Smagliature: tecniche per rimuoverle

del Prof. Claudio Comacchi Firenze GIRTEF (Gruppo Italiano Radiofrequenze e Terapia Fotodinamica)

Contro uno dei più diffusi inestetismi del corpo si mettono a punto dei protocolli sempre più sofisticati articolati sfruttando i benefici di più metodiche ben note.

Il meccanismo patogenetico delle smagliature non è stato ancora del tutto chiarito. Sembra che un ruolo determinante nella formazione delle striae possa essere svolto da un fattore biochimico ormonale e da un fattore meccanico di stiramento. Il fattore ormonale determinerebbe uno stato di ipercortisolemia fisiologico o patologico agente sull’attività dei fibroblasti, sulla quantità delle fibre collagene e delle fibre elastiche, sulle caratteristiche della sostanza fondamentale e forse sulla funzionalità del microcircolo. Su questo terreno agirebbe il fattore meccanico di distensione, causa della rottura delle fibre collagene e di un processo reattivo e rigenerativo che porterebbe alla formazione delle striae albae di colore bianco madreperlaceo.

Lo scopo di questo studio era quello di valutare l’efficacia, nel trattamento delle smagliature, dell’azione sinergica di tre metodiche di cui, a seguire, diamo una breve e sommaria descrizione:
1) Azione Vacuum, provocata da un Generatore di correnti Interferenziali-Ic-Dinamiche e un sistema pneumatico ad aria. Lo strumento utilizzato consente, mediante appositi manipoli, sull’area cutanea da trattare un’azione premente esercitando così un massaggio cutaneo superficiale per una tonificazione cutanea e mediante una azione vacuum di aspirazione continua la rottura di tralci fibrosi presenti a esempio.

2) Needling: tecnica di recente introduzione, originale e innovativa che consiste in uno speciale dispositivo medico dotato di sottili aghi di acciaio chirurgico fissati su un rullo o due rulli, mediante il quale possiamo ottenere numerose microscopiche soluzioni di continuo a livello del tegumento. Il modesto sanguinamento e il microtrauma indotti dagli aghi favoriscono la liberazione nella pelle di fattori della coagulazione, citochine proinfiammatorie inducenti una reazione di richiamo cellulare, di riparazione e di neoformazione di collagene. La metodica del needling viene normalmente utilizzata per il trattamento degli esiti cicatriziali dell’acne, per i segni del fotodanneggiamento e per le smagliature.

3) Radiofrequenza non ablativa, una metodica non chirurgica capace di rimodellare la pelle efficacemente e in modo non invasivo. Il sistema utilizza un sofisticato manipolo, che rilascia una quantità controllata di energia che, sotto forma di calore, scalda uniformemente il tessuto degli strati più profondi della pelle, senza causare danneggiamenti agli strati più superficiali della cute. Questa profonda e uniforme azione di riscaldamento provoca l’immediata contrazione delle fibre collagene, stimola la neosintesi di collagene di tipo 1, determina una attivazione del microcircolo con miglioramento degli scambi cellulari, con conseguente rimodellamento dell’area cutanea e un miglioramento della texture cutanea; la pelle appare maggiormente idratata, trofica e di colorito naturale.

Passiamo ora alla descrizione dei Materiali e Metodi del nostro studio. I pazienti sono stati arruolati secondo i seguenti criteri di inclusione:

1) età maggiore di 18 anni;
2) per i pazienti di sesso femminile la dichiarazione di non essere in stato di gravidanza;
3) presenza di striae cutis distensae (rubrae e albae) al tronco e agli arti;
4) accettazione del consenso informato.

I criteri di esclusione prevedevano:

1) una storia personale di cheloidi;
2) presenza di infezione cutanea nelle aree del trattamento; 3) per i pazienti di sesso femminile lo stato di gravidanza.

Durante la prima visita oltre alla compilazione della scheda clinica, venivano effettuate le foto per un riscontro oggettivo del quadro clinico iniziale e si fornivano tutte le informazioni relative alla terapia.

