della dott.ssa Antonella Ammendola
Le ricerche condotte per produrre profumi e deodoranti indagano sui sentori di base che caratterizzano gli odori emanati da uomini e donne.
L’odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi. Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano”. Così Re Salomone, nel Canto dei Cantici della Bibbia, (X sec. a.C.) descriveva il profumo emanato da una bellissima giovane. Forse era solo una licenza poetica o una questione di gusto, ma se vivesse ai giorni nostri, dovrebbe anche lui fare i conti con quello che la scienza sta scoprendo sull’odore della razza umana. Prendiamo, per esempio quello che emerge da una recente ricerca svizzera effettuata da esperti della Firmenich, società di Ginevra specializzata in ricerche sugli odori. Secondo gli studi, infatti, tutte le donne emanerebbero sentori di cipolla e melograno mentre negli uomini, al contrario, prevarrebbe il formaggio.
Questa affermazione, apparentemente bislacca, è stata pubblicata sulla rivista “New Scientist” e l’indagine nasce dall’esigenza di produrre deodoranti specifici per i due sessi, al fine di neutralizzare gli odori sgradevoli della sudorazione. Ecco quindi che si sono sottoposti a test 49 volontari, 24 uomini e 25 donne: dopo averli rinchiusi per 15 minuti in una sauna o costretti a 15 minuti di cyclette, sono stati analizzati i loro campioni di sudore e qui iniziano le sorprese. Il sudore delle donne contiene un’alta percentuale di un composto chimico a base di zolfo, inizialmente inodore che, a contatto con i batteri presenti nell’area ascellare, si trasforma in una sostanza denominata tiolo, che gode già da tempo di pessima fama presso gli scienziati a causa della sua accentuata fragranza alla cipolla. Gli uomini, invece, si comportano diversamente: nel sudore maschile sono stati riscontrati alti livelli di un acido grasso, anch’esso inizialmente inodore, che solleticato dai batteri ascellari si tramuta in un composto all’aroma di formaggio.
Contrariamente a quello che si crede comunemente, gli esperti, capitanati da Christian Stanrkenmann coordinatore della ricerca, hanno sentenziato, strano a dirsi, che l’odore delle donne è sicuramente il più sgradevole. Poniamoci però alcune domande: è lecito ridurre tutte le varietà di sentori e aromi, più o meno gradevoli, emanati dagli esseri umani, in queste due uniche macro-categorie? Nel mondo scientifico questa ricerca ha sollevato perplessità che, “a naso”, è possibile condividere. In primo luogo bisogna considerare molteplici fattori, a esempio l’alimentazione, i prodotti usati per l’igiene personale, i tessuti indossati nonché i geni ereditati; tutti elementi in grado di influenzare, e pesantemente, l’odore personale, come del resto afferma Tim Jacob, esperto della “scienza dell’odore” alla Cardiff University. Se i risultati di questa ricerca svizzera fossero esatti, verrebbero poi contraddetti una lunga serie di studi precedenti e di luoghi comuni consolidati: è noto ad ognuno che nell’attrazione (o repulsione) verso un individuo dell’altro sesso gioca un ruolo fondamentale l’odore della pelle. Il cinema ne sa qualcosa: in due grandi film come “Profumo di donna” con Vittorio Gassman e il suo rifacimento hollywoodiano “Scent of a woman” di Al Pacino, viene ampiamente trattato l’argomento dell’olfatto e della sua influenza nella scelta di una donna, specialmente in due soggetti in cui tale senso era affinato, se non esasperato, a causa della cecità. Possibile che fiutassero sempre e puntualmente solo essenza di cipolla all’avvicinarsi di una bella donna? Del resto è ampiamente appurato che un profumo varia essenza a seconda di chi lo “indossa”, in base al grado di acidità della pelle.
C’è poi chi ritiene addirittura che l’odore sarebbe in grado di condizionare la scelta di un compagno, per la vita o per una semplice avventura: alcuni ormoni, manderebbero impulsi al cervello per segnalare fragranze per brevi periodi e altre piacevoli per tutta la vita. La scienza degli odori oggi va oltre i profumi e deodoranti, e in campo medico ci offre la possibilità di diagnosticare precocemente i tumori della pelle in base all’odore che essa emana. Alcuni cani, con il loro potente olfatto, possono essere addestrati a riconoscere i tumori della pelle, poiché questa patologia ne modifica l’odore usuale. Da tale punto di partenza i ricercatori della Società americana di chimica di Philadelphia stanno mettendo a punto un naso elettronico, capace di riconoscere vari tipi di tumore. Allora, prendiamo come un gioco che la pelle delle donne e quella degli uomini odorano di cipolla o di formaggio, ma rallegriamoci che la varietà di aromi dell’umanità è più emozionante di una triste uniformità, anzi, è auspicabile.