In analogia con i trattamenti per il ringiovanimento viene proposta l’applicazione della Luce Pulsata nella cura delle striae distensae. Ecco i risultati preliminari
dei dott.ri Gianpaolo Poletti -Manrico Battistini, Medici Estetici
L’efficacia di applicazione di luce pulsata nel trattamento di volti recanti segni di foto danneggiamento è stata recentemente riportata in letteratura dimostrando la promozione di neo collagene e la stimolazione alla riorganizzazione strutturale delle fibre elastiche. Ci siamo chiesti quale potesse essere l’efficacia di applicazione nel trattamento delle smagliature e, di conseguenza, abbiamo provveduto a valutare le variazioni estetico-macroscopiche ottenute dopo l’applicazione di Luce Pulsata (IPL) a carico di smagliature in diverse fasi di vita.
Come è noto, la definizione “striae distensae”, o più comunemente “smagliature”, si riferisce a lesioni cutanee lineari di tipo atrofico che appaiono frequentemente, non solo in relazione a diverse condizioni patologiche (obesita’, sia essenziale che secondaria, ecc.) e iatrogene (terapie cortisoniche topiche e sistemiche), ma anche fisiologiche (puberta’ e gravidanza). Gia’ in età adolescenziale è netta la differenza di incidenza a favore del sesso femminile, interessato circa nel 30% dei casi, e le smagliature rappresentano una manifestazione dermatologica ancora più comune nella donna, a causa della loro elevatissima incidenza (70-85%) durante la gravidanza. In sintesi sono due le fasi evolutive: una prima fase, quasi sempre presente, di tipo “infiammatorio”, che dura da alcuni mesi a 24 mesi, in cui le smagliature si estendono in genere lentamente e assumono un colorito che va dal rosa al rosso intenso. La loro superficie è normalmente liscia, ed è possibile, all’esordio, un leggero prurito o bruciore in sede: in questa fase iniziale le smagliature vengono definite “striae rubrae”. L’altra fase lascia il posto ad un colorito biancastro, mentre la superficie da liscia si fa convessa, cedevole al tatto, con piccole increspature all’asse della stria. Sono costanti l’assenza di secrezione sebacea e la presenza di peli atrofici. In questa fase, di tipo cicatriziale, si parla di “striae albae”. In conclusione si può affermare che le smagliature siano lesioni provocate da un danno del tessuto connettivo dermico che si abbina spesso a fenomeni di tipo infiammatorio e si trasforma in esito cicatriziale. Questo danno è in possibile concomitanza di fattori genetici, meccanici (la distensione cutanea) e biochimico-ormonali. Si può inoltre dire che le smagliature rappresentano una alterazione cutanea definitiva causata da sollecitazioni meccaniche di tipo distensivo (stiramento) su cute con una ridotta capacità di resistenza a causa di fattori costituzionali e/o ormonali. Cio’ che si evidenzia nella comparsa delle smagliature è una modificazione del collagene dermico. L’aspetto istologico delle smagliature varia a seconda della localizzazione del prelievo (più o meno centrale rispetto alla lesione) e, soprattutto, della fase evolutiva della stessa.
Si è potuto altresi’ osservare che nel derma, che è sede delle modificazioni istologiche principali, è presente il coinvolgimento di tutte le sue componenti, cellulare, intercellulare e fibrillare (collagena ed elastica). Nel suo complesso esso risulta assottigliato fino al 60%. Nella fase precoce (striae rubrae) è evidente un modesto infiltrato perivascolare, prevalentemente linfo-monocitario, c’è un aumento delle cellule di Langherans, sono presenti alcuni mastociti che appaiono degranulati mentre i fibroblasti si presentano in fase di quiescenza. In fase tardiva (striae albae) le alterazioni cellulari e l’infiltrato cellulare risultano invece regrediti, con evidenti segni di normalizzazione sia dei fibroblasti che dei mastociti.
Al fine di valutare la possibile applicazione della Luce pulsata a queste lesioni cutanee, abbiamo arruolato 26 pazienti di sesso femminile, di età compresa tra 18 e 46 anni, affette da striae in varie zone del corpo. 14 pazienti presentavano striae prevalentemente rubrae e le altre, invece, evidenti striae albae. Per il nostro studio abbiamo usato un’apparecchiatura IPL della Ditta Espansione, Modello Epic Plus e una lampada S.M. Sono state eseguite sei sedute distanziate, una ogni due settimane. La valutazione clinico ispettiva (misurazione delle dimensioni e della lunghezza di striae, variazioni di colore), fotografica e autotest della paziente è stata effettuata al tempo zero, 30 e 90 giorni dall’inizio del trattamento. Attualmente non si hanno ancora a disposizione i dati microscopico istologici. Volendo considerare questa applicazione IPL come una forma di terapia delle smagliature, bisogna sottolineare che l’obiettivo che ci prefissiamo è di “stimolare” il derma, riattivando i fibroblasti e favorendo un processo riparativo con riorganizzazione delle fibre. Premessa costante di ogni trattamento è pero’ la necessita’ di un suo inizio precoce e di un programma di trattamento con IPL che duri almeno 3-4 mesi. In questo articolo presentiamo alcuni risultati preliminari e delle considerazioni conclusive. In base alla nostra osservazione, le pazienti affette da striae di recente insorgenza (rubrae) hanno ottenuto un miglioramento netto delle lesioni caratterizzato da variazione di colore, riduzione delle dimensioni, sino a tendere alla scomparsa delle lesioni stesse. Minori risultati si ottengono nelle pazienti affette da striae albae datanti più tempo, in questi casi si nota comunque una tendenza alla riduzione di spessore dei margini, la tendenza alla riduzione dell’atrofia ma non significative variazioni cromatiche.
In tutti i casi trattati, comunque, grazie all’uso di questa nuova tecnologia, abbiamo ottenuto soddisfazione dei pazienti, senza effetti collaterali di alcun tipo. In attesa di concludere la ricerca, riteniamo che questa particolare lunghezza d’onda (lampada modello S.M.) possa fornire risultati tali da accontentare sia il medico che il paziente.
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