di Anna Valente, fisioterapista ASL Roma B
È sbagliato considerare il massaggio una semplice tecnica di rilassamento. Molte sono le variabili e gli obiettivi possibili.
Il massaggio consiste in un insieme di manovre manuali che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici. è un procedimento terapeutico essenzialmente indicato per i suoi effetti antalgici, miorilassanti e generali. Il massaggio è un mezzo privilegiato di approccio terapeutico e di comunicazione attraverso il contatto corporeo. Quale che sia la manovra scelta, la mano del fisioterapista deve percepire e adattarsi alle reazioni tessutali e generali del paziente.
La scelta delle manovre varia in funzione dell’obiettivo che si vuole raggiungere e della struttura da trattare. Le manovre del massaggio possono essere lente o rapide: le manovre lente, quasi monotone, hanno
effetto inibitore degli stimoli nocicettivi, le manovre rapide, irregolari e superficiali, determinano una stimolazione esterocettiva e propriocettiva di integrazione corporea.
Gli effetti del massaggio sono diretti e riflessi: i primi avvengono direttamente sui tessuti trattati, i secondi attraverso la stimolazione del sistema neurovegetativo, precisamente del sistema parasimpatico. Il massaggio può essere indirizzato a diverse strutture corporee: alla cute, ai muscoli, alle aponeurosi e ai legamenti. A livello cutaneo il massaggio libera i differenti piani di scivolamento tegumentario, qui possono essere utilizzate manovre di palpazione e di scivolamento se ci sono aderenze o il masssaggio
manovre di frizione e di stiramento per ottenere un effetto reflessogeno e di vasodilatazione superficiale. A livello muscolare il massaggio ricerca il rilassamento, eliminando gli spasmi e le distonie per riequilibrare le tensioni nel gioco agonista-antagonista: il rilassamento muscolare è indispensabile per ottenere un movimento libero e armonioso ed è per questo motivo che molte sedute di cinesiterapia vengono precedute dal massaggio. Le manovre di base del massaggio classico sono gli sfioramenti, le frizioni, gli impastamenti, le vibrazioni, le percussioni.
Gli sfioramenti sono delle pressioni che possono essere superficiali, profonde, statiche. Gli sfioramenti superficiali sono indirizzati alla cute, vengono eseguiti con un semplice contatto delle dita, senza forte pressione, sono diretti soprattutto alla sensibilità superficiale, se la velocità di esecuzione è lenta provocano una ipoestesia cioè una diminuzione della sensibilità nel tessuto trattato. Gli sfioramenti profondi assomigliano ai precedenti e se ne differenziano soltanto per l’impiego di una pressione più netta a livello della zona massaggiata, queste manovre si rivolgono a tessuti profondi quali il tessuto sottocutaneo, muscolare, capsulo-legamentoso. Nelle pressioni statiche si esercita e si aumenta, in una determinata regione, una semplice pressione per un tempo più o meno breve e va rispettato un tempo di tenuta e un tempo di rilasciamento: queste tecniche vengono usate soprattutto a livello di punti di contrattura muscolare o su tronchi venosi per agire sulla circolazione di ritorno. Le frizioni si attuano attraverso il posizionamento fisso di una mano del fisioterapista sulla zona da trattare, il massaggio si effettua tra il piano cutaneo e un piano più profondo, muscolare o legamentoso a seconda della localizzazione.
Gli impastamenti consistono nell’afferrare una piega più o meno ampia di tessuto, con due mani, il fisioterapista effettua un movimento di pressione alternata delle mani, sia sul posto che progredendo in un determinato senso. L’impastamento è trasversale quando le mani del fisioterapista sono poste perpendicolarmente al segmento da trattare e possono così progredire distalmente o prossimalmente, è longitudinale quando le mani sono parallele all’arto e progrediscono alternativamente nell’asse del segmento. Nelle vibrazioni il fisioterapista produce una serie di sollecitazioni molto rapide in andata e ritorno, generalmente in senso verticale, con una successione di pressioni e depressioni. Le percussioni consistono nell’atto di “battere” in maniera ritmica i tessuti da trattare, sono manovre che possono essere facilmente modulate, sono stimolanti se hanno un ritmo lento e un’intensità forte, sono sedative se hanno un ritmo rapido e una bassa intensità. Il fisioterapista può modulare tutte le manovre di base suesposte sia cambiando la superficie di contatto, sia variando l’intensità, la velocità di esecuzione, il ritmo.
La direzione del massaggio può essere centripeta o centrifuga, trasversale alle fibre o longitudinale. Oltre a questa tecnica di massaggio esistono altre tecniche quali il linfodrenaggio manuale, il massaggio connettivale, il massaggio trasversale profondo. Le diverse tecniche vengono utllizzate a secondo della patologia da trattare e dei risultati che si vogliono ottenere, per esempio la tecnica del linfodrenaggio manuale è particolarmente indicata per il riassorbimento degli edemi.
Per effettuare una seduta di massaggio va preparato un setting adeguato: la temperatura ambientale deve adattarsi alle esigenze del paziente, l’ambiente deve essere pulito, privo di rumori, non sovraccarico di arredi nè troppo spoglio; il fisioterapista deve ricercare una posizione confortevole per sè e per il paziente, deve osservare una igiene scrupolosa, usare guanti monouso se lavora per esempio in prossimità di una piaga. Il massaggio può essere utilmente utilizzato nelle condizioni post-traumatiche, per esempio nelle contusioni osteo-articolari e muscolari per ridurre lo spasmo muscolare. è ancora indicato nelle condizioni subacute e croniche a carattere infiammatorio delle articolazioni e dei muscoli, in questi casi l’obiettivo del massaggio è di migliorare la circolazione locale e le condizioni dei tessuti para-articolari, di diminuire lo spasmo muscolare. Si può utilizzare per il trattamento delle cicatrici retraenti per facilitare la lisi delle aderenze. Il massaggio è controindicato negli stati infiammatori ed eruttivi della cute, nelle condizioni traumat2121iche acute osteoarticolari e muscolari, in presenza di febbre, di tumori, di tubercolosi extrapolmonare, di flogosi venose e varici.