Piante, alghe e fiori rimedi salutari

Proprietà benefiche della Maca

della dott.ssa Gabriella La Rovere

Se fossimo capaci di osservare maggiormente la natura che ci circonda nelle sue mille forme capiremmo che la risposta a molti problemi può venire da piante, alghe e fiori.

Talvolta ripenso a mia nonna e alla saponetta rosa che usava tutti i giorni per lavarsi il viso. Dopo il suo passaggio, il bagno emanava un sottile profumo di fiori che ben si accordava con gli asciugamani di lino bordati all’uncinetto. Oggi la ricerca cosmetica ha fatto notevoli progressi spinta da una costante richiesta di novità e di bloccare l’inesorabile processo di invecchiamento cutaneo. La vecchiaia, infatti, non è tollerata in una società che è sempre in movimento e, dopo il boom degli antiossidanti, l’industria cosmetica ha pensato bene di guardare a madre natura, curiosando tra i principi attivi usati da millenni nelle altre medicine. Tra le piante esotiche, la Camellia Sinensis (tè verde) è forse quella che ha avuto maggiore attenzione in questi anni, portando molti italiani a modificare le proprie abitudini di vita ed a berne più tazze al giorno, nella speranza di essere sempre più vicini a Dorian Gray.

I polifenoli in essa contenuti sarebbero in grado di inibire l’azione infiammatoria e carcinogenetica delle radiazioni UV, il che li ha fatti inserire sia in creme solari che nelle comuni creme idratanti. L’obiettivo è la riduzione della perossidazione lipidica e la riduzione significativa dello sviluppo dell’eritema, della produzione dei radicali liberi e della infiltrazione leucocitaria. La Mimosa del Brasile è un albero della foresta amazzonica la cui corteccia è ricca di tannini e flavonoidi: i primi, dai poteri astringenti e tonificanti, facilitano il drenaggio, mentre i secondi attivano la microcircolazione, il che porta a una pelle meno congestionata e meglio irrorata: più sana, per intenderci. La pianta è una vera fonte di energia e non stupisce che venga comunemente chiamata ”corteccia di gioventù” Il Mamaku, o Cyalthea medullaris, è una grande felce che cresce in Nuova Zelanda e nelle isole del Sud Pacifico. Usato dalla popolazione Maori come cicatrizzante, è entrato a far parte di creme idratanti per la presenza di polisaccaridi di alto peso molecolare che formano un film protettivo di superficie. L’Emblica (Phyllantus emblica) è una pianta originaria dei paesi tropicali dell’est asiatico, caratterizzata da una intensa attività antiossidante per la presenza di tannini a basso peso molecolare. È, a ragione, definita un antiossidante vero perché, in presenza di metalli di transizione come rame e ferro, non possiede un’attività pro-ossidante intrinseca, come la vit. C, la vit.

E e le procianidine. L’estratto dai frutti della pianta viene usato per la formulazione di creme anti-età e per protettivi solari. La Maca è una pianta erbacea annuale, che cresce in Perù a 3800-4500 mt, in condizioni climatiche particolarmente difficili, dove la pressione di ossigeno nell’aria è di 80-85 mmHg e quella di CO2 è di 1.34 mmHg, con venti freddi e fra i 7°e i -10°C. Caratteristica della maca è l’elevato contenuto proteico e la sua ricchezza in minerali, tra i quali predomina il ferro. Viene usata nella formulazione di creme idratanti e ristrutturanti per ridonare splendore alla carnagione grazie alle sue proprietà capillaro-protettive. Un’altra pianta che merita considerazione è il bambù, pianta tipica delle zone tropicali e subtropicali, dotata di notevole resistenza, superiore all’acciaio: alcune costruzioni in bambù sono rimaste in piedi dopo lo scoppio dell’atomica a Hiroshima. Il bambù è dotato di un’alta velocità di crescita (fino a 30 cm al giorno) ed è in grado di arricchire terreni sfruttati in precedenti coltivazioni. Tra le sue caratteristiche, quella di assorbire enormi quantità di CO2 (fino a 12 tonnellate/ettaro), e di emettere quantità di O2 superiore del 35% a quella di altre piante a parità di superficie. La sua ricchezza in silicio è superiore di ben 10 volte quella dell’equiseto, trova quindi indicazione in tutte le situazioni di ridotta mineralizzazione, andando a rinforzare i tessuti di sostegno, ma anche gli annessi cutanei (capelli, unghie). Tradizionalmente è usato perché favorisce i processi di cicatrizzazione cutanea e riduce le infiammazioni. È incluso in creme ristrutturanti e tonificanti e, sotto forma di polvere, in quelle esfolianti. Nel mare ci sono diverse microalghe entrate a far parte della formulazione di creme che stimolano il rinnovamento cellulare. Per esempio, la laminaria digitata, un’alga bruna che emerge solo durante le basse maree primaverili, viene usata in creme idratanti long-lasting per rafforzare il film idrolipidico cutaneo, evitando co­sì la disidratazione. Le giovani piante di un’alga rossa originaria della Nuova Zelanda (asparagopsis armata) sono ricche di silicio, quindi utili come ristrutturante cutaneo. Introdotta nel Mediterraneo nel 1925 è coltivata principalmente per la cosmesi.

L’haemato­coccus pluvialis, un’alga unicellulare presente nei grandi laghi africani e nei mari artici è ricca di carotenoidi, tra cui la quota principale è data dall’astaxantina. La sua efficacia antiossidante, e quindi anti-invecchiamento, è 10 volte maggiore del beta-carotene e 1000 volte rispetto alla vit. E. Ma quanto c’è in natura che ancora non conosciamo? Il tempo ci darà una risposta, ma intanto rendiamoci conto che spesso non riusciamo ad apprezzare ciò che è così chiaro davanti a noi, solo perché siamo troppo presi dalla fretta.