Trattamento dell’adipe localizzato

Grazie a sistemi di cavitazione garantiti da soluzioni tecniche e ingegneristiche, il trattamento delle adiposità localizzate può essere sia efficace che sicuro.

di Simona Corsetti

Il trattamento delle adiposità localizzate e della cellulite è da sempre la richiesta più frequente delle donne e ultimamente, anche se in misura minore, degli uomini. Fino a oggi sembrava che non ci fossero alternative all’intervento chirurgico, o perlomeno che potessero dare altrettanto soddisfacenti risultati. Ultimamente, sulla scena è giunta una tecnica la cui applicazione è derivata da altri campi, e che si propone come un intervento non invasivo a questi problemi estetici: la cavitazione, e rapidamente il mercato è stato invaso da apparecchiature, più o meno affidabili. Per chi non fosse addentro a questa materia, ricordiamo che la cavitazione è un fenomeno conosciuto e sfruttato in molti settori industriali, dalle grandi lavanderie alla fine pulizia degli orologi, provocato da ultrasuoni a bassa frequenza che inducono la formazione di microbolle di vapore all’interno di un liquido. Queste microbolle, sottoposte alle oscillazioni di pressione provocate dagli ultrasuoni, finiscono per implodere con un conseguente rilascio di energia d’urto.Nella medicina estetica questo effetto è sfruttato per ottenere la riduzione di adiposità localizzate e cellulite. Ultrasuoni di opportune caratteristiche infatti, se convogliati all’interno della massa grassa sottocutanea, possono dar luogo a cavitazione. In questi casi l’energia rilasciata dall’implosione delle microbolle provoca la distruzione delle cellule adipose con conseguente liberazione dei grassi contenuti all’interno che devono poi essere eliminati attraverso l’organismo.

Il problema della sicurezza e dei rischi connessi all’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza e dei possibili danni che la cavitazione può provocare, è spesso oggetto di discussione nell’ambito dei Congressi di dermatologia e medicina estetica, e le aziende più serie sono impegnate nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, efficaci e assolutamente sicure, per il trattamento di adiposità localizzate e cellulite. L’attenzione dei ricercatori si è oggi concentrata sulla possibilità di utilizzare un doppio ultrasuono modulabile in bassa frequenza e che unito alla tecnologia vacuum permetta di trattare solamente l’area interessata. Con uno speciale manipolo infatti si solleva il pannicolo adiposo affinché l’azione dei due moduli a ultrasuono si concentri solamente in quella zona. Il tessuto adiposo viene così sollevato fino ad aderire ai due emettitori, i quali grazie anche alla loro particolare inclinazione agiscono in profondità andando a colpire principalmente le cellule di grasso dell’area interessata ed evitando ogni rischio per i tessuti sottostanti. Un altro aspetto progettuale che sembra essere fondamentale è l’ampia possibilità di modulazione di frequenza, che permette di effettuare un trattamento sicuro, efficace e adattabile a ogni singolo paziente.

Come già ricordato, l’effetto cavitazionale dell’emissione ultrasonica produce la rottura delle cellule adipose, avviando così i processi metabolici che porteranno alla naturale eliminazione delle scorie di grasso da parte dell’organismo. Per favorire tale processo occorre però eseguire un massaggio linfodrenante che aiuti ad eliminare i liquidi attraverso le stazioni linfatiche. Per questo motivo alcuni sistemi sono dotati di un manipolo studiato sia per l’apertura delle stazioni linfatiche sia per il massaggio linfodrenante, che effettuano attraverso delle membrane elastomeriche biocompatibili. Tale effetto è di fondamentale importanza ai fini dell’assorbimento della massa grassa precedentemente trattata con il manipolo ad ultrasuoni e consente di accelerare il processo di smaltimento dei grassi residui. Tutto questo – aggiungono gli ideatori del sistema – con grande beneficio per il lavoro del fegato, che altrimenti risulterebbe sovraccaricato. Il riscaldamento prodotto dall’ultrasuono ha anche l’immediato effetto di distensione di cute e tessuti. Raggiungendo il derma e il sottocute esso si traduce nella contrazione e nel compattamento del collagene e nella formazione di nuovo collagene che contribuisce alla rivitalizzazione della pelle. I risultati sperati sono allora due: la perdita di centimetri e un visibile miglioramento dell’aspetto cutaneo che dopo il trattamento appare più tonico ed elastico.

Grazie alla presenza di numerosi programmi preimpostati, dedicati a ciascuna area da trattare, alla gestione modulata della bassa frequenza e alle particolari geometrie di emissione il trattamento di cavitazione può essere effettuato su tutto il corpo (ad eccezione del volto), in maniera sempre più personalizzata in funzione delle problematiche delle singole clienti, semplicemente selezionando i parametri sul touch screen della macchina adottata.