, è stata applicata anestesia topica solo nel 10% dei casi. La valutazione dei parametri di trattamento è stata effettuata attraverso dei test spot in base al tipo di pelle e al grado di tollerabilità. La risposta clinica è stata valutata attraverso la Fitzpatrick Elastosis and Wrinkles Severity Scale (FEWS) a 9 punti [3] (Fig. 1) comparandola con la baseline (T0). I follow-up sono stati effettuati dopo 30 giorni da ogni trattamento (TX1, TX2 e TX3) e comunque prima o contestualmente a quello successivo. La tolleranza è stata valutata utilizzando la Visual Analogue Pain Scale (VAS) a 5 punti: (0 – None, 1 – Slight pain, 2 – Moderate pain, 3 – Severe pain, 4 – Intolerable pain). L’eritema è stato classificato secondo una scala a 5 punti (0 – None; 1 – Trace; 2 – Moderate; 3 – Marked; 4 – Severe). Sono stati anche monitorati possibili effetti avversi associati al trattamento laser come edema, dolore, vesciche, ipo/iperpigmentazione, cicatrici, pelle secca, reazione allergica. Inoltre è stata registrata la valutazione del miglioramento percepito dal paziente in merito alla componente di pigmentazione e a quella delle rughe e texture basato su una scala a 5 punti (da 0 – No improvement a 4 – Excellent improvement).
Come ha gestito il post trattamento?
Quando necessario, è stata applicata solo una crema antinfiammatoria locale non cortisonica, senza necessità di raffreddare ulteriormente la zona trattata in quanto il performante sistema di raffreddamento dello scanner svolge già questa funzione durante il trattamento. Per tutto il periodo dello studio è stato raccomandato l’impiego di fattori di protezione solare. Il decorso post-operatorio si è svolto senza interruzione della vita sociale del paziente.
Quali risultati sono stati raggiunti?
Un miglioramento complessivo della luminosità e del tono della pelle derivante dal miglioramento delle iperpigmentazioni benigne e delle rughe, dimostrato, attraverso la scala di severità (FEWS), da un decremento positivo da T0 con 6,1 ± 1,7 sino al follow-up dall’ultimo trattamento (TX3) con 3,8 ± 1,9, e da una differenza statistica significativa (p <0.01). Ciò indica un passaggio progressivo da una condizione di invecchiamento cutaneo di Classe II-III sino alla Classe I-II dopo il terzo trattamento. Attraverso la compilazione di un questionario personale tutti i pazienti hanno dichiarato di essere soddisfatti sia se trattati per rughe e texture che per le pigmentazioni. Il punteggio di valutazione per le rughe/texture un mese dopo l’ultimo trattamento (TX3) è stato di 1,9 ± 1,2 e di 1,8 ± 1,3 per le pigmentazioni (Fig. 2). L’opinione dei soggetti in riferimento al dolore (VAS Pain) e al disagio in corso di trattamento è rimasto constante per tutte le sessioni e si è attestato a un valore di 1,5 ± 0,7, collocabile tra i livelli Slight pain e Moderate pain. Un eritema transitorio di carattere lieve si è manifestato in tutti i pazienti subito dopo il trattamento, con risoluzione in alcune ore, seguito, nel caso di iperpigmentazioni, da un progressivo scurimento paradosso ed esfoliazione delle lesioni risoltosi in 10-15 giorni. Entrambi sono stati considerati gli end-points del trattamento, come spiegato al paziente, da non confondere con effetti collaterali reali. Nessun eritema persistente è stato riscontrato. Su una scala da 0 a 4, l’eritema transitorio post trattamento è rimasto constante a 1,5 ± 0,5 per tutte le sessioni, ovvero tra i livelli Trace e Moderate. Nessun altro effetto collaterale.
Quali sono le sue conclusioni?
Il trattamento con laser a 675 nm, sia delle rughe/texture che delle iperpigmentazioni superficiali benigne, è efficace e sicuro. La tecnologia ha mostrato di non introdurre significativi effetti collaterali, solo un minimo disagio e un post intervento con minimo down-time che non interrompe le normali attività quotidiane del paziente. Per il miglioramento della texture sono consigliate almeno 3-4 sedute con frequenza mensile. I primi effetti permanenti sono visibili circa 2 mesi dopo la prima sessione: il tempo necessario per la maturazione delle nuove fibre di collagene stimolate.

Bibliografia a richiesta

  1. Taroni P, Paganoni A, Ieva F, Pifferi A, Quarto G, Abbate A, Cassano E, Cubeddu R. Noninvasive optical estimate of tissue composition to differentiate malignant from benign breast lesions: A pilot study. Sci Rep 7, 40683 (2017).
  2. Scholkmann F, Kleiser S, Metz AJ, Zimmermann R, Mata Pavia J, Wolf U, Wolf M. A review on continuous wave functional near-infrared spectroscopy and imaging instrumentation and methodology. 2014 Jan 15;85 Pt 1:6-27.
  3. Fitzpatrick, RE, Goldman MP, Satur, NM, Tope WD. Pulsed carbon dioxide laser resurfacing of photo-aged facial skin. Arch. Dermatol. 132: 395, 1996.