Due medici ci parlano di altrettante metodiche basate sul peeling laser conosciutissime negli USA ma di tecnologia italiana
Sebbene il fascino degli Stati Uniti d’America sia andato nel tempo ridimensionandosi, è indubbio che il nostro Paese continua a guardare oltreoceano quando si parla di tendenze e innovazioni, non solo di costume ma anche scientifiche. Un “soft power”, come viene definito, che spesso condiziona il nostro stile di vita, il modo di parlare e alcuni canoni estetici che, grazie all’influenza di stelle del cinema e della musica, hanno ricadute anche sulla medicina estetica e sulle sue metodiche. Non è raro, infatti, che alcuni nuovi trattamenti siano associati ai nomi di celebrità che li hanno scelti per risolvere alcuni loro problemi estetici. Non tutti sanno che queste metodiche prima di essere esportate negli USA ed essere praticate all’interno degli studi e delle cliniche nordamericane, nascono in Italia, o meglio dalla tecnologia italiana. Due importanti aziende del nostro Paese (Deka e Quanta System, appartenenti al Gruppo El.En.) specializzate nella produzione di tecnologie laser, hanno assistito al grande successo negli USA di 2 metodiche che si effettuano con i propri dispositivi (Coolpeel® che si effettua con i sistemi laser CO2 di DEKA e NaturaPeel® che si effettua con i sistemi Nd: Yag Q-Switched di Quanta System). Va per altro detto che al loro sviluppo hanno contribuito eccellenze professionali e tecnologiche italiane, e ricordato che nel nostro paese ci sono fior fiore di professionisti che rappresentano un valido riferimento anche per i colleghi esteri. Entrambe le tecnologie sono basate sul peeling laser cutaneo, anche se concepite per ottenere effetti diversi. Ne parliamo con due medici che lavorano in Toscana, che le hanno utilizzate in alcuni protocolli molto diffusi negli USA.
Dottoressa Silvia Stevan, che livello di conoscenza dei laser hanno i suoi pazienti?
Le persone sono molto informate sulle tecniche laser e, finalmente, si sta andando incontro a un nuovo modo di concepire la medicina estetica vista come un miglioramento della qualità della cute e non solo come “riempimento della singola ruga”.
Quali metodiche laser propone?
Da sempre la mia preferenza è andata verso la tecnologia Laser CO2 che utilizzo da svariati anni anche per trattare il crono ed il foto aging, oltre alle cicatrici, siano esse post traumatiche o acneiche.
Cosa ha trovato nel nuovo protocollo di trattamento con laser CO2?
Da tempo cercavo qualcosa che potesse darmi risultati oltre che soddisfacenti, anche con un recupero più rapido e un decorso meno impegnativo rispetto al classico protocollo di resurfacing frazionato. Confrontandomi con specialisti del settore mi sono incuriosita su questo nuovo protocollo già molto diffuso negli USA (Coolpeel®). Ho quindi cominciato a proporlo alle pazienti più fidelizzate e vedendo i risultati mi sono sempre più entusiasmata. Ora lo propongo con sicurezza a chi vuole migliorare il proprio aspetto in poco tempo e senza un impegno importante nel post trattamento.
Ci fa l’identikit del paziente tipo?
Il protocollo è rivolto a tutti coloro che vogliono recuperare un aspetto fresco, migliorando i segni del tempo e delle abitudini sbagliate (come l’esposizione errata al sole) e a coloro che vogliono uniformare la texture cutanea. Parliamo anche di quei pazienti che in singole sedute ottengono miglioramenti, legati anche ad una beauty routine, o in preparazione a determinate occasioni, la cui vicinanza nel tempo non permette di fare trattamenti più impegnativi.
Ci spiega in cosa consiste il trattamento?
Si tratta di 4 o 5 sedute pressochè indolori piuttosto ravvicinate, parliamo di una ogni 3 settimane circa, della durata di 25-30 minuti in cui utilizzo il laser CO2 frazionato (della linea SmartXide by Deka) sull’intero viso, collo, decolletè ed eventualmente anche sulle mani. Il decorso risulta essere estremamente confortevole perché chiedo ai pazienti solo di idratare la pelle con creme emollienti, proteggere la pelle dal sole ed evitare trucco e fonti di calore nei 2 giorni seguenti. Nel corso dei mesi successivi possono essere necessarie sedute di mantenimento anche se per un primo obiettivo di luminosità ed elasticità della pelle del viso è sufficiente una seduta. In breve tempo sono arrivata a eseguire quotidianamente il trattamento con grande sicurezza e le aspettative, mie e dei pazienti, sono state sempre confermate.
