di Lucia Buzzacchi
Abbinando le onde elettromagnetiche agli ultrasuoni si possono ottenere risultati contro l’invecchiamento cutaneo e le adiposità localizzate.
Da anni in medicina si fa ricorso alla radiofrequenza, ovvero all’uso di onde elettromagnetiche ad alta frequenza applicate ai tessuti organici a scopo terapeutico. Il concetto è noto e ben documentato: un sistema a Radiofrequenza è in grado di creare produzione e conduzione di calore controllato in profondità, con un effetto biofisico di conversione dell’energia elettrica in calore (effetto Joule). ”La radiofrequenza – ricorda il Dott. Gabriele Muti, chirurgo plastico in Milano – agisce mediante l’uso di onde elettromagnetiche che attraversando la pelle inducono una contrazione delle fibre di collagene presenti nel derma e nel tessuto sottocutaneo e attivano i fibroblasti alla produzione di nuovo collagene”. Fra i numerosi dispositivi medici a RF presenti sul mercato, a parere degli esperti, aspetti di originalità sono presentati da un sistema a radiofrequenza tripolare. Si tratta di una tecnologia (Tripollar) introdotta e brevettata da Pollogen Ltd. per alimentare il sistema ApolloTM.
Radiofrequenza e Ultrasuoni: vantaggi
I vantaggi di questa tecnologia si possono facilmente riassumere in alcuni punti chiave:
– L’applicazione delle onde elettromagnetiche è limitata alla sola zona di trattamento (senza alcuna dispersione);
– Il sistema agisce simultaneamente nel derma e ipoderma (sino a una profondità massima di 20 mm);
– L’applicazione è focalizzata per cui esprime alta densità anche a bassa potenza;
– I risultati sono visibili sin dal primo trattamento che è ritenuto dal paziente assolutamente indolore.
”Il sistema ApolloTM TriPollarTM – prosegue il Dott. Muti – ha inventato un nuovo sistema di emissione di radiofrequenza che consente una maggiore diffusione dell’onda elettromagnetica nella cute affinchè maggiore sia l’azione di contrazione delle fibre collagene e di attivazione dei fibroblasti”.
Le radiofrequenze sono da qualche anno il trattamento di punta non invasivo per correggere piccole lassità cutanee e ridare tono e turgore alla pelle rendendola più compatta e adesa ai tessuti sottostanti. ”Il trattamento – precisa il Dott. Muti – è indicato per pazienti tra i 35 e i 55 anni con pelle ancora moderatamente tonica e modeste lassità cutanee; può essere utilizzata per il viso a scopo biorivitalizzante e di mantenimento ma anche per migliorare la definizione del margine mandibolare o correggere l’inizio di formazione del doppio mento; sull’addome per rendere la cute più adesa alla parete muscolare e quindi migliorarne la tonicità, anche dopo un parto o dopo moderati dimagrimenti. Si può infine correggere le irregolarità della cute delle braccia, ridando tono alla pelle e compattezza, mentre sul dorso delle mani viene usata con lo scopo di tendere la pelle e compattarla riducendo l’effetto dell’invecchiamento della cute anche associata ad altri presidi medico-estetici”.
L’impiego di ApolloTM – sottolinea il Dott. Maurizio Nava, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – risulta particolarmente efficace anche in combinazione con il trattamento UltraShape, trattamento non invasivo a ultrasuoni esterni focalizzati selettivi per l’eliminazione di adiposità localizzate su addome, fianchi e trocanteri, laddove in particolar modo sull’area addominale vi sia necessità di rendere la cute più tonica e compatta dopo l’eliminazione del pannicolo adiposo. Si sta inoltre studiando – prosegue il Dott. Nava – la possibilità di impiego del sistema RF ApolloTM prima del trattamento UltraShape allo scopo di preparare alcuni tipi di tessuto adiposo all’applicazione con gli ultrasuoni soprattutto in presenza di PEFS, per migliorare l’efficacia del trattamento stesso”.
In conclusione, sembra che alla crescente esigenza mostrata da quei pazienti che da tempo chiedono tecniche sempre meno invasive in grado di prevenire l’invecchiamento o mantenere se non migliorare la propria figura e il proprio aspetto. Soprattutto in questa ottica ApolloTM e Ultrashape possono agire in maniera sinergica, consentendo al paziente di effettuare sedute ambulatoriali, non dolorose e che non comportano la sospensione di attività lavorative o della normale vita di relazione consentendo, allo stesso tempo, con il primo di migliorare e contrastare i primi segni dell’invecchiamento cutaneo ridando tono alla pelle e con il secondo di ridurre, senza intervento chirurgico, le adiposità localizzate.