della dott.ssa Gabriella La Rovere
Privarsi della propria chioma in cambio di denaro è diventata in questi ultimi anni di crisi economica una inquietante consuetudine anche nel nostro paese
In uno degli episodi più commoventi del capolavoro della letteratura per ragazze, Piccole donne, la protagonista a un certo punto è costretta a tagliare la propria lunga chioma e a venderla per raccimolare i soldi necessari per fare un regalo a sua madre. Una storia che sembrerebbe appartenere a un’altra epoca e soprattutto alla sola dimensione letteraria, se non fosse che da una recente indagine emerge che sono migliaia le donne che ogni anno sono costrette a fare la stessa cosa per sopravvivere. Mentre le vicende del libro erano ambientate negli occidentalissimi Stati Uniti d’America oggi il mercato dei capelli sembra maggiormente sviluppato in estremo oriente, ma le differenze non sono poi così tante. A imporre questo, per certi versi, umiliante sacrificio è sempre la povertà, condizione che in alcuni paesi del mondo come Cina e India interessa ancora milioni di persone. Del resto, la quotazione di una chioma intera a Pechino avrebbe un valore di circa 120 euro nostrani: un capitale notevole per chi lotta contro la fame ogni giorno. Le valutazioni naturalmente variano, come per qualsiasi tipo di merce, a seconda della sua qualità: se il capello sia tinto o meno, trattato con la permanente o no, con doppie punte o senza. La cosa inquietante però è che negli ultimi tempi, da quando la crisi economica cioè è diventata drammatica, questa pratica sta prendendo piede sempre di più anche da noi, in Italia. Per vendere i propri capelli, in fondo, basta affidarsi a un parrucchiere professionista che ha contatti con aziende che producono parrucche, oppure contattare direttamente queste ultime. O magari consultare uno dei tanti forum femminili in cui tantissime ragazze, a volte molto giovani, parlano delle proprie esperienze in merito consigliando siti di e-commerce simili a ebay specializzati nella vendita al dettaglio di materiali umani come appunto i capelli, ma anche i denti (utilizzati per produrre terrificanti anelli) e unghie.