Per concludere ci dà una sua visione della medicina estetica?
La medicina estetica, per come la vivo io e per come cerco di informare i miei pazienti, deve essere vista in primis come un programma di salute della cute: in alcuni casi, per raggiungere gli obiettivi occorre molta pazienza, in altri siamo più avvantaggiati, come nel caso del trattamento descritto (CoolPeel®), che abbiamo visto essere sicuro, migliorare la texture, le piccole rughe e l’elasticità della pelle, senza intaccare la socialità nel post trattamento.
Dell’altro trattamento ci parla invece il Dr. Leonardo Pescitelli
Spinto dalle testimonianze di alcuni colleghi ho deciso di provare un peeling laser (NaturaPeel®) che mi è stato presentato come non invasivo, delicato, veloce, indolore e in grado di trattare in modo rapido ed efficace una serie di imperfezioni cutanee, senza down-time e con risultati immediati. Il protocollo sfrutta la sinergia tra una formulazione in crema a base di carbone vegetale estratta dal bamboo applicata sul volto e la versatilità del laser Q-Switched Nd:YAG (della piattaforma Chrome® di Quanta System). Ho quindi appurato, nella mia pratica quotidiana, che la procedura esfolia la pelle delicatamente, svuota e restringe i pori, riduce la produzione di sebo e rende la texture cutanea levigata e luminosa.
Come avviene il trattamento?
Si esegue in due step: prima si applica sulla cute un sottile strato di crema ricca di sostanze antiossidanti ed emollienti di colore nero in grado di penetrare all’interno dei pori della pelle (crema NaturaPeel®)che dà il nome al trattamento e che serve come cromoforo esogeno artificiale, per aumentare l’effetto foto-termico a livello dell’area trattata. Una volta che la crema si è asciugata il laser viene passato nella zona da trattare: il carbone vegetale viene attivato e disintegrato e di conseguenza si ha anche la rimozione dei cheratinociti degli strati epidermici più superficiali, del sebo e delle impurità, così da ottenere un effetto di re-surfacing immediato. L’azione termica determina inoltre una riduzione della dimensione dei pori, contrae l’unità pilo-sebacea determinando una riduzione della produzione di sebo e stimola la produzione di collagene.
Qual è l’effetto visibile sulla pelle?
Si ha un miglioramento globale del tono cutaneo, la pelle appare più luminosa con una riduzione delle micro rughe sottili e con ripresa sociale immediata.
Quali sono le indicazioni principali?
Secondo la mia esperienza, le indicazioni principali sono rivolte a pazienti con pelle grassa, seborroica, acne, pori dilatati e punti neri, con pelle ispessita e ridotta elasticità, colorito spento, pelle fragile e sottile.
Quante le sedute?
Non esiste un numero definito ma è consigliabile ripetere il protocollo più volte durante l’anno, con un minimo di 4 settimane di intervallo. Il trattamento è caratterizzato da una modesta sensazione di calore che si risolve spontaneamente nell’arco di pochi minuti e da un lieve eritema di brevissima durata. L’indicazione domiciliare, invece, prevede l’applicazione di creme emollienti dopo le sedute e consiglio di evitare l’esposizione a raggi solari o UV e quindi l’applicazione di foto protettori appropriati.
Si può abbinare ad altre metodologie?
A peeling chimici nel caso di acne o a micro-needling in caso di foto ringiovanimento e a laser resurfacing anche se, in questo caso, bisogna attendere almeno 4-6 mesi tra le sedute. Insomma, un trattamento versatile e di rapida ripresa per intervenire in numerose condizioni dermatologiche di natura più o meno estetica utilizzabile, facendo sempre attenzione all’esposizione solare, anche in periodi dell’anno in cui altre metodiche laser non sono consigliabili.