La cellulite

Circa l’80% delle donne italiane soffre di cellulite.Tante le cause e molte le tecniche per trattare questo inestetismo. Oggi in arrivo dalla Svizzera una novità che unisce in se’ le azioni dell’ossigeno, dei raggi infrarossi e della stimolazione muscolare.

di Fabio Fantoni

Gli inestetismi legati all’eccesso di tessuto adiposo possono essere di varia entità. Si va’ da un semplice sovrappeso a una palese e grave obesità. Discorso a parte merita la cellulite che secondo la maggior parte dei ricercatori costituisce una vera patologia caratterizzata da una degenerazione del tessuto adiposo sottocutaneo, aumento delle cellule grasse, alterazione delle pareti dei capillari venosi, e insufficiente microcircolazione nelle gambe con un ristagno nei tessuti intercellulari (edema) che stimolerebbe la reazione tissutale capace di intrappolare il grasso sottocutaneo nella tipica e antiestetica “buccia d’arancia”. Infatti, la mancata ossigenazione porta progressivamente all’alterazione della struttura connettivale e elastica del tessuto, con una sregolata proliferazione di fibrille intracellulari. La panniculopatia edemato-fibro-sclerotica, questo il termine scientifico per la cellulite, generalmente compare prima sulla parte esterna della coscia e sul ginocchio, poi si diffonde sull’interno della coscia, sui fianchi, l’addome, i glutei e le caviglie. Nelle donne, i diversi cicli ormonali (ovulazione, gravidanza, pre-menopausa) determinano quasi inevitabilmente un diminuito ritorno venoso e quindi una cattiva ossigenazione dei tessuti, ma si riduce anche la circolazione linfatica capace di ridurre il ristagno dei liquidi, e questo spiega perche’ il genere femminile sia piu’ colpito dalla cellulite. La prima cosa che si dovrebbe insegnare nelle scuole per estetiste e’ non confondere il grasso localizzato con la cellulite. La differenza oltre che visivamente percepibile, non e’ soltanto legata alla localizzazione, ma si dimostra sostanziale perche’ nel primo caso, le cellule di grasso sono sane e reattive agli stimoli del metabolismo mentre nella cellulite gli adipociti – ingabbiati da fibre di connettivo e dall’acqua travasata dai vasi sanguigni – sono incapaci di rispondere agli stimoli del ricambio. Cio’ permette gia’ di guardare ai trattamenti possibili sotto un’ottica piu’ chiara e di spiegare alla cliente perche’ anche ricorrendo a un’ottima dieta dimagrante, da sola non sara’ in grado di eliminare gran parte del problema. E’ questa infatti una importante differenza con le condizioni di sovrappeso o di obesità che in gran parte ben rispondono alla riduzione dell’apporto calorico giornaliero indotta da una dieta o da una correzione delle abitudini alimentari, o da un aumento dell’attività fisica e sportiva. Non potendosi pero’ considerare come malattia una gran parte delle ipertrofie panniculo-lobulari, sono molte le tecniche, i metodi e i prodotti proposti negli ultimi anni sia nell’ambito dell’estetica pratica che della medicina estetica. Come si sa, la cellulite, se non viene contrastata, si evolve in quattro stadi, che possono pero’ coesistere anche nello stesso soggetto. Per esempio non e’ difficile vedere una cellulite di quarto stadio sulle cosce e una al primo stadio sui fianchi. Questo rende poco utile la tipica suddivisione per cui ci sarebbero degli interventi locali efficaci nei soggetti con cellulite negli stadi evolutivi I° e II° (elettrolipolisi, linfodrenaggio e pressoterapia mentre a un altro gruppo con cellulite agli stadi III° e IV° sarebbe riservato un programma d’intervento composto da ultrasuoni, ionoforesi, linfodrenaggio e pressoterapia. Una estetista esperta deve invece saper decidere quando e dove utilizzare una metodica o un’altra, alternando cicli di interventi topici a trattamenti fisici. L’impressione e’ che nessuna da sola possa rappresentare la soluzione definitiva per la cellulite sia che si tratti della forma a cuscinetto (accumulo di cellule lipidiche prevalentemente su fianchi, cosce e ginocchia); diffusa o mista. Ogni singolo trattamento ha nel tempo evidenziato il suo potenziale e soprattutto i suoi limiti. Solo un’azione combinata di piu’ tecniche terapeutiche infatti, e’ in grado di offrire ottimi risultati e dare risultati vincenti nel tempo. Dalla ricerca scientifica svizzera e’ ora in arrivo una novità che riunisce in se’ tre dei piu’ importanti principi utilizzabili nel contrastare questi fastidiosi inestetismi.

