Le onicomicosi non sono un problema da trascurare

Uno specialista illustra un trattamento indicato per le principali onicomicosi a base di Climbazolo e Piroctolamina

di Arturo Croce, Podologo, Posturologo Esperto in Onicopatie, Palermo

Le onicomicosi sono patologie sottovalutate, in quanto spesso asintomatiche o più semplicemente perché considerate solo un problema estetico. Eppure, diversi studi stimano che esse rappresentano il 30% delle affezioni da miceti (la cui incidenza è compresa tra il 2% e il 20% della popolazione mondiale) e ben il 50% di tutte le patologie ungueali (Onicopatie). Le onicomicosi colpiscono principalmente la fascia adulta della popolazione con un’incidenza che, soprattutto in aree urbane e industrializzate, cresce esponenzialmente con l’aumentare dell’età, partendo dal 5% in età adolescenziale, al 20% tra i 20 e 30 anni, 30% nella fascia 40-50 anni fino a sfiorare percentuali quasi del 45% negli over 60. Tra i più anziani, infine, l’incidenza arriva quasi al 60% per la presenza di alcuni fattori predisponenti quali l’abbassamento delle difese immunitarie e/o la presenza di comorbidità. Come è noto, vi sono diverse condizioni predisponenti alla formazione di una onicomicosi, basti pensare a tutte le patologie ungueali che si riscontrano comunemente nei soggetti affetti da disordini metabolici (ad es. diabetici), pazienti con compromissioni renali o in dialisi. Fattori di rischio per lo sviluppo di onicomicosi sono da ricercare non solo nello stato di salute ma anche e soprattutto nello stile di vita, fattori ambientali, professionali e comportamentali. In generale, tutte le categorie che operano in condizioni di umidità frequente ed elevata sono maggiormente esposti al rischio di contrarre l’infezione, dal lavoratore che si trova quotidianamente a contatto con l’umidità della tomaia nel terreno o nell’acqua, allo sportivo che utilizza scarpe da ginnastica in cui si crea un microambiente caldo umido, al frequentatore di piscine, saune e bagni turchi. Questo ci porta a considerare quegli accorgimenti per una corretta prevenzione dalle micosi: mantenere i piedi sempre asciutti e puliti, cambiare spesso calze e calzature e prediligere scarpe traspiranti, utilizzare biancheria pulita e personale, indossare ciabatte nelle docce promiscue di palestre o saune, utilizzare tronchesi pulite per il taglio delle unghie (meglio se sterili), applicare prodotti topici per la prevenzione delle onicomicosi. In caso di dubbi è buona norma rivolgersi a un podologo o a un dermatologo per un check-up periodico ed approfondito, che con un esame obiettivo, sapranno escludere eventuali patologie che possono essere confuse con l’onicomicosi (Psoriasi, Traumi subungueali, Onicodistrofia ipertrofica, Onicogrifosi, Lichen o Melanomi). Visti i risultati incoraggianti che il nostro ambulatorio podologico ha ottenuto nel tempo con l’utilizzo di una formulazione a base di Climbazolo e Piroctolamina (AMico, di Sanitpharma), abbiamo deciso di condurre uno studio clinico di non inferiorità, randomizzato in singolo cieco, su un campione di 20 pazienti affetti da onicomicosi subungueale distale e laterale. Nello studio sono stati inclusi pazienti di età compresa tra 18 e 90 anni di entrambi i sessi; sono stati esclusi i pazienti affetti da malattie metaboliche, sistemiche e/o del microcircolo, pazienti immunocompromessi, diabetici, già in cura topica o sistemica e con distrofismo ungueale psoriasico. L’intera popolazione in studio è stata sottoposta ad attenta valutazione anamnestica, esame obiettivo e dermatoscopico. Per ciascun paziente si è provveduto alla compilazione della cartella dati e all’assegnazione di un indice di compromissione dell’unghia seguendo il Sistema OSI (Onychomycosis Severity Index) i cui punteggi sono suddivisi in 3 livelli di compromissione: lieve (da 1 a 5), moderata (da 6 a 15), severa (da 16 a 35). Ai pazienti in studio sono stati attribuiti valori con un indice di compromissione che oscillava tra 15 (moderata) e 35 (severa).

Tutti hanno ricevuto un trattamento podologico consistente nell’ablazione dell’unghia e fresatura meccanica. Sono stati prelevati campioni ungueali con metodo di escissione o raschiamento con strumentazione sterile secondo linee guida SIDeMAST. I risultati ottenuti dall’esame colturale dei campioni prelevati hanno evidenziato: 8 casi di Tricophyton (dermatofiti), 8 casi di Candida (lieviti), 4 casi di Aspergillus (muffe). I pazienti sono stati divisi in due gruppi a ciascuno dei quali è stato assegnato un diverso trattamento seguendo il protocollo di randomizzazione in cui l’equipe medica era a conoscenza di chi assumeva il trattamento. Il gruppo A è stato trattato con una soluzione ungueale contenente Climbazolo e Piroctolamina (AMico); il gruppo B (di controllo) è stato trattato con soluzione ungueale a base di Tazarotene e Vitamina E in gel ialuronico (preparazione galenica); il protocollo ha previsto per entrambi i gruppi 2 applicazioni/giorno per 10 settimane di trattamento complessivo. Nel gruppo A, i risultati ottenuti hanno documentato l’efficacia della formulazione sull’onicomicosi subungueale distale e laterale facendo registrare un netto miglioramento nell’indice OSI, ovvero una riduzione media di 8,6 punti rispetto al basale già dalla quarta settimana; alla sesta settimana, il valore medio dell’indice OSI dell’intero gruppo è stato di 15,88 punti contro il valore medio registrato alla baseline di 24,33 punti. All’esame obiettivo dermatoscopico è stato rilevato un miglioramento evidente in tutti i pazienti e il risultato migliore nel gruppo ha ottenuto una riduzione di ben 13 punti nell’indice OSI in 6 settimane, facendo registrare quindi la migliore ripresa dall’infezione da dermatofita. Anche nel gruppo di controllo c’è stato un miglioramento nell’indice OSI con una riduzione media di 8,1 punti rispetto al basale del gruppo. I risultati ottenuti hanno dimostrato l’efficacia del trattamento topico sul recupero dello stato di compromissione delle onicomicosi subungueale distale e laterale nei pazienti trattati con Climbazolo e Piroctolamina (AMico), con dati rilevati statisticamente significativi per un p-value al di sotto dello 0,01.