A tutti i pazienti era stato consegnato prima del trattamento un consenso informato comprensivo anche delle possibili terapie alternative e degli eventuali effetti collaterali. Nessuno dei pazienti si era sottoposto nei due mesi precedenti ad altro trattamento farmacologico sistemico e/o fisico per i quadri clinici in questione. Similmente è stata vietata qualsiasi altra terapia farmacologia e/o fisica durante e a distanza di almeno due mesi dalla fine del protocollo. L’anamnesi del paziente è stata particolarmente curata, infatti è fondamentale discutere delle aspettative del paziente, dei farmaci eventualmente assunti, valutare la presenza di cheloidi (a insorgenza apparentemente spontanea), l’eventuale storia di infezioni locali, dello stato endocrino delle pazienti, delle abitudini del paziente anche rispetto all’esposizione al sole.

I pazienti sono stati fotografati al momento della prima visita, dopo un mese dalla fine del protocollo mediante rilievo fotografico digitale a 2 e 3 dimensioni con la valutazione di alcuni parametri cutanei (Antera 3D). Sono stati sottoposti al trattamento due gruppi di pazienti, il gruppo A costituito da 9 donne (età compresa fra 18 e 23 anni) e 4 uomini (età compresa fra 18 e 22 anni) da striae cutis distansae rubrae del tronco e/o degli arti; il gruppo B da 6 donne (età compresa fra 20 e 28 anni) e 3 uomini (età compresa fra 21e 24 anni) che presentavano il quadro clinico di striae cutis distansae albae del tronco e/o degli arti.

Questo il protocollo: applicazione per almeno 30 minuti di una crema ad attività anestetica (Lidocaina 20% – Prilocaina 5% – Tetracaina 5% in olio di jojoba e cera d’api preparato su nostra richiesta dalla Farmacia Parati, Lentate S/S, MB) in modalità occlusiva sulla zona da trattare prima di iniziare i trattamenti. La prima fase prevedeva di esercitare un’azione vacuum (I-body, E.p.e.m. s.r.l., Firenze), e subito dopo di applicare la metodica del needling (lunghezza dell’ago 1,2 mm; il diametro degli aghi all’estremità esterna è di 2 decimi di mm +/- 10% – Double Roller 420, E.p.e.m. Firenze); sono stati effettuati 5 passaggi su tutte le zone in tutte le direzioni; 24 ore dopo è stata eseguita una seduta di radiofrequenza frazionata (Slim, E.p.e.m. s.r.l., Firenze). Questo protocollo è stato ripetuto a distanza di 15 giorni per 5 volte. La valutazione dei risultati è stata effettuata prima del 1.mo trattamento e a distanza di un mese dalla fine del protocollo. I risultati ottenuti evidenziano come l’azione sinergica dell’azione vacuum, needling e radiofrequenza frazionata rappresenta una valida terapia alternativa ad altri trattamenti dermo-estetici nel trattamento delle striae cutis distansae.

Il miglioramento delle lesioni è stato valutato oltre con fotografie digitali anche mediante il sistema a 3 dimensioni ”Antera 3D”. Le striae albae, ormai stabilizzate, sono di più difficile risoluzione ma con questo protocollo è stato possibile migliorare la tessitura cutanea e di conseguenza le smagliature sono risultate molto meno evidenti.
Migliori risultati in generale sono stati ottenuti sulle striae rubrae con una maggiore risoluzione del quadro clinico, questo a conferma che per ottenere il miglior risultato sulle striae è importante la tempestività dell’intervento. È nostra opinione che la rottura dei tralci fibrosi indotti dal vacuum, il modesto sanguinamento e il microtrauma indotti dal needling favoriscano la liberazione nella pelle di fattori della coagulazione, citochine proinfiammatorie inducenti una reazione di richiamo cellulare, di riparazione e di neoformazione di collagene; la radiofrequenza frazionata inducente la produzione di collagene di tipo I, e l’attivazione del microcircolo con miglioramento degli scambi metabolici cellulari comporta un’azione sinergica con le altre due metodiche nel rimodellamento del derma e nel miglioramento della texture dell’epidermide consentendo di ottenere buoni risultati nel trattamento delle smagliature. Bibliografia su richiesta Smagliature prima e dopo il trattamento