Curare la psoriasi a Brindisi? Una scelta di vita

Di Danilo Panicali

Continua il nostro viaggio nei centri per la cura della psoriasi. Stavolta ci colpisce la scelta di usare spazi dedicati e ambienti familiari all’interno dell’ospedale 

Questa volta il nostro viaggio nelle strutture che curano la Psoriasi in Italia ci porta in Puglia e precisamente nella città di Brindisi. Qui da circa 5 anni è attivo un centro specializzato nella cura di questa patologia all’interno dell’Ospedale Antonio Perrino, diretto dal Dott. Massimo Travaglini cui abbiamo posto qualche domanda.

imageDott. Travaglini, quando  e perché nasce il Centro per la cura della Psoriasi di Brindisi?

Il Centro nasce ufficalmente nel maggio del 2008 in seguito a una mia richiesta specifica formulata e prontamente accolta dalla ASL. Il perché è presto detto: da anni mi ero reso conto che la problematica meritava di essere affrontata in un modo specifico ed esclusivo, in ambienti che non risultassero gli stessi dei soliti reparti ospedalieri. Da qui l’idea di creare uno spazio distaccato (interno comunque all’Ospedale), anche nel tipo di “apparenza”. Oggi nel Centro curiamo persone affette fa Psoriasi di moderata e alta entità, e da Artrite Psoriasica. Ma non solo: curiamo anche malattie particolari come l’Eczema Cronico delle mani e la Vitiligine. I pazienti vengono visitati direttamente da me e da una infermiera specializzata (a volte due) e il Centro è aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 14, anche se il sabato solitamente è dedicato ai pazienti che vengono da fuori e a quelli che per motivi lavorativi o altre necessità hanno avuto problemi a raggiungerlo durante la settimana.

Come mai ritiene importante la separazione “concettuale” tra gli ambienti preposti alla cura della psoriasi e quelli propri dell’ospedale?

Ritengo fondamentale tale distinzione. Vede, il paziente psoriasico è una persona che vive una problematica molto delicata e fortemente inficiante dal punto di vista sociale ed è necessario non aumentare questo peso psicologico che già grava sulle sue spalle. Per questo le stanze sono arredate in modo quasi familiare, come se ci si trovasse nella casa di un amico. Quello che cerco di dare è speranza, soluzioni concrete e un sorriso. E poi, c’è anche una motivazione tecnica. Negli ultimi anni, anche grazie al passaparola tra i pazienti, il numero di coloro che richiedevano assistenza e cure per la psoriasi è aumentato di giorno in giorno. Si figuri che attualmente ci aggiriamo attorno alle 4000 visite annuali. Una tale mole di pazienti, merita rispetto, tempo e soprattutto uno spazio adeguato e attrezzato in modo specifico per venire incontro alle loro esigenze.

4000 pazienti sono una cifra enorme. Secondo la sua esperienza, la diffusione della patologia è in aumento?

Mi consenta di fare una precisazione che ritengo importante per poter rispondere correttamente a questa domanda. è vero che negli ultimi tempi, come detto, si è verificato un aumento esponenziale dei pazienti di Psoriasi che si rivolgono al centro, e sicuramente uno dei motivi va ricercato anche nella maggiore diffusione della malattia, ma non solo. La principale spiegazione, a mio parere va trovata nella maggiore consapevolezza da parte dei malati dell’esistenza di sistemi di cura sempre più efficaci. Vede, fino a qualche anno fa erano in molti a credere che semplicemente non ci fossero vere cure per questo tipo di problematica, complice anche una disinformazione di base piuttosto diffusa.

Secondo lei a cosa si deve questa nuova consapevolezza?

