Cellulite e ultrasuoni

di Cristina Danieli

I depositi di grasso possono essere preliminarmente identificati per poi venire disgregati in maniera non aggressiva, senza danni alle strutture circostanti e favorendo la loro eliminazione.
L’aspetto fisico gioca un ruolo fondamentale nella vita delle persone che vogliono essere in forma e mostrarsi naturalmente belle o curate. Per loro, la medicina estetica mette a disposizione moderne tecniche e trattamenti sempre meno invasivi, non dolorosi e di veloce recupero fisico. È il caso della riduzione delle adiposità localizzate, un campo in cui la recente introduzione sul mercato di nuovi apparecchi elettromedicali che utilizzano gli ultrasuoni, con effetto ad onda d’urto, ha rivoluzionato l’approccio al ”body contouring” offrendo un’alternativa alla liposuzione. “Gli ultrasuoni distruggono le cellule adipose provocando la liberazione degli acidi grassi ed ottenendo lo stesso risultato della liposuzione” afferma il dott. Maurizio Nava, direttore Struttura complessa di chirurgia plastica all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Il risultato consiste nella lisi selettiva del grasso selezionato attraverso la rottura delle membrane degli adipociti senza provocare danni alle strutture circostanti, ovvero pelle, vasi sanguigni e sistema nervoso periferico. La rimozione del grasso avviene attraverso percorsi fisiologici, quali il sistema linfatico, venoso e immunitario: i trigliceridi provenienti dalle cellule disgregate si disperdono nel fluido interstiziale ove, grazie al sistema venoso o linfatico, vengono gradualmente trasportate al fegato. A quel punto essi vengono metabolizzati attraverso percorsi fisiologici con un processo che dura da parecchie ore a giorni. La capacità del corpo di liberarsi delle molecole di trigliceridi è assai maggiore della quantità di trigliceridi che vengono rilasciati come conseguenza del trattamento. I detriti delle cellule disgregate sono rimossi attraverso una normale reazione infiammatoria, ad esempio la fagocitosi. Entrambi i prodotti di tale scomposizione sono veicolati in sicurezza dal sangue.

Questo trattamento può essere realizzato attraverso il sistema UltraShape che si avvale della tecnologia G-NIUS™ (Guidata Non-Invasiva a Ultrasuoni Focalizzati Selettiva), in grado di creare una immagine 3D dei depositi grassi utilizzando un software specificamente progettato e successivamente di disgregarli con delicatezza in modo da facilitarne l’eliminazione in modo naturale dall’organismo. Mediante un sistema di guida computerizzato sulla matrice predeterminata, l’operatore specializzato fa scivolare il trasduttore manuale sull’area target, erogando brevi impulsi di energia ultrasonica focalizzata nel grasso sottocutaneo. Ogni impulso frantuma le membrane delle cellule adipose. Ripetendo il processo l’operatore disgrega uno strato di tessuto adiposo sottocutaneo. Il corpo inizia subito il processo di eliminazione delle adiposità lisate attraverso i normali percorsi fisiologici. Una volta concluso il trattamento, il paziente può tornare alle sue normali attività quotidiane, con la raccomandazione di intraprendere un esercizio fisico regolare e seguire una dieta povera di grassi per aiutare l’organismo a smaltire da solo le scorie. Ampi studi clinici hanno dimostrato che dopo una sola applicazione di UltraShape i pazienti possono ottenere una riduzione media della circonferenza corporea di due centimetri, senza alcuna formazione di grumi, cicatrici, senza disturbi e, nella maggior parte dei casi, senza provare alcun dolore.

Energia e ultrasuoni contro le adiposità ”L’efficacia del trattamento UltraShape è considerevole – precisa il dott. Luigi Mazzi, chirurgo plastico a Verona – si potrebbero vedere anche riduzioni di circonferenza di quattro cm solo con un trattamento, a seconda dei pazienti. I migliori risultati si ottengono con un numero di sedute da 1 a 3 trattamenti da effettuare una volta al mese per almeno il 30% dei pazienti, due mesi per tutti gli altri. I risultati dovrebbero durare per una vita, dipende dal paziente: certo il suo stile di vita è importante perché i pazienti dimenticano che il trattamento a ultrasuoni è una soluzione per un problema localizzato che può ripresentarsi se si prende un eccessivo peso corporeo”.

