Embriologia della cute

Nel periodo embrionale, ciascuno dei tre foglietti germinativi che costituiscono l’embrione da origine a tessuti ed organi specifici. La cute è un peculiare esempio di organo costituito da due tessuti di diversa derivazione embrionale, ma giustapposti ed in stretto rapporto funzionale tra loro.

della dot.ssa Chiara De Bonis

Tre sono i foglietti da cui si sviluppano, nella fase embrionale, le diverse parti del corpo umano. Più precisamente dall’ectoderma si formano tutte quelle strutture che mantengono i contatti con il mondo esterno: il Sistema Nervoso Centrale e Periferico; gli epiteli sensoriali dell’orecchio, dell’occhio, del naso; l’epidermide ed i suoi annessi (capelli ed unghie); la ghiandola mammaria; l’ipofisi e le ghiandole sottocutanee; lo smalto dei denti. Dal mesoderma, invece, derivano: il derma con il tessuto connettivo; la cartilagine e l’osso; il sangue; il cuore; la milza etc. Dal foglietto più profondo, l’endoderma, traggono origine molti epiteli di rivestimento di organi interni, oltre alla tiroide ed alle paratiroidi.
Come si sa, la cute è formata da due tessuti, uno, l’epidermide, che deriva dall’ectoderma, e l’altro, il derma, di derivazione mesodermica.
Seguendo in maniera più dettagliata tutte le fasi del processo di costruzione della ‘macchina’ perfetta del corpo umano, si nota che lo sviluppo dell’epidermide avviene a partire da quella parte dell’ectoderma che rimane dopo la differenziazione e separazione del neuroectoderma e subito dopo che si è venuto a costituire quello che alla terza settimana di vita embrionale si definisce disco neurale e che darà luogo al sistema nervoso. Questo complesso sistema evolutivo avviene per gradi, infatti sino alla terza settimana di vita dell’embrione, l’epidermide è costituita da un solo strato di cellule indifferenziate in attiva moltiplicazione. Dopo il primo mese si riconoscono due strati: quello superficiale definito PERIDERMA, formato da grandi cellule poligonali appiattite secondo la superficie del tegumento, che svolge una funzione probabilmente protettiva ed uno strato profondo o BASALE, costituito da un piano di cellule prima cubiche, poi cilindriche, con funzione proliferativa. Intorno alla fine del quarto mese, per la proliferazione centrifuga delle cellule cilindriche dello strato basale si costituisce, fra queste ed il periderma, uno strato INTERMEDIO di cellule poliedriche ricche in glicogeno. Per la proliferazione centripeta, sempre dello stesso strato basale, traggono origine gli annessi. L’epidermide, nel frattempo si ispessisce e alla sedicesima settimana lo strato intermedio diviene pluristratificato: strato spinoso.
Alla diciassettesima settimana, al completamento dell’epidermide, il suo strato più profondo diventa germinativo mentre il periderma scompare e viene sostituito dal corneo. Soltanto, all’ultimo momento si costituiscono le ghiandole, i peli, le unghie. Intorno all’ottava-decima settimana di vita embrionale, si assiste alla migrazione in seno all’epidermide di cellule che derivano dalla cresta neurale: i melanoblasti che successivamente, nell’epidermide, si trasformano in melanociti e sono responsabili del sistema pigmentario cutaneo. Più tardivamente, sempre nell’epidermide, compaiono le cellule di Langherans di derivazione mesenchimale e le cellule di Merkel da cui prendono origine i corpuscoli tattili. Dunque l’epidermide non è un tessuto uniforme, perché oltre ai cheratinociti di sicura origine ectodermica, esso alberga anche cellule di origine mesenchimale e neuroectodermica nonché in seguito i linfociti. Lo sviluppo dell’epidermide non è simultaneo nelle varie regioni del corpo, infatti la differenziazione è più rapida a livello delle labbra e più lenta a livello del dorso, dell’addome e degli arti.
Per quanto riguarda il derma, di origine mesenchimale, all’inizio è indistinguibile dal tessuto sottocutaneo. Un embrione di quattro-otto settimane contiene cellule mesodermiche indifferenziate immerse in una sostanza fondamentale amorfa, senza nessuna fibra. È solo verso il terzo mese che il derma può essere distinto dal tessuto sottocutaneo. In questa fase gli elementi cellulari aumentano gradualmente di numero e si trasformano in gran parte in fibroblasti. Al quarto mese può essere distinto lo strato papillare da quello reticolare sottostante, mentre cominciano a formarsi le fibre collagene. Le prime fibre elastiche si osservano tra il quinto ed il sesto mese di gravidanza ma la gran parte di esse si costituirà dopo la nascita. Nel derma del feto il glicogeno è molto abbondante fino al quarto mese, e quindi progressivamente diminuisce. La pelle di un feto di due mesi contiene il novantacinque per cento di acqua, nel residuo secco il collagene è scarso mentre sono relativamente abbondanti i carboidrati. Col passare dei mesi il collagene aumenta in maniera notevole e nel corso delle successive modifiche il derma viene popolato oltre che dai fibroblasti, da cellule riconducibili alle cellule mesodermiche pluripotenziali come i mastociti, le cellule endoteliali, le cellule muscolari ed ancora da cellule di origine nervosa come le cellule di Schwann o midollare come gli istiociti ed i linfociti.
Nella seconda metà della vita fetale ha luogo una abbondante esfoliazione delle cellule superficiali dell’epidermide, legata a un’attiva proliferazione di quelle profonde.
Il prodotto di questa esfoliazione, insieme ai secreti delle ghiandole cutanee, forma una sostanza biancastra, vischiosa, la vernice caseosa,che ricopre interamente la superficie corporea del feto.