Trattamenti per avere belle labbra

Per correggere o ringiovanire un volto non si può prescindere dalla conoscenza dell’anatomia e dalle regole dell’armonia

del Dr. Giovanni Salti

Il successo dei concorsi di bellezza internazionali dimostra l’esistenza di un canone cross-culturale nella valutazione estetica, in particolare di un volto, la cui perfezione viene identificata dalla definizione dei volumi e dei contorni, da una pelle ben levigata, dallo sguardo ed infine dalla dimensione e forma delle labbra. In particolare, l’armonia che si crea fra occhi e labbra crea un ideale triangolo a vertice inferiore, che ha negli occhi e negli zigomi i punti di attrazione del terzo superiore del viso, mentre le labbra sono il punto di attrazione del terzo inferiore, e hanno come principali caratteristiche estetiche la pienezza e la definizione. Labbra piene, turgide, ben definite danno l’idea di gioventù, sensualità e freschezza. Al contrario, labbra sottili, cadenti, e dal profilo mal definito creano un aspetto piatto e quasi senescente. È forse per questo motivo che oggi il trattamento medico estetico delle labbra rappresenta un punto cardine della correzione degli inestetismi del viso, un intervento reso più efficace grazie a materiali iniettabili di sicura affidabilità.

Accanto a una correzione puramente estetica, volta a enfatizzarne, soprattutto in pazienti giovani, la naturale bellezza, esiste poi il grande tema del ringiovanimento dei tessuti labiali e perilabiali, ove l’uso di metodiche poco invasive permette risultati di grande effetto, con interventi di minima compromissione della vita sociale. Nell’invecchiamento delle labbra dobbiamo distinguere un aging delle componenti intrinseche alla struttura anatomica labiale e uno delle componenti estrinseche. Il primo è caratterizzato da perdita di volume e pienezza della mucosa, perdita di forma e definizione del bordo del vermiglio (asssottigliamento/ appiattimento), e da perdita di verticalità del labbro rosso, ove le cuspidi dell’arco di cupido diventano meno evidenti, quasi piatte, i tubercoli labiali si atrofizzano, gli angoli perdono volume. L’aging delle componenti non proprie è caratterizzato da perdita di supporto osseo, dentale e adiposo, con aumento di verticalità del labbro bianco, elastosi del labbro bianco con comparsa di rughe verticali, principalmente del labbro superiore, e infine comparsa di pieghe alle commissure, contestuali all’accentuarsi delle pieghe naso-labiali. L’approccio correttivo-estetico rende quindi necessario migliorare la forma, ripristinare il volume, preservare o ricreare l’arco di cupido e le creste filtrali, correggere il contorno, le pieghe nasolabiali e le pieghe della commissura, supportando anche e soprattutto il labbro bianco inferiore e gli angoli.

Rughe periorali

Altrettanto importante è la correzione delle rughe periorali verticali, che più di ogni altro segno danno alle labbra un aspetto senescente. Nella valutazione del processo di correzione delle labbra dobbiamo sempre aver presente quella che è la madre di tutte le discipline mediche, l’anatomia. I parametri estetici macroscopici del viso, erano già stati definiti da Leonardo da Vinci per il quale l’armonia fra le varie unità anatomiche del volto era assolutamente necessaria ai fini di una bellezza non artefatta. Le labbra fanno parte della unità estetica orale-periorale, che a sua volta rappresenta una sottounità della unità estetica inferiore del volto. I principali parametri morfo-estetici da rispettare sono quindi rappresentati dalla distanza fra naso e labbro superiore (circa 18-20 mm), dalla distanza fra mento e labbro inferiore (circa 36- 40 mm), ma soprattutto dal rapporto fra labbro superiore e labbro inferiore. Questo rapporto, di solito circa 0.6/1 è fondamentale perché il labbro inferiore (che ha un’altezza di circa 10 mm) è sempre più pieno del superiore. Tale rapporto deve essere mantenuto anche dopo una correzione volumetrica con un filler. Labbra corrette senza rispettare questo rapporto appaiono spesso eccessive e artefatte per una abnorme enfatizzazione del labbro superiore. L’estensione laterale della bocca, nel rispetto dei canoni estetici leonardiani, non deve superare una linea ipotetica passante per la tangente mediale all’iride.

