Piaghe da decubito

Si tratta di una lesione in cui Ie cellule della cute vanno incontro a distruzione per effetto di una prolungata pressione esterna, esercitata su cute, sottocute, sporgenze ossee ed un piano d’appoggio, con una significativa riduzione del flusso sanguigno cutaneo locale. Questa patologia colpisce frequentemente individui affetti da diverse malattie, costretti ad una forzata e prolungata permanenza a letto: persone molto anziane, pazienti con lesioni neurologiche (paralisi degli arti) o con apparecchi gessati, in uno stato di coma che può essere aggravato da febbre, iponutrizione, disidratazione, diabete o abuso di sostanze sedative. Le sedi del corpo In cui Ie piaghe da decubito più facilmente si localizzano sano la nuca, Ie spalle, i gomiti, i fianchi la regione dell’osso sacro, i talloni e la parte interna delle ginocchia. Didatticamente la progressione della lesione viene suddivisa in cinque stadi (vedi box). Individuarne l’insorgenza prima del terzo, che segna I’inizio della necrosi del derma, significa avere la possibilità di adottare delle misure di prevenzione che possono portare alla rapida e completa guarigione, Quando invece la lesione raggiunge gli stadi più avanzati la guarigione è difficiIe e lenta, soprattutto negli anziani, ed appare indispensabile un trattamento medico ed infermieristico specializzato. Ne deriva che la chiave per un intervento positivo è la corretta informazione dei familiari o di chi assiste questi pazienti, fondamentaIe elemento per una prevenzione efficace.

I comportamenti da seguire sono i seguenti. Se Ie condizioni cliniche generali lo permettono, e solo su indicazione del medico curante, si deve tendere alla abbreviazione del tempo di allettamento mettendo quanta prima il malato in posizione seduta. Se ciò non fosse assolutamente possibile, egli dovrà essere mobilizzato almeno ogni due tre ore, alternando un fianco all’altro, ponendogli sulla faccia interna delle ginocchia grandi e soffici cuscini, lunghi fino alle caviglie per evitare arrossamenti. La biancheria utilizzata per il letto deve essere sempre ben stirata, per non creare sfregamenti nelle sedi a rischio, ma anche ben asciutta per evitare la macerazione dei tessuti cutanei. Dalla superficie del letto vanno tolti lutti quei corpi estranei come Ie forcine, Ie spille o anche Ie semplici briciole, che possano aumentare la pressione e l’irritazione. Nelle zone a rischio, nella fase iniziale in cui si nota un arrossamento, è bene effettuare un lieve massaggio rotatorio per contrastare la riduzione del flusso sanguigno, badando bene di non frizionare la cute con sostanze alcooliche, lavande o profumi, perché queste la disidratano rimuovendo lo strato di grasso che naturalmente la protegge. Da non sottovalutare poi I’igiene personale del paziente il cui corpo deve essere lavato con saponi neutri, sciacquato ed asciugato accuratamente, sempre allo scopo di non favorire la macerazione dei tessuti, A questo fine non si deve usare la cosiddetta “cerata”, un lenzuolo di materiale plastico, o il vello naturale o sintetico poiché sono ricettacolo di germi, aumentano il calore locale e, nel caso della cera la, riducono la traspirazione, raccolgono Ie feci e Ie urine non assorbendole, e provocano I’infiammazione del tessuto già compromesso. Bisogna invece preferire morbide traverse o lenzuola di colone capaci di assorbire bene i liquidi organici rendendo più facile la traspirazione. È inoltre importante controllare Ie condizioni generali dell’individuo, provvedendo ad una corretta alimentazione con cibi ricchi di proteine e vitamine ed ad una adeguata idratazione. Una attenzione differenziata va rivolta alla prevenzione delle piaghe da decubito per il paziente a letto e per quello in carrozzina. Nella persona allettata è indispensabile l’uso del materasso antidecubito di cui esistono numerosi tipi in commercio: ad aria (compressione alternata o a celie comunicanti), ad acqua, con strati di gommapiuma a diversa consistenza o supermorbido, in gel di silicone. Tutti questi materassi hanno lo scopo di distribuire in modo uniforme la pressione del corpo suI piano d’appoggio meglio di un materasso tradizionaIe. Quando non è possibile l’uso di un materasso intero, bensì di un dispositivo antidecubito di dimensioni ridotte, allora si devono adottare speciali strumenti per proteggere i gomiti (gomitiere) e dei talloni (talloniere) che consentono il posizionamento corretto a 90 gradi dei piedi evitando Ie retrazioni del tendine di Achille. II malato in carrozzina deve essere seduto correttamente per una uniforme distribuzione del peso del busto dalla coscia al bacino (appoggio ischiatico), il ginocchio va tenuto a 90 gradi e con la stessa inclinazione va tenuta flessa la coscia suI bacino. Si possono usare cuscini antidecubiti ad acqua, ad aria, in gel di silicone, in materiale simil-gommapiuma o a basi rigide anatomiche con strati di fluolite. La prevenzione delle uIlcere da decubito è uno sforzo coordinato fra familiari e personaIe sanitario e può portare ad un più facile recupero o ad una maggiore autonomia. Comprendere i modi in cui Ie ulcere si formano, Ie posizioni e gli interventi da evitare, i trattamenti da seguire, riduce i rischi e limita la diffusione così frequente di una patologia estremamente fastidiosa a pazienti già di per sé affetti da condizioni invalidanti.

Piaghe da decubito: stadi

  • PRIMO STADIO
    II danno è limitato all’epidermide ed al derma . La pelle che è arrossata o chiazzata da più di 24 ore, si presenta gonfia o indurita ma non è ancora lacerata
  • SECONDO STADIO
    Ci sono iniziali segni di abrasione superficiale e talvolta si formano bolle superficiali contenenti un liquido sieroso. C’è gonfiore localizzato e talvolta una lacerazione dello strato superficiale.
  • TERZO STADIO
    L’epidermide ed il derma vanno incontro a necrosi, e la lesione si approfondisce. La cute appare di colore violaceo/nero in alcune sedi (nuca, spalla, gomito, sacro) ed è molle al tatto, in altre, per esempio i talloni, è come una crosta nera, lucida e dura.
  • QUARTO STADIO
    II processo infiammatorio e necrotico si estende al grasso sottocutaneo ed ai muscoli. AI fondo della lesione c’è il materiale necrotico ed un essudato purulento.
  • QUINTO STADIO
    I tessuti più profondi, Ie fasce muscolari e perfino Ie ossa e Ie articolazioni vanno incontro a necrosi . è lo stadio classico dell’ulcera da decubito che appare spessa e con bordi netti