Ma qual è l’identikit del paziente adatto a UltraShape?
Il trattamento è destinato alle donne con peso normale o in soprappeso e agli uomini che vogliono perfezionare il proprio fisico. La selezione dei pazienti per questo tipo di intervento è di fondamentale importanza, in primo luogo per non offrire false illusioni che il trattamento non può raggiungere e in secondo luogo per ottimizzare il risultato con la massima sicurezza per i pazienti. ”UltraShape è un validissimo strumento per ridurre le adiposità localizzate e indesiderate in soggetti con indice di massa corporea nella norma e con accumuli di adipe specie all’addome adiposo o ai fianchi – spiega il Prof. Antonio Ottaviani, specialista in chirurgia plastica a Roma – La scelta del paziente giusto è quindi fondamentale per ottenere un buon risultato: non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo e questo dipende dalle caratteristiche delle loro cellule adipose, dal loro metabolismo e non ultimo dal grado di compattezza dei tessuti sottocutanei. Del resto – prosegue Ottaviani – il grasso presente in una zona del corpo è diverso per consistenza e subisce cambiamenti differenti da quello presente in un’altra zona. A esempio il grasso sottocutaneo della regione addominale risulta essere nella maggioranza dei soggetti più morbido e meno fibroso di quello della regione trocanterica. Queste differenze anatomiche del pannicolo adiposo sono alla base della differente risposta agli ultrasuoni di una zona corporea da un’altra”.

Se i pazienti presentano anche lassità cutanea, risulta efficace abbinare altri trattamenti come, ad esempio il sistema Velashape, utilizzato dal dott. Mazzi, che dice: ”questo apparato, grazie alla sua azione combinata di massaggio meccanico con aspirazione, luce infrarossa e radiofrequenza bipolare, se usato subito dopo Ultrashape permette un’ottimizzazione del lavoro svolto dagli ultrasuoni focalizzati garantendo un’emulsione migliore del tessuto adiposo, un miglior microcircolo e quindi un miglior smaltimento degli acidi grassi liberati, oltre a un tightening della pelle per aumentarne il compattamento con un miglioramento della trama e della struttura. L’utilizzo di Velashape tra una seduta e l’altra di Ultrashape permette poi di ottenere risultati migliori con un numero inferiore di sedute”. La procedura ambulatoriale legata al metodo UltraShape potrebbe essere definita ”entra ed esci”, in quanto è sufficientemente semplice da poter essere eseguita in un ambiente ambulatoriale e da operatori qualificati, potenzialmente in una sola seduta della durata di circa un’ora, un’ora e mezza, a seconda della dimensione dell’area da trattare. Secondo le testimonianze raccolte, i pazienti entrano ed escono da soli senza bisogno di tempi di recupero e senza disturbi o sensazioni di malessere durante il trattamento. Gli effetti risultano nella norma evidenti entro 28 giorni.

È però importante che il paziente conosca cosa deve affrontare durante il trattamento, la posizione che dovrà assumere, eventuali disturbi immediati o tardivi e se sono necessari medicamenti particolari. ”Una volta rassicurato il paziente sull’assoluta mancanza di effetti collaterali – precisa il dott. Nava – è necessario approfondire alcuni aspetti: il trattamento non influisce sul peso corporeo ma solo sui contorni; raramente un solo trattamento risolve l’accumulo di tessuto adiposo, nella maggior parte dei casi sono necessari più trattamenti; l’associazione di massaggi locali, quali linfodrenaggio, e un’attenta esclusione di alimenti ad alto contenuto di grassi aiutano ad ottenere un miglior risultato”.