La proiezione laterale delle labbra deve poi rispettare una linea tesa fra le narici ed il mento, che sia tangente al labbro superiore e a quello inferiore (linea di Steiner). L’angolo naso-labiale infine deve avere un valore compreso fra 85° e 105°. L’anatomia microscopica delle labbra, a sua volta, condiziona le nostre possibilità di intervento con un filler. Al di sotto dell’epitelio di rivestimento, la lamina propria è una struttura lassa con fibre che si incrociano in varie direzioni formando reti a maglie larghe. La sottomucosa è formata da qualche cellula adiposa e sostanza fondamentale in cui si trovano in prevalenza fibre collagene, alle quali sono frammiste anche fibre elastiche e fibre reticolari. Le fibre collagene si ramificano e si riuniscono a formare una rete a maglie molto ampie entro le quali è tesa una sottilissima trama di fibre reticolari e fibre elastiche disposte a formare una rete strettamente intrecciata (a nido d’ape). Al di sotto, infine, troviamo il piano muscolare. La lamina propria e la tela sottomucosa nell’insieme costituiscono dunque una struttura molle, flessibile, scorrevole, estensibile e facilmente spostabile. L’insieme di queste nozioni permette di ottimizzare quelle procedure, realizzabili nella grandissima maggioranza dei casi con uno più tipi di filler, capaci di enfatizzare o ridefinire la forma delle labbra in armonia con il viso, e di ripristinare o ristrutturare il volume, per una naturale proiezione. Nel 1981, grazie alla immissione sul mercato del collagene, ebbe inizio l’era delle correzioni non chirurgiche dei difetti estetici del volto e tra questi anche il trattamento delle labbra. L’introduzione dell’acido ialuronico iniettabile per uso estetico, nel 1996, ha aperto poi un’epoca di sicurezza, efficacia cosmetica, ampia compliance, facile esecuzione. Da allora alcuni milioni di donne (ma anche uomini) hanno richiesto e ottenuto impianti di acido ialuronico per l’aumento, la correzione o il ringiovanimento delle labbra. Il tessuto della mucosa labiale viene ottimamente infiltrato da un materiale non particellare (come il collagene o gli acidi ialuronici non stabilizzati che purtroppo determinano una correzione di breve durata).

Acido ialuronico labbra

I gel macroparticellari, d’altro canto, possono risultare deviati dalle strutture fibrillari con la possibilità di avere zone a maggiore o minore densità d’impianto. Per una correzione completa delle labbra potremo dunque utilizzare prodotti diversi ma sinergici, fra i quali gli acidi ialuronici NASHA fanno la parte del leone. I classici acidi ialuronici stabilizzati (Restylane e Perlane) ci saranno utili per correggere o delineare i contorni, le creste filtrali e le pieghe della commissura, ma anche per supportare e riempire le strutture non proprie labiali, come il labbro bianco inferiore o la piega naso-labiale. Per dare volume e consistenza alle labbra utilizzeremo un gel di acido ialuronico costituito da particelle ipercompattate e coese, che, iniettate nella mucosa, si incastrano e scivolano perfettamente fra loro formando all’interno del labbro una struttura compatta e omogenea, continua, ma molto flessibile, con un risultato estetico dinamico e tridimensionale (Restylane Lipp). Le sottili rughe periorali potranno a loro volta essere trattate utilizzando un gel di acido ialuronico più fluido (Restylane Touch), capace di dare un risultato maggiormente plastico. La possibile associazione della tossina botulinica permette poi di ridurre leggermente il tono di base del muscolo orbicolare, a cui segue una lieve estroflessione della mucosa labiale, e di determinare il blocco delle microcontratture del muscolo responsabile delle rughe verticali, con un effetto di allungamento della durata dei filler. Nella nostra esperienza quotidiana il trattamento correttivo delle labbra non viene più proposto sulla base del tipo di materiale e con la limitazione legata al contenuto di una fiala, ma come sinergia di trattamenti utili ad ottenere il miglior risultato possibile, che si identifica oggi nella possibilista di ottenere risultati naturali, misurati, ed in armonia con il resto del viso. L’associazione di più materiali e metodiche è per le labbra come pure per il resto del viso, il mezzo migliore per ottenere un ringiovanimento globale non invasivo. In conclusione, la correzione delle labbra, sia che abbia come obiettivo il puro abbellimento estetico della bocca o il suo ringiovanimento, non può prescindere da una valutazione attenta dell’unità anatomico-estetica orale- periorale, e quindi dei tessuti ossei, dentali, adiposi e muscolari periorali, da una valutazione di come questa unità si inserisca armonicamente nel terzo inferiore del volto in rapporto ai restanti due terzi, ed infine da una conoscenza approfondita del tipo di tessuto da trattare e dei materiali da utilizzare.