LO YELLOW PEELING
Del dott. A. Scalvini Dermatologo
Presentata nei più recenti congressi nazionali e internazionali, arriva in Italia una novita’ nel mondo dei peelings. Per esfoliare ma anche stimolare il derma
Nei più importanti Congressi Nazionali e Internazionali tra i lavori presentati numerose sono state le comunicazioni sulla capacità depigmentante e ristrutturante di un nuovo tipo di peeling farmacologico stimolante il derma a base di Ac. Fitico, Ac. Retinoico, Ac. Azelaico, Ac. Cogico, Ascorbil Palmitato e Bisabololo: suggestivamente chiamato Yellow Peel.
Il preparato è stato formulato dal gruppo di studio del Prof. Pugliese di Philadelphia con l’obiettivo di creare un composto in grado di contrastare alcuni tipi di melasma e le pigmentazioni post-infiammatorie senza dover ricorrere all’idrochinone.
I Relatori hanno dichiarato nelle loro relazioni che, alla verifica clinica, il peeling ha dimostrato non solo di essere in grado di assolvere ai compiti per i quali era stato formulato, ma anche, di indurre notevoli miglioramenti in presenza di danni provocati dal foto-invecchiamento. Ma passiamo a esaminare in dettaglio come funziona questa nuova formulazione che è da poco disponibile anche in Italia.
Lo Yellow Peel possiede un’azione depigmentante, principalmente in virtu’ della proprietà dell’Ac. Fitico e dell’Ac. Cogico di legarsi al Rame e di renderlo indisponibile alla tirosinasi e, secondariamente, per una inibizione dell’attivita’ enzimatica residua della catena che porta alla formazione della melanina, operata da altri suoi componenti.
Le modalita’, gli steps e i tempi di applicazione suggeriti sono stati diversi e ciascuno degli autori degli studi finora realizzati fa riferimento alla propria esperienza. è stato anche consigliato di valutare l’azione depigmentante del preparato dopo tre o quattro
settimane dall’applicazione (visto che le sostanze fatte penetrare col peeling permarrebbero per molto tempo a livello tessutale). Solo dopo questo tempo, quando il risultato non è stato considerato “sufficiente”, se ne è consigliata infatti la ripetizione. Ma se da un lato molte sono state le comunicazioni congressuali sull’azione depigmentante dello Yellow Peel, dall’altro non sono stati pochi i lavori finora disponibili sull’attivita’ di “recupero” sul fotoinvecchiamento.
Proprietà questa che gli deriva dalla presenza nella composizione dell’ Ac. Retinoico, della Vit.C, dell’Ac. Azelaico e dell’Ac. Fitico che lo rendono un preparato ad alta capacità antiradicalica in grado di stimolare il metabolismo della pelle (mantenimento del trofismo cutaneo, controllo della secrezione sebacea, azione di stimolo sui fibroblasti, attivita’ antiproliferativa, ecc.). Un altro campo di applicazione possibile, da noi sperimentato direttamente, oltre a quelli precedentemente descritti, è stata l’acne attiva. L’introduzione delle molecole di Acido Retinoico e Acido Azelaico permette di disporre di un prodotto in grado di sortire un effetto farmacologico di stimolo proliferativo sulle cellule dermiche per aumento della sintesi proteica di fattori inducenti la crescita (GF) o inibenti proteine di inibizione della duplicazione cellulare (Ac. Retinoico) e un effetto di normalizzazione della secrezione sebacea androgeno-dipendente grazie all’inibizione competitiva dose-dipendente dell’enzima 5-Riduttasi presente negli epiteli ghiandolari delle ghiandole sebacee (Acido Azelaico). L’effetto cheratolitico e ammorbidente le placche di cheratinizzazione presenti nella parete del dotto pilo-sebaceo (reperto di comune riscontro nell’acne di varia eziologia) sortita dalle due sopraccitate molecole chiude il cerchio di un’azione terapeutica che appare quantomai completa e adatta ai quadri clinici acneici o pigmentari di varia gravità ed eziologia.
La possibile teratogenecità indotta dall’assorbimento di alte dosi di vit.A ne vieta l’impiego non solo in gravidanza, ma anche in tutte quelle pazienti che non sono in grado di attuare un’efficace contraccezione. Sappiamo benissimo che non è sicuramente con uno o più peelings che possiamo affrontare una patologia tanto complessa come l’acne, ma abbiamo anche sperimentato più volte come spesso siano necessari più farmaci e/o trattamenti per poter mettere sotto controllo i suoi numerosi e variegati aspetti clinici.
Noi abbiamo fatto ricorso a questo peeling come trattamento di pulizia per aprire le piccole cisti sottocutanee, per favorire la lisi e l’espulsione dei comedoni e per ottenere un’accelerazione nell’evoluzione delle pustole.
Una cute ben pulita permette tra l’altro una più facile penetrazione di farmaci topici e il controllo della sintomatologia in tempi più rapidi. In finale di articolo, non possiamo dimenticarci dei buoni risultati ottenuti ambulatoriamente anche in altre patologie come le discheratosi senili, l’acne rosacea, la seborrea, gli esiti cicatriziali di acne, ecc. Argomenti questi su cui vorremmo avere la possibilità di confrontarci con tutti coloro che sono interessati.