del dott. Vincenzo Varlaro, docente di Fitoterapia presso il Master dell’Univ. Tor Vergata e della Scuola Intern. Med. Estetica Fatebenefratelli
Interessante capire quando l’irsutismo inizia a essere un problema per le donne e come la ricerca abbia chiarito le cause di questa condizione
Appare superfluo ricordare che i peli sono piccole formazioni sottili e filiformi che crescono sulla cute della maggior parte dei mammiferi. Cosi’ come che il pelo dell’essere umano è più corto, setoso sulla maggior parte del corpo mentre in alcuni punti specifici come la testa, il pube, le ascelle si presenta con caratteristiche diverse. Meno scontato è chiedersi se i peli abbiano sempre rappresentato un problema, soprattutto per le donne. La storia della epilazione volontaria non è infatti ancora stata scritta e avere voglia di eliminare i peli, nel corso dei secoli, ha assunto significati diversi: volersi distinguere dal maschio per fargli notare la differenza, volersi elevare moralmente per distinguersi dalla bestia (il pelo simboleggia l’animale che vive affidandosi solamente all’istinto), volersi elevare culturalmente (il pelo simboleggia l’uomo primitivo, l’uomo selvaggio, l’uomo ignorante), volersi affermare come persona normale, correttamente inserita nella società, insomma razionalmente inquadrata (il pelo simboleggia un mondo diverso che spazia dal mondo della fantasia al mondo della follia: licantropia, mostri mitologici, extraterrestri, satanismi, personaggi orridi fanno da sempre parte della vita dell’uomo), voler impreziosire la propria sessualita’ (l’unico pelo residuo, in tal caso quello delle parti intime, rappresenterebbe il premio da fare desiderare, il dono prezioso da poter offrire). In tutto ciò, a un certo punto della storia dell’uomo, arriva la medicina moderna che stabilisce che quando i peli aumentano si debba parlare di irsutismo, intendendo con questo termine la crescita abnorme di peli nel sesso femminile. La materia è soggetta ad approfondimenti e si arriva a distinguere due tipi di irsutismo: uno androgeno-indipendente (definito anche ipertricosi): i peli del corpo si trovano sparsi senza concentrazione in determinate zone e un secondo, androgeno-dipendente: il funzionamento anomalo degli ormoni androgeni porta ad una manifestazione localizzata nelle zone tipiche dei caratteri sessuali secondari. Non basta, si inizia a parlare di virilismo, indicando con questo stato l’associazione dell’irsutismo con altri segni di mascolinizzazione (ipertrofia del clitoride, modifiche del suono della voce,…). Si scopre così che il virilismo è in genere espressione di neoplasie di alcune ghiandole endocrine (ovaio, surrene) mentre le cause più frequenti di irsutismo che vengono via via scoperte sono: la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) (70-80%); la PCOS può essere primaria ma anche secondaria: deficit dell’enzima surrenalico 21-idrossilasi, sindrome di Cushing, iperplasia surrenalica, ipotiroidismo, ipertiroidismo, tumori ovarici, tumori surrenalici, iperprolattinemia; e infine si capisce che la causa può essere l’assunzione di farmaci quali corticosteroidi, fenitoina, diazossido, minoxidil, progestinici. Oggi sappiamo che la presenza di un tumore dev’essere sempre sospettata quando la crescita dei peli è improvvisa e rapida e ciò anche se non si accompagna a segni di virilizzazione. Purtroppo, nonostante lo sviluppo delle tecniche diagnostiche e i tentativi degli scienziati, dobbiamo riconoscere che in alcuni casi di irsutismo non è ancora possibile risalire a una causa precisa. In queste situazioni, in medicina ci si trincera dietro termini aspecifici e si parla di un irsutismo idiopatico. Al massimo lo si giunge ad attribuirlo ad una maggiore attivita’ dei recettori degli ormoni androgeni presenti a livello delle cellule del follicolo pilifero, che è evidentemente la spiegazione patogenetica ma non la causa prima del fenomeno. A noi medici resta la consolazione che ormai, in caso di una diagnosi certo non difficile, possiamo fare bella figura ricorrendo a un diffuso metodo per quantificare l’irsutismo, che è dato dallo score di Ferriman e Gallwey modificato da Hatch e coll.: si osserva la distribuzione pilifera di 9 aree: labbro, mento, torace, epigastrio, linea alba, coscia, dorso, avambraccio, regione lombare. A ciascuna di queste aree si attribuisce un punteggio da 0 (assenza di peli) a 4 (presenza importante di peli). Uno score di Ferriman e Gallwey > 8 è considerato patologico. Il tutto in attesa che un giorno qualcuno ci possa chiarire anche le ragioni a monte dell’irsutismo idiopatico.