Medicina estetica rigenerativa

del Prof. Maurizio Eleuteri, Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Docente Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

I protocolli  antiaging devono essere personalizzati e flessibili, valutando le principali metodiche estetiche e chirurgiche e le caratteristiche dei pazienti

 

Oggi siamo spettatori interessati dell’evoluzione, della rapida trasformazione di ciò che definiamo anti-aging, medicina rigenerativa, tecnologie avanzate: dalle cellule staminali emopoietiche ai biorivitalizzanti tissutali di ultima generazione, fino alla tecnologia a Radio Frequenza. Le conoscenze biologiche, genetiche e tecnologiche sono conseguentemente evolute, dalla manipolazione minima (PRP, Adipociti, ecc.) all’ingegneria tissutale (cellule, fattori di crescita, ecc.). Più sapere e una migliore disponibilità di tali innovazioni spingono tutti noi medici ad aggiornarci e a offrire ai pazienti un’adeguata informazione al fine di prevenire eventuali diffidenze verso il “nuovo”. La trasformazione della Medicina Estetica, non più solamente curativa ma preventiva, continua oggi in una medicina rigenerativa sia nei riguardi dei danni estetici che di quelli biologici dell’invecchiamento. Fino a ieri avevamo a disposizione i filler (per primo il collagene bovino poi l’acido ialuronico di sintesi batterica) il botulino, le vitamine, ecc.., oggi la nuova frontiera è la rigenerazione cellulare mediante l’utilizzo di cellule staminali, fattori di crescita e adipociti. Per questo si può parlare di Medicina Estetica Rigenerativa e di protocolli Anti-Aging, personalizzati e multidisciplinari, basati su innovazioni che necessitano di una garanzia di trasparenza per i pazienti.

Protocolli da standardizzare in base al danno estetico da invecchiamento cutaneo (danni solari, fumo, abitudini alimentari, patologie, ecc.) e che iniziano con una fase terapeutica “intensiva” per aggredire i segni dell’aging cutaneo e ottenere rapidamente un visibile miglioramento estetico, come è nelle aspettative dei pazienti. Seguita però da una successiva e irrinunciabile fase di “mantenimento e prevenzione” dai futuri danni da aging. Chek-up cutaneo e diagnosi cosmetologica, cosmesi personalizzata, integratori alimentari, alimentazione e abitudini sane di vita sono la base di un moderno protocollo anti-aging. I protocolli terapeutici specifici possono poi diversificarsi a livello distrettuale: volto, decolleté o altre parti del corpo (mani, braccia, ecc.) colpiti dai vari problemi di cui tanto si lamentano donne e uomini.

injection2Personalmente utilizzo come procedura di base una biorivitalizzazione tessutale con acido ialuronico libero (differente dall’acido ialuronico cross-linkato dei filler che vengono utilizzati a scopo riempitivo e volumizzante) che ha azione idratante e rigenerante sui tessuti disidratati e danneggiati da aging e danni solari e metabolici. Le sedute di biorivitalizzazione si praticano ogni 20/30 giorni e consistono in una serie di punture con aghi sottilissimi a formare un reticolo di piccoli ponfi, che si riassorbono in 24 ore, sulla superficie cutanea da trattare, sia esso il viso, decolleté, le mani, ecc. È opportuno avvertire il paziente che si possono avere lievi arrossamenti e talvolta piccole ecchimosi.

Nei miei protocolli,  la biorivitalizzazione con acido ialuronico libero, è paragonabile, con una metafora poco scientifica ma efficace, al “prêt-à-porter“,  mentre l’integrata con sedute di PRP (Plasma Ricco di Piastrine) permette di proporre “l’alta moda” della medicina estetica–rigenerativa. Come è noto il PRP è un fattore di crescita di comune e utile impiego in molte discipline mediche (ortopedia, chirurgia ricostruttiva, oculistica, ecc.) con la funzione di stimolare e attivare, nella zona che si sta trattando, le cellule staminali e diversi meccanismi cellulari tra cui la proliferazione e migrazione dei fibroblasti e la sintesi del collagene,  migliorando lo stato della pelle. è utile puntualizzare che non si tratta di un semplice trattamento estetico, ma di una metodica biologica che tende a ripristinare le migliori condizioni vitali della nostra cute. La tecnica è semplice e praticamente indolore: si effettua un prelievo di circa 20 ml. di sangue intero dal paziente e lo si fa centrifugare per separare i globuli rossi e bianchi dal plasma dove si trovano le piastrine.

Si preleva la componente liquida e si aggiunge una particolare soluzione che determina la rottura delle piastrine e la liberazione dei granuli in esse contenuti che hanno azione chemiotattica verso i fibroblasti, i macrofagi, i monociti e i granulociti in grado di accelerare i processi di rigenerazione tissutale e di cicatrizzazione, la proliferazione e la differenziazione cellulare, la rivascolarizzazione dei tessuti. L’iniezione intradermica avviene mediante un piccolissimo ago e con tanti piccoli pomfi nella zona che si vuole trattare che spariscono in poche ore. Il paziente dal giorno dopo riprende la sua vita lavorativa e di relazione, può fare lo shampoo, prendere l’aereo, ecc. Il risultato è visibile in 3/6 mesi e se necessario si può ripetere a distanza di 3/6 mesi. Il PRP si sta dimostrando efficace sia per il rinfoltimento dei capelli sia per il trattamento degli esiti da acne. Da pochi anni poi ha trovato grande consenso sia da parte degli operatori sanitari che delle pazienti l’utilizzo nei protocolli anti-aging delle Radio Frequenze non ionizzanti comprese tra i campi di 1 MHZ e 10 GHz, perché penetrano nei tessuti esposti e producono calore a seguito dell’assorbimento di energia, misurato in SAR (tasso di assorbimento specifico) pari a watt/chilogrammi. Le radiofrequenze utilizzate in medicina estetica non hanno effetti collaterali dimostrati per la salute, mentre gli effetti estetici ottenibili sono legati alla contrazione delle fibre collagene superficiali e profonde, fino alla fascia muscolare.

