
L’immunocosmetica è una scienza che consente di poter intervenire sui fattori stessi che a livello cellulare scatenano le cause dell’invecchiamento.
L’immunocosmetica è un nuovo e rivoluzionario meccanismo d’azione nel campo della cosmetica antietà. A differenza di quest’ultima, infatti, essa non solo permette di diminuire i segni dell’invecchiamento già esistenti, ma anche di ritardare la comparsa di nuovi segni che possono continuare a manifestarsi sulla pelle con il passare del tempo. I cosmetici sviluppati con questa nuova base scientifica compiono il loro effetto direttamente nelle cellule predisposte al rapporto diretto tra l’ambiente esterno e il sistema immunitario della cute. Le cellule che hanno questo compito sono le “cellule di Langerhans”, che ora sono considerate un nuovo indicatore dell’invecchiamento cutaneo.
Cellule di Langerhans al microscopio
Con il passare del tempo, la loro diminuizione, combinata all’azione in particolare della radiazione ultravioletta, accelera il processo d’invecchiamento e la formazione di nuove rughe. La funzione delle cellule di Langerhans è semplice e fondamentale: difendere la pelle dagli attacchi dall’azione da parte degli agenti esterni come i raggi UV, gli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera e gli agenti ossidanti interni. La loro importanza va ancora oltre e consiste nella capacità di attaccare ed eliminare i radicali liberi che sono il nemico numero uno in grado di scatenare il processo dell’invecchiamento della pelle. Sappiamo che la radiazione ultravioletta produce circa il 90% dei radicali liberi della pelle, che sono anche responsabili della riduzione delle cellule di Langerhans, diminuendo così la loro capacità di azione di difesa. Il meccanismo è noto: con il passare degli anni e l’azione delle radiazioni UV, il sistema immunologico perde la capacità di riparare i danni causati dai radicali liberi esterni e interni, generando i temuti segni dell’invecchiamento come rughe, disidratazione e perdita’ di turgore. Quando la loro azione aumenta, per motivi quali l’esposizione ai raggi UV, l’uso di tabacco, alcool, diete poco equilibrate, l’inquinamento atmosferico, ecc., le cellule di Langerhans diminuiscono provocando l’accelerazione degli effetti dell’invecchiamento. Queste sono direttamente vincolate al danno del DNA. Questo concetto è molto importante visto che l’acido desossiribonucleico è il portatore delle
informazioni genetiche da una generazione all’altra e contiene tutte le informazioni per il controllo delle attivita’ cellulari durante la vita dell’organismo. Si è osservato che quando si determina un aumento della sostanza 8-OH-desossiguanosina, questo equivale a un aumento del DNA cellulare danneggiato e contemporaneamente a una diminuizione delle cellule di Langerhans, il che collega i danni al DNA con il loro numero, ed evidenzia come siano quindi direttamente correlate alla salute della pelle avendo un’azione diretta contro i danni causati dai fattori su menzionati. In sintesi: le cellule di Langerhans, chiamati anche i macrofagi della pelle, realizzano una serie di funzioni molto importanti che possono essere riassunti in quattro punti chiave: proteggono la pelle mediante la fagocitosi, cioèdistruggono per ingestione le sostanza nocive per la pelle; producono proteine regolatrici del crescimento e della rigenerazione cellulare; contengono antigeni, che avvertono le cellule di difesa della presenza di nemici come microbi, batteri, ecc.; cicatrizzano le lesioni. Oltre alla depressione della funzione immunologica, come causante dell’invecchiamento prematuro della pelle bisogna tenere in considerazione anche le microinfiammazioni cellulari, causate dalle aggressioni ambientali. Queste piccole lesioni sono una conseguenza diretta della perdita della capacità di rigenerarsi delle cellule cutanee e dell’indebolimento delle difese immunitarie della nostra pelle. La somma di tutti questi fattori ci porta ad affermare, che il principale responsabile dell’invecchiamento della pelle potrebbe consistere proprio in una diminuizione delle cellule di Langerhans con conseguente diminuizione delle difese cutanee.
Il compito dell’immunocosmesi diventa quello di proteggerle, attivarle e rigenerarle. Ma come agire direttamente sulla difesa naturale della pelle? Nella nostra esperienza abbiamo adottato una formulazione a base di un principio attivo noto come Glucaferm, un beta-glucano presente in un lievito (Saccharomyces cerevisiae o baker’s yeast – lievito del fornaio) in grado di frenarne la diminuizione e rafforzare così il sistema di difesa naturale cutaneo. Dai dati della letteratura, infatti, emerge come il Glucaferm consenta di attivare il sistema immunologico innato e quello acquisito modulando la risposta immunologica, oltre a preservare i fibroblasti, fondamentali per mantenere il sostegno della pelle, in quanto responsabili della sintesi delle fibre di collagene, e in grado di stimolare il meccanismo di fagocitosi, fondamentali nell’eliminazione delle cellule cancerogene contribuendo alla protezione delle cellule della pelle. Tutto questo nell’ambito del razionale iniziale per cui con tale molecola si rafforzano le cellule di Langerhans, responsabili nel dare l’allarme provocando così la risposta del nostro sistema immunitario, anche per rispondere all’invecchiamento cutaneo, potenziando le difese della pelle e meglio riparare i danni causati da parte degli ossidanti che quotidianamente vengono a crearsi sia a causa di fattori interni che di fattori ambientali esterni.