Si chiama Oxygen Beauty ed e’ un sistema integrato che si fonda sulle proprieta’ dell’ossigeno, dei raggi infrarossi e della elettrostimolazione muscolare, sviluppato in Svizzera con l’importante contributo di un famoso ricercatore svedese. Vediamo quali gli effetti che ognuno di essi induce sul tessuto colpito dalla cellulite. Tutti conosciamo l’ossigeno e la sua funzione nella respirazione, ma essendo un gas, a causa della sua volatilità, finora il suo uso in campo medico – estetico e’ stato limitato alla via inalatoria o tramite siringhe o apposite cannule inserite nel sottocutaneo. Recentemente, il prof. Paul Herzog, scienziato dell’Istituto Nobel di Stoccolma e studioso dell’applicazione e utilizzazione della molecola dell’ossigeno in campo medico, ha inventato e brevettato una emulsione con ossigeno attivo capace di penetrare attraverso la pelle e raggiungere i tessuti fornendo ossigeno, sostanze nutritive e attivando un drenaggio naturale parzialmente compromesso dall’inattività capillare e dall’insufficiente funzionamento del microcircolo. Secondo i risultati degli studi compiuti dal ricercatore svedese, una costante applicazione topica dell’emulsione sulle zone interessate dalla cellulite garantisce un apporto di ossigeno in profondità, capace di stimolare le cellule dei tessuti e il metabolismo dei depositi di grasso. Il trattamento continua con il contemporaneo ricorso ai raggi infrarossi di cui da tempo sono noti gli effetti bio-stimolanti e la capacità di attivare con una specifica azione termica il ricambio tissutale e il metabolismo cellulare, favorendo un maggiore assorbimento dei liquidi interstiziali e, di conseguenza, una riduzione dell’edema che caratterizza una delle prime fasi dell’insorgenza della cellulite. Allo stesso tempo, in maniera sinergica, speciali onde elettriche applicate sulle parti da trattare determinano una moderata e prolungata stimolazione dei vari gruppi muscolari in grado di favorire quei processi fisiologici di riduzione del grasso che sono alla base di un risultato estetico eccellente e di un aspetto liscio e tonico delle aree su cui si effettua l’intervento. Oxygen Beauty e’ insieme sia una strumentazione che una metodologia professionale che puo’ essere facilmente utilizzata dall’estetista esperta e dare notevoli soddisfazioni alle clienti e alla professionista.

A chi e’ consigliato?

In presenza di profili disarmonici dovuti a accumuli di grasso localizzato e con cellulite, l’Oxygen Beauty costituisce una efficace metodica di approccio, e’ quindi consigliato a tutte quelle persone, uomini e donne, che vogliono modellare la propria silhouette senza ricorrere a interventi invasivi e dolorosi, senza fatica e senza sottoporsi a diete drastiche e debilitanti. I risultati migliori si ottengono nei soggetti piu’ giovani, con chi possiede un sufficiente grado di elasticità cutanea, e vuole riacquistare una linea priva di inestetismi. Come per tutti gli interventi fisici di natura estetica professionale e’ importante che la cliente goda di un buono stato di salute generale, e che non soffra di patologie gravi di tipo cardiaco o varici. La non invasività del trattamento garantisce l’assenza di cicatrici e un post-trattamento privo di lividi, gonfiori o altri disagi.

Quanto dura il trattamento?

La seduta di Oxygen Beauty ha una durata di circa 40 minuti e il programma base e’ di almeno 15 trattamenti.

Come si svolge ?

celluliteCon la cliente in piedi e senza scarpe, l’estetista studia la distribuzione delle adiposità localizzate o delle zone di cellulite, in modo da avere un quadro reale dei volumi su cui intervenire. Successivamente distribuisce in maniera omogenea l’emulsione contenente ossigeno attivo sulle zone interessate e colloca delle placche speciali concave in modo che possano aderire alla cute emettendo Infrarosso a una temperatura massima di 40°. Infine si collocano gli elettrodi per la stimolazione muscolare i quali produrranno onde capaci di provocare un lavoro muscolare intenso ma piacevole.
Puo’ essere utile suggerire alla cliente un un ciclo di linfodrenaggio manuale. Questo per favorire ulteriormente la circolazione e lo sgonfiamento delle aree trattate.