Manna proprietà benefiche

di Silvia Annavini

Le origini di questo alimento si perdono all’alba dei tempi tra misticismo e tradizione, ma la manna è veramente così unica?

La Bibbia racconta che dopo la liberazione dal giogo egiziano, durante la loro traversata del deserto verso la terra promessa, gli Ebrei, ormai allo stremo delle forze per la mancanza di cibo, ricevettero in dono da Dio la manna. Secondo il racconto biblico essa scese dal cielo sotto forma di fiocchi ricoprendo il terreno come brina e il suo sapore era simile a quello del pane col miele. Tralasciando le implicazioni religiose del testo in esame, è importante notare come probabilmente il racconto è la versione miticizzata di uno dei primi incontri del popolo ebraico con quello che per millenni è stato considerato un cibo prelibato e “naturalmente” a disposizione del viandante, tanto che, a tutt’oggi, nel frasario comune usiamo il suo nome per indicare una fortuna inaspettata o un cibo gustoso. Conosciuta presso le popolazioni più antiche come “miele di rugiada” o “sudore delle stelle” è ancora incerto da cosa derivi il suo nome attuale. Secondo alcuni ricercatori etimologicamente esso sarebbe la storpiatura del termine egiziano mennu, ossia “cibo”. Secondo un’altra corrente di pensiero, invece, verrebbe dall’aramaico “man hu”, ossia “cos’è?”.

Quale che sia l’origine del suo nome, abbiamo però la sicurezza di sapere come essa viene prodotta. La manna altro non è che la resina zuccherina che si ricava incidendo un particolare tipo di frassino (il coltello per l’incisione viene chiamato mannaruolo). Appena sgorgata presenta un colore ceruleo e un sapore amaro ma poi, a contatto con l’aria, si consolida in forma di cannoli e stalattiti, si schiarisce e diventa dolce. Nel nostro paese la manna viene coltivata soprattutto in Sicilia: una tradizione che risale addirittura all’anno 1000 ma che purtroppo negli ultimi secoli è andata declinando sempre di più fino quasi a scomparire in tempi recenti. Eppure la manna oltre a un buon sapore ha anche moltissime qualità terapeutiche. Già nell’antichità i medici greci e romani la consideravano un riequilibrante naturale grazie alle sue proprietà blandamente lassative adatte soprattutto alla primissima infanzia, o alla terza età, per la presenza di mannite e mucillagini in grado di rigenerare la flora intestinale. Oggi sappiamo che svolge azione depurativa e rinfrescante, benefica soprattutto durante i cambi di stagione ed è consigliata per cicli primaverili di 10-15 giorni a chi durante l’inverno è afflitto da ripetuti raffreddori, affezioni gastrointestinali o è stato costretto ad assumere molti farmaci. Preziosa per l’apparato digerente e respiratorio e può essere utilizzata come dolcificante a basso contenuto di glucosio rivelandosi in tal modo ideale per i diabetici. Fra le numerose virtù di questa linfa possono essere annoverate anche proprietà anticatarrali: è utilizzabile come sedativo della tosse o calmante delle bronchiti. Inoltre, può essere usata nel corso di febbri acute e addirittura come decongestionante oculare. Dal punto di vista estetico, invece, della manna si apprezza l’alto contenuto di oligoelementi antiossidanti che ne fanno un rigenerante cellulare naturale e un ingrediente prezioso per creme idratanti, tonici e detergenti intimi e in formulazioni che aiutano a far scomparire le classiche macchie solari, e a ridurre i sintomi della Psoriasi e della Dermatite atopica, quali arrossamento, prurito e riduzione delle squame. Infine, la sua capacità di eliminare dal corpo scorie e adipe riequilibrando l’intestino, è oggi sfruttata anche dalla dietistica attraverso integratori alimentari. A breve sono in arrivo le prime creme antiaging, idratanti e lenitive.