del Dott. Alessandro Thione Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica – Vigevano
La cosmetica ha radici lontanissime. Dall’antico Egitto, dove sono state rinvenute le prime prove dell’utilizzo di cosmetici per la cura della pelle, l’arte della cosmesi si è poi sviluppata con le prime forme di civiltà, nel bacino del Mediterraneo principalmente nell’area medio orientale. Si racconta che Semiramide, bellissima regina dell’Assiria, facesse il bagno nella birra per rendere luminosa e fresca la sua pelle. Ma anche i Greci ci hanno lasciato alcune ricette a base di sostanze naturali come frutta e verdura, argilla, fanghi e farine che facevano parte degli ingredienti per la preparazione delle maschere di bellezza, mentre nella Roma imperiale, nelle Terme di Caracalla, il necessario cosmetico era preparato fresco da schiave specializzate: le cosiddette cosmetae. In particolare le maschere venivano utilizzate per levigare e rendere morbida ed elastica la cute del corpo. La sostanza più utilizzata era l’argilla, le cui proprietà sono note e utilizzate anche ai nostri giorni, ma la letteratura parla di paste, infusi vari e cosmetici ottenuti dai testicoli di toro o di coccodrillo.
All’epoca grande importanza assumevano le maschere – formulazioni che permettono un contatto prolungato e un maggiore assorbimento degli ingredienti attivi da parte della cute – e che danno la possibilità di effettuare trattamenti più intensi ed efficaci. Dopo che per secoli questa tecnica è stata pressochè lasciata nelle mani delle professioniste della bellezza, oggi anche la medicina estetica ne sta riscoprendo l’uso, sia come trattamento ambulatoriale effettuato da parte del medico, sia come prescrizione domiciliare nell’ambito di protocolli di trattamento integrati. Ho recentemente provato una nuova linea di maschere a base di polinucleotidi proposti con il marchio ioMask dalla Mastelli s.r.l., formulate in modo da essere molto ben tollerate, prive di conservanti e profumi e, caratteristica fondamentale, da poter essere utilizzate anche immediatamente dopo trattamenti ambulatoriali di medicina estetica. Queste maschere sono in fibra tessuto non tessuto, pertanto sono in grado di veicolare una grande quantità di prodotto poichè la loro struttura in resina sintetica non trattiene per assorbimento gli ingredienti attivi ma li cede gradualmente, determinando in intenso assorbimento non per occlusione ma per osmosi naturale.
Maschere viso: principi attivi
I principi attivi utilizzati per la loro azione trofica sui fibroblasti del derma, sono i polinucleotidi che, come evidenziato dalla ormai ricca documentazione bibliografica intern17ne di molecole della matrice extracellulare tra cui in particolare l’acido ialuronico e il collagene e proteggono dai danni da radicali liberi. Pertanto risultano un importante ingrediente sia per prevenire e contrastare l’aging, sia per favorire la riparazione della cute. In particolare, dalla mia esperienza, la maschera denominata Repair risulta un valido ausilio dopo trattamenti ambulatoriali, tra cui peeling chimici superficiali, laser, biorivitalizzazione, radiofrequenza, infiltrazione di filler, mesoterapia, ecc., per lenire irritazioni e arrossamenti, idratare e fornire una protezione alla pelle, grazie alla formazione di un film protettivo di superficie che incrementa anche l’assorbimento degli ingredienti attivi contenuti nella maschera. Contiene infatti un polisaccaride naturale estratto dai semi di lino che si dispone sulla cute superficialmente dando una protezione meccanica, particolarmente utile in caso di trattamenti esfolianti. I polinucleotidi inoltre favoriscono la fisiologica riparazione e un più rapido recupero estetico e funzionale della cute danneggiata. Pertanto il trattamento ambulatoriale e la maschera vengono ad agire in modo sinergico. Per la spiccata azione lenitiva e antiarrossamento questa maschera può essere particolarmente adatta anche in caso di cute fragile e sensibile. La maschera schiarente (lightening Mask) è a base di a-arbutina, una molecola che si è rivelata particolarmente efficace per la sua azione nei confronti dell’enzima tirosinasi. L’originalità della maschera è dovuta alla versatilità della sua applicazione: la si può utilizzare sia immediatamente dopo trattamenti ambulatoriali per potenziarne l’azione schiarente, ma anche come trattamento domiciliare intensivo. Ritengo, infatti, che il trattamento di ipercromie quali il melasma, per la sua difficoltà e per l’elevata frequenza di recidive, debba essere fondato su trattamenti ambulatoriali ripetuti, non aggressivi, ad es. peeling chimici superficiali, associati a trattamenti schiarenti domiciliari, da effettuare per periodi prolungati con una cadenza mono o bi-settimanale. Altra maschera di cui ho provato l’utilità è quella Anti aging da usarsi dopo biorivitalizzazione e mesoterapia. L’azione lenitiva, idratante e l’associazione di ingredienti miranti a stimolare l’attivazione dei fibroblati, la secrezione autologa di collagene e l’azione antiradicalica, ne fanno un valido ausilio per contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo, soprattutto se viene effettuato un utilizzo continuativo del prodotto. Si tratta, come per le altre maschere della stessa linea, di una maschera tessutale che consiglio di applicare anche a livello del collo.
Peeling e biorivitalizzazione
A disposizione del medico estetico, infatti, le metodiche per il trattamento di questo distretto cutaneo sono minori e meno efficaci, non vengono utilizzati i filler, scarsi risultati si hanno con i peeling, la biorivitalizzazione con sostanze viscolelastiche (acido ialuronico, macromolecole polinucleotidiche), può lasciare per alcune ore microponfi, e talora, non ottiene la compliance dei pazienti. Risultati interessanti si possono ottenere anche con la maschera a Effetto tensore, che svolge un’azione immediata di attenuazione delle rughe superficiali associata a intensa idratazione. Il trattamento, innovativo e a base di un nuovo tripeptide, di piccole dimensioni, è in grado di penetrare profondamente mentre la presenza di chitosano di origine naturale e con elevato potere igroscopico, funge da riserva idrica, assicurando alla pelle un’idratazione profonda e duratura, oltre a proteggerla formando un film naturale superficiale. In conclusione, con l’utilizzo clinico di queste maschere ho riscontrato un’ottima accettazione del trattamento, in assenza di effetti collaterali. I pazienti hanno riscontrato una più rapida attenuazione di eritema, irritazione, sensazione di bruciore che sono possibili e frequenti dopo trattamenti ambulatoriali di medicina estetica. Lo ritengo utile per l’azione di protezione sulla cute, soprattutto in caso di vento, e freddo, per le pelli sensibili e in tutte le pazienti che desiderano tornare ad applicare immediatamente il maquillage. In definitiva nulla di nuovo sotto il cielo: un antico trattamento cosmetico, grazie ai moderni, efficaci e sicuri ingredienti diviene un valido ausilio per chi mira a correggere e contrastare gli inestetismi cutanei con metodiche naturali, ripetibili e non aggressive.