Prima di tutto sono aumentate le fonti di informazione: internet, le associazioni di aiuto per i pazienti e le trasmissioni televisive, hanno dato nuova luce alla malattia fornendo da questo punto di vista uno spiraglio importante per chi ne è affetto. Inoltre si è rivelato altrettanto efficace il tam tam tra i pazienti tanto che oggi il nostro Centro registra un grande movimento sia regionale che extraregionale. Ma a giocare un ruolo chiave sono stati soprattutto i medici di base che, complici i tanti convegni e corsi di aggiornamento interdisciplinari degli ultimi anni, ormai costituiscono la principale sentinella di allarme per i sintomi della malattia. La loro azione di indirizzamento presso i centri specializzati è vitale affinché i malati ricevano in tempi rapidi cure appropriate e raggiungano una soluzione o quanto meno un miglioramento sostanziale della propria qualità della vita.

A questo proposito, cosa ne pensa della collaborazione con medici specializzati in altre discipline?

Personalmente ritengo la collaborazione multidisciplinare molto importante. Anzi, nel mio piccolo, quando posso cerco di attivarmi nella promozione di incontri e convegni finalizzati proprio ad aumentare la possibilità di confronto con reumatologi, cardiologi, medici di base e tutte quelle figure che possono rivelarsi utili per una corretta gestione della tipologia di pazienti che trattiamo. Per fare un esempio, sono attualmente referente scientifico di una associazione di cui fanno parte i malati psoriasici e i loro familiari, la AIPA, molto attiva nella diffusione di informazioni sulla patologia, che conta centinaia di iscritti, tramite la quale sono allo studio degli incontri o convegni incentrati proprio sulla materia.

severe-plaque-handsTorniamo a parlare del vostro Centro. Qual è l’iter di un malato che decide di rivolgersi alla vostra struttura?

Il primo passo è quello di prendere appuntamento tramite CUP. Tutti gli appuntamenti sono organizzati in base all’orario in modo da garantire rapidamente un incontro ed evitare file lunghe e incresciose sovrapposizioni. Questo perché la dignità del paziente resta per me il primo valore da garantire. Durante la visita, poi, solitamente ascolto il paziente e le sue problematiche e faccio una prima valutazione cui segue in tempi rapidi l’inizio della cura vera e propria. Ci tengo a dire che ogni visita dura almeno 30 minuti, in quanto ritengo di primaria importanza instaurare un dialogo con il paziente che si rivolge alle nostre cure. Solo dimostrando che si ha a cuore il suo caso e fornendogli, quanto più possibile, anche un apporto di tipo psicologico, si può addivenire a una risoluzione della malattia.

A proposito di cure, che tipo di terapie effettuate?

Tutte le cure standard per la psoriasi. Dalle medicazioni alla fototerapia, sino ai trattamenti sistemici con farmaci tradizionali (ciclosporina, acitretina, metotrexato) e biologici, che vengono somministrati se non si dovessero ottenere risultati con i primi o se si dovessero presentare effetti collaterali.

In conclusione, quale filosofia anima lei e il vostro Centro?

Come credo traspaia dalle mie parole, ritengo la cura alla psoriasi una missione di vita a cui dedico ogni momento della mia giornata. La prima cosa che faccio, infatti, è quella di fornire il mio numero di cellulare ai pazienti in modo da poter essere sempre reperibile in ogni momento della giornata. Per questo cerco di seguire il paziente durante tutte le fasi della malattia, dal primo colloquio sino, si spera, alla guarigione. Quando anni fa decisi di specializzarmi in questo campo ero animato dalla voglia di aiutare i malati a fronteggiare questa malattia il cui numero cresceva sempre di più. Oggi sono stati fatti passi da gigante nel tipo di trattamento proposti per la sua gestione. I farmaci biologici a esempio hanno apportanto reali miglioramenti nella vita dei pazienti. Ma purtroppo ancora non basta e molto deve essere fatto. E io, finché ci sarà bisogno di me, offrirò tutto l’aiuto che posso a chi me lo chiederà.

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Ospedale Antonio Perrino

SS 7 Brindisi

Centro per la cura della psoriasi

Tel. 0831.537959

Cell. Dr. Massimo Travaglini: 3934363214

Giorni di visita:

Da lunedì al sabato

Orari: dalle 08:00 alle 14:00