Longevità: un mix di salute e benessere

E’ difficile ammetterlo ma sul fenomeno dell’invecchiamento sappiamo ancora molto poco. La ricerca genetica, infatti, non ha finora permesso di individuare il gene della longevità; quella epidemiologica non è in grado di precisare le caratteristiche dell’ambiente che consentono di vivere più a lungo; la ricerca psicologica, non ha ancora caratterizzato la tipologia dei longevi, perché si tratta di persone con caratteristiche differenti e con diverse esperienze vissute in ambienti molto vari. è forse per questo motivo che l’invecchiamento è stato a lungo percepito come un fenomeno quasi del tutto sconosciuto, da combattere a ogni costo, specie per i segni che il tempo lascia sul viso e sul nostro corpo. L’industria della bellezza propone sempre più formulazioni anti-età, anti-rughe, anti-rilassamento cutaneo: un ampio ventaglio di strumenti per sostenere la lotta contro l’aging. Ma ciò che sta dando maggiori risultati è un nuovo approccio che considera la longevità, la bellezza e il benessere come concetti indissolubili. Anche la percezione dell’invecchiamento ha subito un’evoluzione: uomini e donne mostrano meno paura di invecchiare perché non percepiscono più l’età come una fonte di problemi ma come una nuova fase della vita, in cui è possibile dedicare più attenzione al proprio benessere. In altre parole, accolgono i cambiamenti fisici con maggior serenità, nella consapevolezza del tempo che passa. Diversi studi suggeriscono che le persone attribuiscono maggior importanza al sentirsi bene con la propria età, assumendo un ruolo attivo nella gestione della propria bellezza che diventa sempre più olistica e integrata, in un approccio globale dove salute e benessere sono di fondamentale importanza. Sociologi e psicologi confermano che accettare serenamente la propria età non è più solamente una questione di apparenza: è anche, e soprattutto, una questione di sicurezza personale, di autostima e di un rapporto di intima armonia. Si chiama positive pro-aging, la filosofia che implica l’accettazione di sé a qualsiasi età. Interessa tutte le generazioni, anche se ognuna di esse lo esprime in modo diverso, con propri codici. Per quanto riguarda la bellezza, la generazione dei Millennial (di età compresa fra i 18 ai 35 anni) che appare super-esposta ai social media, si fa portavoce dell’accettazione di sé attraverso l’unicità. Allo stesso tempo, però, in maniera pro-aging, si riconosce e non si disdegna la possibilità di miglioramenti o di trasformazioni fisiche: labbra più carnose, zigomi meglio definiti, una pelle più radiosa. Piccole modifiche che consentono di migliorare la bellezza del viso grazie semplici micro-iniezioni o altri mezzi di prevenzione dei segni del tempo. La pelle “zero difetti”, insomma, per loro è un must! Dopo i 40 anni, i segni d’invecchiamento cutaneo diventano sempre più visibili. Le donne sono socialmente e professionalmente attive, la performance per loro è una esigenza e la lotta all’invecchiamento è circoscritta all’idea di mantenersi giovani e contrastare i segni del tempo. L’approccio è però più olistico e attivo: il benessere è primordiale e coincide con il desiderio di prevenzione e con il bisogno di correzione dei primi segni d’invecchiamento, per soddisfare il quale, questa generazione, ricorre più frequentemente alla medicina estetica. Discorso a parte per gli uomini di età compresa fra i 60 e i 75 anni che rappresentano un nuovo fenomeno sociale, quello dei Giovani Senior o Junior (contrazione di giovani e senior). Veri promotori della realizzazione personale, desiderano invecchiare in salute ma anche in bellezza. Il positive pro-aging per loro non si traduce in un bisogno di trasformazione per ringiovanire, ma nella necessità di sentirsi in armonia con la propria età e di fare quanto necessario per invecchiare bene. Questo approccio, trasversale a ogni età, offre una risposta alle esigenze specifiche di ciascuna generazione. Per alcuni, infatti, significa contrastare, per altri, vuol dire correggere o migliorare salute e bellezza, a volte entrambi i casi. Tutto nel rispetto dell’unicità del carattere e della personalità di ognuno. è oggi fuor di dubbio, infatti, quanto sia essenziale poter proporre piani di trattamento cosmetico personalizzati, mirati a mantenere un aspetto cutaneo fresco o almeno ringiovanirlo. Una delle aziende che per prima ha intuito il valore della filosofia del positive pro-aging, molto prima che l’industria della bellezza si appropriasse di questa tendenza, è stata l’azienda Fillmed Laboratoires. Da oltre 40 anni leader di mercato nella rivitalizzazione cutanea con il complesso NCTF 135HA (New Cellular Treatment Factor), l’approccio globale di Fillmed ha favorito la medicina estetica proponendo soluzioni pro-aging sia per prevenire che per migliore la qualità della pelle e stare bene con se stessi. In concreto tre sono i protocolli di Fillmed pro-aging che abbinano cura della pelle e correzione di rughe e volumi. Il primo, denominato Bionutriglow, è adatto alle pelli di tutte le età e prevede un trattamento combinato di peeling e rivitalizzazione per distendere le rughe sottili e ottenere una pelle radiosa, liscia e rimpolpata. Bionutrilift è invece il trattamento ideale a partire dai 30 anni, per un iniziale rilassamento cutaneo con segni di stanchezza, quali i solchi nasolabiali e i solchi lacrimali moderatamente evidenti. Il protocollo prevede la sinergia di rivitalizzazione e rimpolpamento con gel poco reticolati. Infine Bionutrishape è il sistema pensato per i i quarantenni e oltre. Indicato in caso di rilassamento cutaneo evidente dovuto a una perdita di volume ed elasticità, consente di ridisegnare l’ovale e correggere i volumi grazie alla combinazione di rivitalizzazione e ridensificazione con gel volumizzanti.