I quattro elementi del Mar Morto

di Giorgio J.J. Bartolomucci

In Israele, numerose cliniche sulle sponde del Mar Morto offrono degenza e trattamenti psoriasici a malati reumatici provenienti da tutto il mondo.

Dott. Marco HarariIn un mondo sempre più globale, viaggiare alla ricerca della terapia più efficace non è più una rarità . Il recupero di una condizione di salute è la principale aspettativa di chi cerca sollievo alle proprie sofferenze guardando alle varie opportunità che il mondo offre. Da millenni il Mar Morto rappresenta una opportunità terapeutica naturale a uomini e donne con patologie della pelle, e attualmente sulla sua costa Israeliana sono sorte numerose strutture in grado di ospitare pazienti provenienti oltre che dagli Stati Uniti, da Germania, Paesi Scandinavi, Olanda, Austria, solo per citare alcuni stati europei, i quali rimborsano degenza, servizi e prestazioni, attraverso il loro Servizio Sanitario Nazionale, a chi è malato di psoriasi o di altre dermopatie gravi. È ben risaputo che il Mar Morto, lago salino a 420 metri sotto il livello del mare, garantisce diversi effetti terapeutici, ma è solo nel 1959, che ha ufficialmente inizio l’attività di ricerca e studio dedicata a comprendere e valorizzare il ruolo della climatoterapia per la cura di varie affezioni dermatologiche e reumatologiche. Abbiamo incontrato il dott. Marco Harari, direttore scientifico del DMZ Medical Center del Mar Morto e del Dead Sea & Arava Science Center, che da 25 anni studia e analizza, in collaborazione con l’Università di medicina e l’Ospedale Hadassa a Gerusalemme, i risultati clinici ottenuti attraverso il clima, l’acqua, i fanghi e i sali locali: “La regione del Mar Morto – ci dice lo specialista – è considerata uno dei più importanti ed esclusivi luoghi di cura al mondo per il trattamento di malattie delle pelle e delle vie respiratorie. Centinaia di migliaia di visitatori arrivano qui ogni anno per beneficiare delle qualità terapeutiche del sole, i minerali dalle caratteristiche uniche e l’aria ricca di bromuro. I quattro tradizionali elementi della vita si ritrovano tutti in un luogo dalle proprietà curative uniche.cure-psoriasiPartiamo dal Fuoco: il Mar Morto è il punto più basso della Terra e, per la sua posizione, i raggi del sole devono percorrere una distanza maggiore del normale prima di raggiungere il terreno. Una volta filtrati hanno un effetto positivo sul nostro organismo, contribuendo alla cura di malattie come la psoriasi. Passiamo ora alla Terra: i fanghi estratti dalle rive del Mar Morto sono ricchi di minerali e sali e possiedono riconosciute proprietà mediche cosmetiche. L’Aria del Mar Morto è secca e ricca di ossigeno, che si trova in una quantità superiore del 6% rispetto a qualsiasi altro luogo al mondo, ma è anche satura di bromuro, magnesio e altri 22 minerali diversi, tra cui lo zolfo, noti per le loro proprietà curative. Questa composizione unica contribuisce al trattamento di malattie delle vie respiratorie come la fibrosi cistica e aiuta a calmare il sistema nervoso. Per finire, tre diversi tipi di Acqua: quella propria del Mar Morto, un’acqua termo-minerale e l’acqua minerale da bere. cura-psoriasiL’elevata concentrazione di sali del Mar Morto, in misura di 350 grammi/litro, conferisce alla sua acqua una speciale galleggiabilità, utile anche nei trattamenti idroterapeutici. A Kibbutz Ein Gedi è stato istituito uno speciale laboratorio di biochimica e biotecnologia cutanea in cui vengono condotti studi approfonditi sugli effetti del trattamento combinato di questi quattro elementi negli adolescenti, negli adulti e negli anziani. A tutt’oggi non abbiamo riscontrato alcune problematiche o controindicazioni, ma ai fini di una cura efficace come condizione necessaria una permanenza che va dalle 3 alle 4 settimane”. Le tante ricerche e pubblicazioni disponibili confermano che la forza dei risultati nel caso di malattie reumatologiche e psoriasi risiederebbe proprio nell’azione congiunta dell’esposizione al sole, immersione nelle acque e nell’utilizzo dei fanghi. Lo studio retrospettivo più ampio ha preso in considerazione 1448 pazienti: Abels e altri (1) hanno indicato che nell’88% dei sogetti psoriasici trattati per un periodo di 3/4 settimane con balneoterapia e fototerapia si è verificata una scomparsa delle lesioni pari all’80-100%, mentre nel 58% tale scomparsa era completa. Studi successivi condotti da Knudsen e Worm (2) hanno valutato una totale o quasi totale remissione dei sintomi della psoriasi nel 73% di 192 pazienti seguiti per oltre 18 anni. Sono stati gli studi condotti da David et al (3) ad analizzare la forza combinata dei tre trattamenti valutando gli effetti della sola fototerapia, della sola balneoterapia e di entrambi: i miglioramenti evidenziati sono stati del 79%, del 22,1% e dell’87%. “Risulta chiaro – continua il dottor Harari – che è l’unione delle caratteristiche del Mar Morto a rivelarsi fondamentale nel trattamento della psoriasi che è anche privo di effetti collaterali e con un ottimo rapporto costi-benefici.” Non sfugge al lettore più attento la difficoltà di un soggiorno di almeno tre settimane, dovendo escludere l’estate per le temperature sin troppo elevate. “Siamo consapevoli di ciò – riconosce Harari – ma la nostra terapia ha portato alcuni pazienti a non dover ritornare anche per due anni e il protocollo può essere abbreviato se prima del viaggio ci si sottopone a un ciclo di fototerapia artificiale”. Per chi fosse interessato, la via più semplice per raggiungere Israele è un volo per l’aeroporto Ben Gurion, a metà strada fra Gerusalemme e Tel Aviv: da lì con poco meno di due ore si raggiungono le sponde del Mar Morto.
Bibliografia
1. Abels DJ, Rose T, Bearman JE. Treatment of psoriasis at a Dead Sea dermatology clinic. Int J Dermatol 1995;34(2):134-7.
2. Knudsen EA, Worm AM. [Psoriasis treatment at the Dead Sea].Ugeskr Laeger 1996;158(45):6440-3.
3. David M, Efron D, Hodak E, Even-Paz Z. Treatment of psoriasis at the Dead Sea: Why, how and when? Isr Med Assoc J 2000;2(3): 232-4.
4. Caroline P. Halverstam, MD Mark Lebwohl, MD Climatotherapy at the Dead Sea (1/6) Clinics in Dermatology (2008) 26, 546–553 Nonstandard and Off-label therapies for psoriasis Caroline P. Halverstam, MD – Mark Lebwohl, MD Dept. of Dermatology, Mount Sinai School of Medicine, Box 1048, New York, NY 10029-6574, USA