Quali sono i criteri che determinano la strategia di un’azienda attiva nel settore medico-estetico, spingendola a puntare su un prodotto anziché un altro? La risposta più semplice, applicabile a tutto il settore commerciale, è che a dettare le scelte dell’offerta è la domanda del mercato di riferimento. Una valutazione che troverete in qualsiasi manuale di marketing ma che, di fatto, spesso si scontra con una realtà multisfaccettata, quale è la medicina estetica, in cui è difficile orientarsi tanto per le aziende che per gli operatori sanitari così come per i pazienti stessi. “A concorrere sono una molteplicità di fattori che riguardano aspetti diversi della professione medica – spiega sorridendo il dott. Giuseppe Bellucci, Medical, Tecnologic & Training Manager della Medical Division – Baldan Group – Per citarne qualcuno, oltre alla domanda è importante anche il periodo di immissione sul mercato di una tecnologia. Di fatto, a volte, è la ricerca che crea la domanda, trovando soluzioni nuove, anche a problematiche non in stretta relazione con gli inestetismi su cui si vuole agire” Il dott. Bellucci, specializzato in Nutrizione, svolge da anni il ruolo di sviluppatore di uno dei più grandi brand italiani specializzati nel benessere, con ramificazioni che vanno dalle tecnologie laser sino all’integrazione alimentare, oltre a un ampio pacchetto di prodotti a uso topico. Cosa spinge a investire in una tecnologia anziché un’altra. Come nasce un’idea?
La realtà è che esistono indizi, domande, proposte, incontri con i medici, dati raccolti dopo i trattamenti e anche ricerche e statistiche che ci portano a puntare su una tecnologia o magari a crearla ex novo. Il principio cardine alla base di qualsiasi scelta e che anima il Gruppo Baldan in tutti i settori in cui esso è attivo, è che il benessere di un individuo può essere raggiunto solo con un approccio multicentrico di tipo metabolico, estetico e psicologico. In poche parole una Medicina Estetica Integrata.
Può spiegarci meglio questo concetto?
Anamnesi, prodotti, tecnologie, integrazione e nutrizione. Ecco, secondo noi un approccio realmente funzionale alla piena soddisfazione dei bisogni di un paziente deve passare attraverso questi stadi che non sono sequenziali ma convivono su una stesso piano, sempre interconnessi tra loro. Prendiamo un inestetismo per i quali spesso ci si reca dal medico estetico: le adiposità localizzate. Secondo la nostra visione, per trattarle nel modo corretto, il medico deve prima di tutto svolgere un’anamnesi accurata del paziente di tipo fisico, medico, biologico, che tenga nella dovuta considerazione anche fattori come il suo stile di vita inteso come il regime alimentare, se pratica o meno sport, eventuali intolleranze ecc… Solo a questo punto può prescrivere una terapia che per essere realmente efficace non può limitarsi all’uso di un laser o di altri strumenti meccanici ma deve necessariamente integrarsi con l’utilizzo di prodotti domiciliari o da applicarsi in studio. E non è ancora finita: per massimizzare gli effetti può occorrere effettuare altri esami perché a volte la radice del problema si trova altrove. Le faccio un esempio. Facendo formazione ai medici estetici, mi trovo a visitare molti centri e a guidare o supportare il professionista durante il suo lavoro. In un caso, una cliente mi spiegava di non aver ottenuto i risultati sperati con un trattamento di criolipolisi. Da qui l’intuizione: perché non andare a scoprire, con esami specifici, se la causa dello scarso risultato non fosse imputabile a qualche anomalia metabolica? Effettivamente, scoprimmo che la paziente aveva un problema di insulino-resistenza e di alterazione della circadianità del cortisolo. In questo modo siamo riusciti a intervenire in modo corretto offrendole una soluzione concreta e realmente soddisfacente.
Ma questo approccio non si scontra con le richieste di chi ha già ha un’idea del tipo di trattamenti che vuole praticare?
No e le spiego perché. Fornire tecnologie e prodotti che rispondono alle apparenti necessità specifiche del medico è abbastanza semplice. Noi invece preferiamo guardare al di là dell’immediato offrendo al professionista un ampliamento del suo orizzonte operativo. Partendo da quelle che sono le percezioni relative al suo target di clientela e confrontandole anche con i dati ottenibili studiando il territorio, noi offriamo dei macro-progetti personalizzati: anti-age, rimodellamento della silhouette, dimagrimento e obesità, ginecologia estetica, riabilitazione e fisioestetica, dermatologia e medicina vascolare, oppure metodiche senza operatore, sistemi d’infusione senza ago. Ognuno di questi ambiti comprende macchinari di alto profilo, nutriceutici, formulazioni specifiche per approcci combinati che portano a risultati concreti e visibili. Ma possiamo contribuire anche a modificare gli ambienti lavorativi, oppure una formazione specifica. Insomma una nuova gestione globale del paziente.
