L’Intelligenza artificiale al servizio della dermoscopia

Intervista al Dott. Roberto Marconi, dermatologo clinico San Donà di Piave (VE)

L’applicazione delle più recenti acquisizioni in materia di Intelligenza Artificiale può migliorare la diagnosi per i tumori della pelle

Ultimamente si parla moltissimo di intelligenza artificiale e delle sue applicazioni in campo medico L’idea è che questi sistemi intelligenti, dotati di un meccanismo di autoapprendimento, sostenuto dall’inserimento di una grande quantità di dati, possa trasformare le macchine in potenti alleati di medici e pazienti, aiutandoli a fornire una diagnosi il più possibile precisa e in tempi rapidi. Recentemente, negli Stati Uniti è stato autorizzato un sistema in grado di aiutare nella diagnosi della prostata, principalmente attraverso l’analisi e la post-elaborazione delle immagini catturate dalla risonanza magnetica. Altri algoritmi sviluppati al MIT di Boston leggono le mammografie e sono in grado di individuare, con un alto grado di certezza, i tumori al seno. L’analisi predittiva sta diventando la promessa delle metodiche di imaging, ma un grande supporto lo si ottiene per preparare pubblicazioni scientifiche offrendo una ricerca bibliografica rapida, accurata e esaustiva. Dalla diagnostica alla gestione epidemiologica, dalla ricerca alla scelta terapeutica e al follow up per valutare l’efficacia delle terapie in corso, sono tanti i settori di applicazione in campo medico e nella dermatologia in particolare, a partire dalla Total Body Dermoscopy workflow. Di questo sistema ci parla il dott. Roberto Marconi, dermatologo, che è stato tra i primi a sperimentarlo.
Devo dire che mi sono avvicinato a questa tecnologia con un po’ di timore perché immaginavo che il software alla sua base fosse molto complesso. A spingermi verso la scelta, le critiche entusiastiche che parlavano di uno strumento chiamato ATBM Master, che prometteva di portare la cartografia integrale a un livello di qualità “completamente nuovo”. Secondo le schede tecniche che avevo letto, avrebbe permesso di raccogliere una documentazione standardizzata e brillante dell‘intera superficie della pelle con un processo di imaging estremamente veloce. Fortunatamente la prima impressione di difficoltà riguardo al software è stata presto smentita dopo poche visite videodermatoscopiche grazie alla facile intuitività del programma. La macchina effettivamente fornisce foto ad altissima risoluzione, polarizzate ed elaborate in formato RAW. Un flash allo xeno PolFlash XE controllato da computer consente quindi di ottenere immagini cliniche a polarizzazione incrociata e prive di riflessi. La tecnologia di elaborazione e memorizzazione delle immagini risulta ottimizzata appositamente per le immagini della superficie della pelle e questo consente di valutare già nell‘immagine clinica le strutture dei nevi. Di conseguenza, lo stato della pelle può essere visualizzato con una precisione incredibile riducendo di contro al minimo il tempo di esame. In pratica, il sistema Bodyscan Master rileva le lesioni di un paziente da tutte le immagini del suo corpo e, grazie all’Intelligenza artificiale, sviluppata dalla azienda tedesca Fotofinder, le dispone in modo intelligente su una schermata, ordinate per localizzazione, nevi nuovi, modificati e invariati. Questa “vista a mosaico” consente di identificare a colpo d‘occhio le lesioni sospette. Ho così capito che l’Intelligenza artificiale pervade questa tecnologia come le arterie nel corpo: un‘interazione sofisticata che rende ancora più efficienti i singoli componenti dato che viene utilizzata non solo per la Total Body Dermoscopy ma anche nella dermatoscopia con AI Score opzionale del software Mole analyzer pro, in dotazione per l‘analisi e la valutazione iniziale delle lesioni e l‘ottimizzazione tramite AI dei risultati. Tornando proprio al software, ho constatato poi che tutte le utilità sono velocemente accessibili e facilmente correggibili in caso di qualche errore nella digitalizzazione delle immagini. Per quanto riguarda la parte diagnostica, la differenza dello strumento da me utilizzato rispetto ad altri sistemi si apprezza con il classico paziente che nessun dermatologo vorrebbe mai, il cosiddetto «dalmata». La rapidità di acquisizione delle neoformazioni di tutto il corpo mi agevola tantissimo, soprattutto nei controlli successivi, è come avere un collega al tuo fianco che ti dà un supporto nel riconoscimento del brutto anatroccolo. Inoltre, la qualità delle immagini è ottima e ti permette di identificare anche piccoli particolari della struttura. In sintesi sono felice della scelta da me fatta e penso davvero di essere in possesso di un mezzo eccellente per la diagnostica del cancro della pelle”. Il fenomeno delle macchine intelligenti che entrano in ambito della medicina appare inarrestabile, e il continuo e rapido sviluppo di algoritmi dedicati, sistemi digitali e robot fornirà ai medici nuovi strumenti, per diagnosi più rapide e precise e terapie più efficaci. Non si arriverà certamente alla sostituzione del medico ma non c’è dubbio che il legislatore dovrà rapidamente iniziare a pensare a una riforma dei corsi di laurea, e a una formazione medica mirata e innovativa.