In genere, nei tessuti che mostrano una maggiore impedenza alla conduttività, per esempio quello adiposo, si genera più calore con conseguente maggior effetto termico. L’effetto biologico prodotto nel derma superficiale e profondo è la denaturazione delle fibre collagene con una loro conseguente contrazione immediata a 360°, con effetto lifting progressivo nei mesi successivi. Viene stimolata anche l’attività rigenerante dei fibroblasti con sintesi di nuovo collagene e aumento della densità dermica che porta a distensione visibile dei tessuti e riduzione della lassità cutanea con un visibile effetto simil-lifting, soprattutto di certe zone di viso, collo e corpo. Utilizzate sul corpo (glutei, gambe, braccia, ecc.) le Radio Frequenze hanno anche un effetto riducente, tonificante, rimodellante e anti-cellulite.

Il vantaggio della terapia è che in un’ora circa (preparazione e trattamento) il paziente può uscire dallo studio e tornare alle sue normali attività. è ovvio che, trattandosi comunque di un trattamento medico non aggressivo, i risultati ottenuti nel migliorare il rilassamento cutaneo e muscolare del viso non sono sovrapponibili a quelli del lifting facciale chirurgico. Anche prima e dopo questo intervento più invasivo, o in caso di altri trattamenti medici o chirurgici (cosmetici, peeling, laser non invasivi, ecc., suggerisco alle mie pazienti cicli di RF per ottimizzare i risultati e contrastare il rilassamento dei tessuti. Nelle condizioni ideali,  il ciclo di Radio Frequenze andrebbe iniziato dopo alcune sedute di biorivitalizzazione, perché una pelle idratata esalta l’azione biologica e meccanica del trattamento per la maggiore conduttività tessutale. Si esegue in genere un ciclo iniziale di 3/6 trattamenti, dai 30 ai 45 min. per sessione, ogni 15/30 gg per viso e collo (in caso del corpo anche a frequenza settimanale o bisettimanale).

Il calore provoca una sensazione urente, più o meno importante a seconda delle aree trattate e della soglia individuale del dolore. Nella fase di “mantenimento” si effettua una seduta di richiamo ogni 1/3 mesi. L’efficacia, nei casi positivi, è percepibile fin dall’inizio e migliora progressivamente nei 6 mesi successivi. Il follow-up indica il mantenimento del risultato da 12 fino a 24 mesi . Il ciclo di trattamenti è ripetibile dopo almeno 6/12 mesi dal precedente. Ma un buon medico estetico, scegliendo il protocollo più adatto, deve saper usare diverse delle armi a sua disposizione.

In quei pazienti che non sopportano aghi e punture, o che sono in terapia anti-coagulante che potrebbe causare ecchimosi intense e durature, meglio utilizzare un soft-peeling PRX-T33, con tricloroacetico (TCA)  modificato in modo da dare minor eritema e desquamazione sulla zona trattata. Esso rappresenta una innovazione per le biorivitalizzazioni che grazie a questo particolare preparato nato da lunghi studi medici, diventano finalmente anche non iniettive. Per chiarire, se la biostimolazione tradizionale è eseguita con delle micro-iniezioni, questo nuovo dispositivo medico, si presenta come gel capace di abbinare una leggera esfoliazione superficiale a una potente biorivitalizzazione. Il PRX-T33 va utilizzato nei protocolli anti aging, per contrastare la perdita di tonicità dei tessuti, per il trattamento dell’acne, cicatrici e smagliature. E, per la sua caratteristica di innescare il processo di stimolazione del derma, in particolare di fibroblasti e collagene che subiscono un processo rigenerativo, rappresenta oggi una delle migliori alternative ai trattamenti iniettivi.

Può essere effettuato come unico trattamento ogni 7-10 giorni (almeno per iniziare 5/6 sedute) per un mantenimento della luminosità del volto o della zona trattata, oppure, se abbinato ad altri trattamenti segue la loro tempistica. Nel corso del protocollo anti-aging dove necessario o dove richiesto dalle pazienti si possono integrare trattamenti con sedute di Tossina Botulinica per attenuare le rughe glabellari, frontali e peri-oculari o sollevare la coda del sopracciglio e di Acido ialuronico filler per rimodellare labbra, proiettare zigomi, attenuarle la piega naso-geniena, ecc. Per concludere ritengo che il chirurgo plastico deve assolutamente integrare la sua routine chirurgica con le nuove frontiere della medicina estetica rigenerativa che offre più armi nella battaglia contro i segni dell’invecchiamento. Perché dove non arriva la chirurgia può arrivare la medicina estetica rigenerativa e viceversa.