Ialuronico: oltre un effetto meccanico

Dopo la pubblicazione delle linee guida la scelta di un filler ideale può sembrare più semplice ma bisogna sempre sapersi informare

della dott.ssa Maria Allievi

Qualche anno fa furono pubblicate le Linee Guida per la scelta di un Filler ideale. Opera di alcuni esperti che, all’interno di varie associazioni professionali, in base alle proprie esperienze avevano esaminato le diverse caratteristiche che distinguono questi prodotti mettendo in luce quello che, a loro avviso, dovrebbero essere gli elementi distintivi di un immaginario filler ideale.

Fra l’altro, emergeva che un filler dovrebbe esercitare una soddisfacente azione riempitiva della ruga e integrare questa azione puramente meccanica con altre che la possano supportare. A ben leggere fra le righe, si deduceva quindi che, fra i tanti, l’acido ialuronico ancor oggi rappresenta il golden standard per quanto riguarda la capacità plastica di riempimento della ruga, del mantenimento della correzione per un ragionevole periodo di tempo e soprattutto per l’assenza di spiacevoli effetti collaterali. In più, a favore di questa molecola, si è molto detto che essa avrebbe anche un’azione sull’anabolismo tissutale del collagene per stimolazione dei fibroblasti, ma è doveroso pero’ riconoscere che i dati che dimostrano scientificamente tale azione ancora scarsi e agli inizi si basavano su un solo articolo (Wang e al, 2007).

E questo frequente ricorso all’aneddotica appare in parte uno dei problemi che si pongono per il medico estetico quando si trova a scegliere tra i numerosi filler a base di acido ialuronico, ma che utilizzano differenti tecniche per garantire i migliori risultati estetici. Il quesito che ci si dovrebbe porre, infatti, è: oltre all’azione meccanica, quanti possono documentare clinicamente, e non solo mediante esperimenti in vitro, una reale efficacia anabolica tissutale?
La risposta è molto significativa in considerazione che i filler sono materiali che, oltre alla distinzione in permanenti e non, a seconda della costituzione vanno valutati per il loro risultato, inteso sia come percentuale di correzione dell’inestetismo sia percentuale di soddisfazione del paziente; per la durata, ovvero la permanenza nel tempo dell’efficacia della correzione della ruga ma soprattutto per la sicurezza, ossia minore incidenza di effetti collaterali indesiderati.

E quest’ultimo dato non può prescindere dagli anni di sperimentazione e di vendita del prodotto, ma soprattutto dalla ricerca scientifica su cui si basa la formulazione proposta.

Più informazioni: acidoialuronico.net