Eritema da pannolino

I pannolini di materiale plastico hanno sostituito quelli di cotone. Per la felicità delle mamme e delle Aziende produttrici. Spesso però è il bambino a farne le spese. Qualche consiglio su come prevenire e come trattare il rossore sul culetto.

Di Giuseppe Di Giovanni aiuto primario ospedale fatebenefratelli  Roma

L’eritema da pannolino (dal greco erytema = rossore) è un problema che interessa sia le neo-mamme che quelle più esperte e può accompagnare il loro bambino dalla nascita sino al secondo anno di vita. Molto è stato scritto sull’argomento e non sempre si è trovato un accordo tra dermatologi e pediatri sull’esattezza della diagnosi e neanche sulla terapia da seguire.

È noto che il contatto prolungato con pannolini intrisi di urine e feci fa arrossare la cute delle natiche, dei genitali e dell’inguine del neonato. La cute del bambino è infatti molto delicata e sottile, per cui si irrita facilmente procurando non solo disagio ma anche bruciore, più o meno fastidioso se non proprio doloroso per il piccolo. Altre cause della dermatite da pannolino sono poi l’alto grado di umidità e di macerazione causata dalla mutandina di plastica che impedisce la traspirazione, nonchè la fermentazione ammoniacale dell’urea di origine batterica, e pur con un ruolo secondario gli agenti infettivi come lo Stafilococco aureo e la Candida albicans.

Le lesioni hanno una localizzazione in prevalenza alla convessità delle natiche e al pube, e, all’attenzione di chi le osserva assumono un aspetto assai vario: possono essere di tipo eritematoso intensamente congesto a volte essudante, spesso confluenti. Più di rado sono isolate ed in tal caso assumono un aspetto variabile: come lesioni papulose (circoscritte, solide, rilevate, di circa 4-5 mm di diametro), oppure pustolose (analoghe alle precedenti però contenenti pus). Tralasciando la differenzazione con le altre dermatiti alle quali l’eritema da pannolino può somigliare, ricordiamo solo la distinzione che deve essere fatta con la candidiasi delle pieghe prevalentemente inguinali che interessa particolarmente i soggetti malnutriti e defedati, e si accompagna di solito ad una candidosi orale, affezione conosciuta con il termine familiare di mughetto. Non di rado poi, l’eritema da pannolino e la dermatite da Candida possono essere associate nello stesso soggetto.

eritema da pannolino    La cura dell’ eritema da pannolino deve essere preceduta da un corretto riconoscimento dell’affezione, diagnosi che mira non solo ad escludere altre malattie importanti, ma anche ad identificarne i fattori causali. Come norma di base, l’uso della mutandina di plastica deve essere evitato sino alla guarigione allo scopo di diminuire la temperatura e l’umidità (e permettere alla madre di cambiare i pannolini appena sporchi).

Certamente sarebbero da preferire i pannolini di cotone che però devono essere risciacquati a lungo per allontanare qualsiasi traccia di detergente (con i ritmi  di lavoro delle donne di oggi il loro uso si è molto ridotto in questi ultimi anni). Nella fase acuta deve essere bandito l’uso dei saponi o perlomeno bisogna usarne uno neutro;  il bambino invece deve essere lavato con acqua tiepida o con soluzione di ipoclorito al 5% (in farmacia) e va asciugato con una tela di lino o cotone, esercitando una lieve pressione e senza strofinare. Nelle forme lievi o iniziali le raccomandazioni ora ricordate sono sufficienti a far regredire in breve tempo l’affezione.  Non appena il rossore si riduce d’intensità si può applicare una crema allo zinco più volte al giorno. L’uso di pomate contenenti antibiotico come la gentamicina deve essere limitato ai casi in cui i fattori infettivi sono fortemente sospetti mentre sono da evitare le pomate al cortisone che vengono assorbite con facilità e possono provocare effetti collaterali più o meno gravi. Nei casi di candidosi orale (mughetto) in cui si accompagna un lento ritorno alla normalità dell’affezione cutanea è lecito sospettare l’associazione delle due affezioni; il trattamento sarà allora rappresentato dalla somministrazione della nistatina, un antimicotico per bocca  e di una pomata al miconazolo  sulla parte interessata, alternandola a quella allo zinco.