Ma vi è mai capitato di ricevere richieste cui non sapevate dare risposta?
Certo, fa parte degli incerti del mestiere ma non per questo non abbiamo saputo rimediare. Vede, a volte può capitare che sia proprio il medico a indicarci la strada da seguire per ottenere un determinato risultato, più spesso discutiamo insieme degli obiettivi che vorremmo conseguire per capire se e in che modo potrebbero essere effettivamente raggiunti. Questo perché il professionista, in genere ben preparato, non sempre è consapevole di tutto quello che avviene in corso di progettazione di una nuova apparecchiatura e fin dove, nel caso di un laser a esempio, possano arrivare determinate frequenze. Allo stesso modo, chi disegna una nuova tecnologia, diciamo un ingegnere, non sempre tiene in sufficiente conto di come la pelle o le fibre sottocutanee possano reagire a determinati stimoli. è qui che entro in gioco io, che faccio da raccordo tra i medici che incontro tutti i giorni e i progettisti. In questa opera di “cucito”, per così dire, noi della Baldan siamo riusciti a migliorare strumenti già esistenti introducendo nuovi parametri, frequenze o manipoli oppure abbiamo sviluppato brevetti esclusivi cambiando l’approccio operativo, talvolta radicalmente (come il doppio trasduttore su testina HIFU, Diatermia che diventa dinamica, plasma concepito con emissione frazionata etc.); In altri casi, unendo sinergicamente più tecnologie nel medesimo progetto, abbiamo ottenuto una risposta biologica a livelli mai sperimentati prima in medicina estetica, con risultati spesso superiori e più naturali rispetto alla chirurgia.
Può farci un esempio pratico?
Certamente. Ascoltando i medici abbiamo capito che, specie all’inizio della professione, si affrontano una serie di problemi logistici importanti. Innanzitutto lo spazio limitato dello studio, il bisogno di un investimento mirato che possa rivelarsi conveniente nel breve-medio tempo, infine la possibilità di offrire più trattamenti in modo da ampliare e fidelizzare la clientela. La nostra risposta è stata Nobleen: un sistema tecnologico che combina le qualità della sorgente laser ad Alessandrite (755nm) con quelle del laser Nd: Yag (1064 nm), sia a lunga pulsazione che frazionata. Lo strumento è un sistema di epilazione laser eccellente abbinato a uno dei più efficaci sistemi laser per trattamenti vascolari e di Medicina Estetica (rejuvenation, tightening, discromie). Quindi più trattamenti in un solo supporto. Per quanto riguarda l’epilazione, abbiamo creato un protocollo di lavoro che permette un’epilazione progressivamente permanente, in pochissime sedute, su qualsiasi tipo di pelo (spessore e colore) e su qualsiasi fototipo (Fitzpatrick I-VI). Ciò è reso possibile dal laser che grazie ai cromofori tessutali (acqua, melanina, emoglobina), agisce selettivamente sul follicolo pilifero con un elevato assorbimento termico, in grado di favorire la fototermolisi. Grazie alla penetrazione in profondità con impulsi lunghi, il pelo perde la sua capacità rigenerativa. Non solo, lo strumento è ideale anche per interventi di medicina vascolare poiché sfruttando l’assorbimento ottico del principale cromoforo endogeno (emoglobina), l’energia si trasforma in calore determinando un danno termico mirato alle strutture vascolari target, evitando il coinvolgimento di quelle sane. Il laser Nd: Yag long-pulse è in grado di penetrare in profondità nella pelle, per eliminare le principali lesioni vascolari (teleangectasie, couperose, rosacea, angiomi, vene reticolari profonde, vene blu, acne, emangiomi, spider nevi, cicatrici ipertrofiche vascolarizzate, cheloidi). Infine, la lunghezza d’onda di 755 nm frazionata, avendo un elevato assorbimento non solo della melanina ma anche di melanociti e melanosomi che distrugge in modo selettivo, rende il laser ideale per trattare le anomalie discromiche. Dopo una sola seduta, i pazienti apprezzano un miglioramento del tessuto, insieme a un rilevante effetto whithening con una durata, tra una seduta e la successiva, che seconda la nostra esperienza è superiore a quella ottenuta con un laser Q-Switched. Infine, il laser, con i suoi impulsi lunghi, stimola la produzione di collagene ed elastina, generando una lieve infiammazione che induce il processo riparativo, rivelandosi così uno strumento ottimale per migliorare aspetto e consistenza dei diversi strati della cute, arrivando più in profondità di altre metodiche. In altre parole, un’ottima alternativa ai lifting facciali.