Malto: il cereale che non esiste

Tutte le proprietà del malto: un cereale che siamo abituati ad associare alla birra ma che invece ha moltissime qualità curative

 

Conosciuto per il suo utilizzo nella preparazione delle birre il malto è un cereale che non esiste in natura. Esso deriva infatti dalla lavorazione industriale della cariosside, ovvero il chicco di cereale (principalmente orzo ma possono essere usati anche mais, riso, frumento, ecc.) che subisce un processo di germinazione, attraverso il quale la pianta passa dallo stadio embrionale interno al seme alla fase di sviluppo precedente la germogliazione. La produzione avviene nelle cosiddette malterie, o anche maltifici, attraverso tre fasi principali di lavorazione: si inizia con la macerazione, durante la quale si tiene il cereale sotto acqua in appositi tini per alcuni giorni; in seguito, si passa alla germinazione, che ha luogo una settimana dopo la macerazione e che consiste nel tenere il cereale macerato in germinatoi dove viene mantenuto in contatto dell’aria a temperatura e umidità stabili; infine, si procede con l’essiccazione, che consiste nell’aereazione dei grani germinati con aria calda per diverse ore. Con l’ultimo processo, in particolare, la germinazione viene bloccata, in quanto il tasso di umidità scende dal 50% all’8%. Il risultato finale è un prodotto molto fine e dolciastro, tanto da essere utilizzato, nella produzione di pane e di dolci, come sostituto naturale dello zucchero, ideale per la nutrizione dei bambini e tollerato anche dai diabetici. Rispetto agli zuccheri semplici, infatti, il malto impiega un tempo di assorbimento nell’intestino decisamente inferiore. L’estratto di malto, sotto tutti gli aspetti in cui esso può presentarsi, dalla farina allo sciroppo, alla polvere, rappresenta per l’organismo umano una grande fonte di energia, vista la sua composizione a base di zuccheri differenziati ad azione prolungata nel tempo; utilizzando il malto, dunque, possiamo garantire al nostro organismo un apporto continuo e costante di energia per tutto il corso della giornata.

HandbonitierungL’apporto calorico per 100 g. di malto è pari a circa 300-315 ck, variazione che dipende ovviamente dal cereale da cui proviene. è evidente infatti come per ogni tipo di malto si evidenzino caratteristiche differenti in particolar modo la capacità enzimatica, espressa come “potere diastasico”, misurata in “unità Pollak”, cioè la quantità di maltosio prodotta da 1000 grammi di farina in 30 minuti di tempo. Venduto nelle erboristerie e nei negozi di alimenti biologici, le proprietà del malto sono ancora poco conosciute, nonostante la sua grande versatilità. Il malto di riso è particolarmente utile in caso di problemi polmonari e bronchiali; il malto d’orzo, invece, svolge una funzione disintossicante e depurativa per il fegato, aiutandolo a eliminare le scorie in eccesso; quello di mais, infine, esercita un’azione purificante nelle vie urinarie. Ben più celebre è l’utilizzo, specie per quello estratto dall’orzo, utile per la produzione di birra che sarà più o meno scura a seconda del grado di cottura del malto. è proprio per questo che il malto è stato giustamente definito come “il corpo e l’anima della birra”, influenzandone in modo diretto il colore, la finezza e la schiuma. Ultimamente il malto è stato incluso in diverse formulazioni cosmetiche ringiovanenti e reidratanti ed è preso sempre più in considerazione da un crescente numero di aziende dermocosmetiche.